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interviste
Marco Montiglio, uno sguardo, un ruggito: il leader dei Leoni della Maratona.
Gli occhi appuntiti, il volto di chi ha combattuto e lotta ancora, la rabbia lo tranquillizza, la fede granata lo nutre. Marco è colui...
"Marco Montiglio, uno sguardo, un ruggito: il leader dei Leoni della Maratona.Gli occhi appuntiti, il volto di chi ha combattuto e lotta ancora, la rabbia lo tranquillizza, la fede granata lo nutre. Marco è colui che, con la sua vibrante voce, lancia l’urlo del popolo granata. Solitamente, verso la fine dell’incontro, lui abbandona il suo posto e va in balconata, immediatamente la curva tace. Attende un attimo, respira profondamente, poi le sue fauci sbranano lo stadio, lui è la voce solista, che fa iniziare il celeberrimo canto: 'La gente'.
Cosa prova, in quel momento?
'Sono 18 anni che lo faccio. Mi immedesimo nella popolo granata, nell’urlo di battaglia che scaturisce dall’autentica e indomabile rabbia granata, per sfogare la carogna che abbiamo dentro'.
Chi è Marco Montiglio?
'Sono semplicemente un tifoso del toro. Uno che ha dedicato parte della propria vita alla fede granata e alla sua gente ottenendo affetto e soprattutto emozioni indelebili. La curva Maratona è la mia seconda famiglia, la frase che riassume la mia vita è questa: i miei genitori mi hanno insegnato l’educazione, la Maratona a vivere'.
Sono rinati i mitici “Leoni della Maratona”: qual è la loro storia?
'I Leoni sono rinati 3 anni fa grazie all’affetto e alla perseveranza dei suoi vecchi soci (Euro, David Belli, le Sezioni della Campania e della Sicilia). Ero il capo, dopo gli Ultras e i Fedelissimi siamo il gruppo più antico, nel 1995 dopo la trasferta di Londra e il mio arresto ci siamo sciolti, ma il popolo della curva ha voluto il nostro ritorno, adesso siamo qui, più granata che mai'.
Non trova che stona un po’ il fatto che i “Leoni della Maratona” siano in “Primavera”?
'Il nostro striscione è posizionato in Primavera, è stata una scelta difficile, ma giusta. Vogliamo mettere la nostra esperienza nella nuova curva e con gli altri gruppi creare coreografie stupende e un tifo da paura. Un piccolo inciso, la curva Primavera non è in competizione con la Maratona, anzi per noi loro sono il modello, l’esempio da emulare'.
Lei è un leader del Coordinamento dei Toro Clubs, può spiegare quali obbiettivi e quali scopi persegue?
'Il nostro obbiettivo è quello di riunire i tifosi del Toro di tutta Italia, coinvolgerli, dare un servizio efficace e in tempo reale, per risolvere le problematiche (biglietti, trasferte, iniziative culturali) sia dei club che dei singoli tifosi. Inoltre vogliamo fornire al Torino F.C., un unico interlocutore che rappresenti la voce del popolo granata, per consigliare e vigilare, perché i presidenti passano, ma noi ci saremo sempre. Attualmente oltre cento soci sono affiliati al coordinamento'.
Alcuni tifosi sono contrari al Coordinamento: perché?
'Perché non conoscono veramente le potenzialità del Coordinamento. Comunque le adesioni aumentano quotidianamente. Probabilmente coloro che sono contrari, hanno frainteso le nostre oneste intenzioni, sicuramente con il tempo si ricrederanno'.
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