Tutto il calcio si è fermato. In tutta Europa non si gioca per il Coronavirus, che ha messo in ginocchio nazioni intere e di conseguenza anche lo sport. Ma i giocatori, e soprattutto gli ex giocatori, non hanno smesso di vivere. L'ex granata Nicola Ventola ne è il caso più lampante: molto attivo sui social, si sta dedicando ad iniziative divertenti ma anche benefiche, per aiutare la popolazione in questo momento di grande difficoltà. Abbiamo voluto chiedergli qualche dettaglio in più sulla sua quarantena in Lombardia, ma anche qualche opinione su questo periodo e sulle soluzioni da adottare. Ecco le sue parole.
interviste
Nicola Ventola: “La mia quarantena, tra challenge e scommesse con Vieri”
Esclusiva TN / L'ex giocatore granata in esclusiva ai nostri microfoni: "La scommessa di Las Vegas? Tutto è nato da una necessità di Bobo..."
Buonasera signor Ventola. Stiamo vivendo una situazione totalmente inedita con questo Coronavirus. Lei è d’accordo con l’interruzione degli eventi sportivi?
“Assolutamente d’accordo. L’interruzione andava fatta dappertutto, abbiamo visto che il contagio è troppo facile, soprattutto tra i calciatori. Poi chiaro che a noi giovani magari viene solo una semplice influenza, ma il pericolo è quello di trasmetterlo agli anziani, ai nostri cari”.
Il Torino ha subito questo stop in un momento particolarmente negativo in campionato. Secondo lei potrà essere un vantaggio per il futuro o uno svantaggio?
“In generale, non solo per il Toro, c’è da ricominciare da capo la preparazione atletica. Non è che si torna a giocare come se nulla fosse. Quando si capirà il tempo effettivo in cui questa situazione terminerà, si capiranno le tempistiche per la preparazione. È una domanda a cui non si può rispondere in maniera completa, è come se le squadre venissero da un periodo estivo. Sarà complicato ed è sicuramente una situazione assurda. E non riguarda solo il Toro ma tutto il mondo del calcio”.
Modalità di conclusione del campionato. Si parla di playoff, di assegnazione senza concludere la Serie A o di arrivare alla fine. Qual è, secondo lei, la soluzione migliore?
“Dipende ancora una volta dalle tempistiche. Quella che mi piace di più è quella dei playoff. Però tra le prime quattro forse non è giusto, soprattutto se si parla anche di qualificazione all’Europa. Mettiamo il caso che la Juve perda all’inizio, e non vada in Champions League: sarebbe grave per la società. Sarà complicato assegnarlo con i playoff. O si fa in base alla storia, in base ai punti del ranking, oppure si trova un altro metodo efficace. Però quella dei playoff è la soluzione migliore, anche se è rischiosissima. Essere eliminati alla prima partita non è il massimo soprattutto per le squadre di testa”.
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Europei e Olimpiadi: secondo lei avrebbe senso rimandarle al prossimo anno anche in caso di miglioramento della situazione?
“Io sono d’accordo, devono slittare di un anno. Nel frattempo si faranno anche le qualificazioni per il mondiale. È la soluzione migliore, in modo tale da non riprendere con affanno. Credo che sia la decisione più facile da prendere”.
Per occupare il tempo in questa quarantena, lei insieme a Vieri e altri personaggi avete fatto una scommessa. Ce ne vuole parlare?
“Abbiamo fatto una diretta con Bobo (Vieri, ndr) e Pucci, siamo intervenuti anche io, Adani ed altri. È stato carino perché abbiamo raccolto 100mila euro. Per ogni spettatore che partecipava a quella diretta, Gillette donava un euro e siamo arrivati così ad una buona cifra. Li abbiamo donati alla protezione civile. Poi mi sono anche spaccato la schiena per una rovesciata, dopo che a pagina 'Che fatica la vita da Bomber' mi ha sfidato... Sono cose divertenti e anche utili se si arriva a donare: noi che possiamo, dobbiamo essere d’esempio per tutti quanti”.
Sono delle belle iniziative, ma in realtà mi riferivo alla “questione Las Vegas”…
“Quando si risolverà tutto questo andremo di sicuro a Las Vegas. Dobbiamo capire chi verrà con noi, perché Totti ha detto che sarebbe venuto, insieme a Corradi, Pucci, Adani, Andrea Damante, Ignazio Moser. Eravamo in tredici, ora non li ricordo tutti a memoria... Però se questa cosa dovesse finire presto, già verso agosto settembre andremo lì in America. Ovviamente se tutti saremo bravi a fare le pulizie… Però volevo dire che la cosa è nata da una vera necessità di Vieri, perché la sua Costanza partorisce tra 15 giorni e Bobo è obbligato a fare la faccende domestiche, quindi è nata questa cosa simpatica. Vedremo come andrà a finire”.
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Oltre a questa scommessa, come sta trascorrendo il tempo in casa?
“Ho la sfiga di essere completamente da solo adesso, situazione che di certo vivono in tanti in questo momento. Mio figlio è in Svizzera dai nonni. Anche la mia ex compagna è in Svizzera e siccome è stata anche in Italia si è messa in auto-quarantena per non rischiare. Io sono da solo, passo il tempo vedendo serie televisive, parlando sui social, leggendo qualche libro; adesso che ho più tempo sto guardando 'Il cacciatore' sulla Rai, che riguarda argomenti mafiosi. In più sono tornato alla playstation, non ci giocavo da 15 anni! Per finire passo molto tempo sulle videochiamate sentendo tante persone”.
Ha qualche consiglio sportivo da dare a chi rimane chiuso nella propria abitazione?
“Dipende se si è con la famiglia. Mi sono scordato di dire che faccio anche sport, con l’elastico: basta questo semplice attrezzo per fare migliaia di esercizi, lo consiglio a tutti. Poi adesso ho visto che si può andare a correre anche se non nei parchi, ma io non posso correre su terreni duri con le ginocchia che mi ritrovo (ride, ndr). Il consiglio è di fare cose utili e soprattutto programmare il futuro. In questo momento si ha la possibilità di capire come sfruttare a pieno questo disastro, per farlo bisogna fruttare il tempo che abbiamo”.
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