interviste

Mezzano: ”Col Toro tanta nostalgia”

Redazione Toro News

di Paolo Morelli

Luca Mezzano è l'ennesimo esempio di giocatore cresciuto nel Toro e andato via dal Piemonte dopo il fallimento. La sua prima squadra dopo quella maledetta estate 2005...

di Paolo Morelli

Luca Mezzano è l'ennesimo esempio di giocatore cresciuto nel Toro e andato via dal Piemonte dopo il fallimento. La sua prima squadra dopo quella maledetta estate 2005 è stata proprio il Bologna, prossima avversaria nella delicata - fondamentale - sfida di domenica all'Olimpico di Torino. Gli abbiamo chiesto un confronto fra le due piazze, che si ritrovano a giocarsi la permanenza in serie A.Cominciamo coi rossoblu. «Bologna è una grande piazza - spiega Mezzano - sia a livello sportivo che di struttura societaria e tifo. E' molto calda». Il difensore, ora in forza al Treviso, parla della propria esperienza nel capoluogo romagnolo. «Quando sono andato lì, venivano da una retrocessione, fu un annata non facile. Però sono stato benissimo, è una città meravigliosa con gente splendida. I primi sei mesi - continua l'ex granata - sono stati un po' difficili perché arrivano dal fallimento col Torino. Poi abbiamo fatto un ottimo girone di ritorno. L'annata successiva invece fu molto brutta, poiché ho avuto problemi personali, extrasportivi». Mezzano ha affrontato il Torino subito dopo il fallimento, un effetto strano. «Particolare - confessa -, un'emozione molto forte. Era la prima volta che giocavo al Delle Alpi da avversario, e col Bologna giocammo una grande partita facendo 0-0. Provavo molta nostalgia, perché il sogno di tornare in serie A col Toro era sfumato a causa del fallimento».Veniamo al Toro, dove calcisticamente è nato e cresciuto. «Torino rappresenta tutto a livello calcistico - racconta Mezzano -. Ho cominciato nel 1985 e in prima squadra ho giocato sei anni. Ci sono stati momenti belli e meno belli, ma all'ambiente granata resto legatissimo. Ogni volta ho fatto una fatica immensa ad andare via. In granata ho i ricordi sportivi più belli, come l'esordio in A con gol o il derby del 3-3, che fu il mio primo derby. Ricordo che alla fine del primo tempo non avevo quasi voglia di rientrare in campo, poi ci fu un mezzo miracolo. Ma anche il successivo derby del 2-2 fu molto entusiasmante». Per l'ex granata è stato importante anche il lavoro di Camolese, col quale ha ottenuto tante soddisfazioni. «E' un allenatore molto capace a gestire il gruppo - spiega Mezzano -, attento nella gestione dei rapporti umani. Tutti si sono sempre trovati bene con lui. Una persona eccezionale, si spera che riesca nel miracolo. Con lui il primo anno avevamo fatto un buon campionato, con l'Intertoto».Il Toro è chiamato alla vittoria, perché la gara contro il Bologna potrebbe valere una stagione. «La vedo una partita difficile per entrambe - commenta Mezzano - perché psicologicamente sarà la partita della vita. Penso che le forze in campo si equivalgano, seppure la rosa del Torino credo sia superiore, anche se ha avuto delle difficoltà ad esprimersi. Sarà una partita tesissima e molto equilibrata, ma spero che l'equilibrio si sposti un po' a favore del Torino». Non è l'unico a sperarlo.