Malu Mpasinkatu è un fine conoscitore del calcio francese. Direttore sportivo e consulente di mercato, è reduce da una breve e purtroppo per lui turbolenta parentesi all'Alessandria. Toro News si affida a Malu per andare alle origini di Adrien Tamèze, ultimo arrivo in ordine di tempo in casa granata (QUI LE TRE RIFLESSIONI SULL'OPERAZIONE). Il mediano ex Hellas Verona, prima di approdare in Italia all'Atalanta nel corso della stagione 2019/2020, si è formato calcisticamente in Francia tra Nancy-Lorraine, Valenciennes e soprattutto Nizza. Sulla Promenade des Anglais si è fatto apprezzare al punto di meritarsi la chiamata dell'Atalanta di Gian Piero Gasperini, che al tempo disputava la Champions League. Dunque, prima di essere "italiano", Tameze è stato "francese" e Malu ce lo racconta nel dettaglio.
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Mpasinkatu su Tamèze a TN: “Aveva bisogno di cambiare. Al Toro sarà apprezzato”
Buongiorno Malu. Che giocatore è Adrien?"Posso dire che è un giocatore che già nel Nizza ha messo in vetrina qualità importanti, era già un tuttocampista perché era in grado di coprire praticamente tutti i ruoli del centrocampo. Sa abbinare qualità e quantità, il che non è scontato. Adrien si è affermato al Nizza perché completo".
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Può ben comportarsi nella mediana granata? Juric l'ha voluto fortemente con sè dopo averlo conosciuto a Verona."Assolutamente sì. In questi anni è migliorato tantissimo. Anche quando il Verona non è stato spumeggiante, Adrien si è sempre salvato e le sue qualità sono emerse. Secondo me, il fatto che Juric l'ha voluto fortemente lo aiuterà molto nella sua nuova esperienza. Aggiungo che Tamèze aveva bisogno di cambiare: il suo tempo all'Hellas Verona era finito".
La fotografia di oggi, mercoledì 26 luglio, ci dice che il Torino ha cinque centrocampisti molto differenti per peculiarità tecniche e tattiche (Ricci, Ilic, Linetty, Gineitis e appunto Tamèze). Può essere un bene per fronteggiare qualsiasi evenienza durante la stagione?"Sì, questa varietà la voleva Juric e l'ha ottenuta. Non vuole giocatori uguali, soprattutto nella zona nevralgica del campo. Vuole interpreti diversi e i cinque profili attuali lo sono. Ognuno di loro ha la sua unicità e quindi il mister potrà variare a seconda delle esigenze e delle avversarie".
Già al Nizza Tamèze si è messo in vetrina: che percorso fu il suo?"Di assoluta crescita. A suon di prestazioni si guadagnò la ribalta. Gli anni al Nizza sono stati propedeutici al suo approdo in Italia. Penso proprio che arriva al Torino nel momento giusto: aveva bisogno di cambiare e di ritrovare un allenatore che lo aveva fatto ulteriormente migliorare. Secondo me, è uno stimolo importante. Arriva in una piazza storica ed esigente ma lui ha il vantaggio di sudare sempre per la maglia e quindi ci metterà poco a farsi apprezzare dal mondo granata".
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