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Nigra: ‘Dopo gennaio voleremo. Ora bisogna tenere duro’

Redazione Toro News

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E’ uno dei 40 granata doc che più si sono spesi politicamente per la salvezza societaria del Toro. Oggi Alberto Nigra, dopo anni di attività passati in Comune a Torino, lavora a Roma come, primo escluso dalla corsa al Senato del collegio Piemonte1 e segue il coordinamento dei senatori dell’Ulivo nelle commissioni, in attesa della nomina che arriverà quando saranno accolte le dimissioni dei Ministri dalla carica senatoriale (nel suo caso sarà il seggio dell’on. Livia Turco).

"Onorevole Nigra, cosa si prova a essere uno dei 40 granata doc ?

"'E’ un onore, il Toro è una delle poche cose importanti della vita, il fatto di essere stato inserito nella lista è un elemento di soddisfazione'.

"Come si esprime nel quotidiano la sua “toritudine” ?

"'Con l’irrinunciabile voglia di distinguersi dalla massa. E’ un’esperienza che si è arricchita molto soprattutto stando a Roma per lavoro, ho notato grande rispetto e simpatia da parte dei tifosi delle altre squadre. I tifosi del Torino sono considerati gente tosta e con dei valori'.

Forse pagano in positivo la vicinanza dell’'antipatica' altra squadra?

"'Solo parzialmente. Purtroppo recentemente c’è stato un divario pazzesco fra le due realtà. C’è rispetto per la storia e per i gesti della tifoseria capace di compiere la “marcia dell’orgoglio” alla vigilia della retrocessione'.

Come definirebbe la tifoseria granata?

"'Eroica. Per le ragioni di sopra, ma soprattutto perché è gente che crede nel calcio pulito. Oggi non siamo fra le squadre blasonate ma siamo fra quelli che fanno bene al calcio. Il calcio italiano ha bisogno della pura passione granata...anche se vincere ogni tanto non guasterebbe'.

Cosa la rende contento di essere del Toro?

"'La capacità di condivisione che abbiamo fra di noi e anche la capacità di scherzarci sopra. Ho conosciuto tifosi del Toro Club di Roma e ho trovato la stessa identica genuina passione che c’è a Torino. Chi è del Toro lo è allo stesso modo ovunque, a prescindere dai risultati e dalle latitudini’.

Come festeggerà il 3 dicembre?

"'Partecipando agli eventi che ci saranno. Voglio riempirmi di granata'.

Il suo favorito per il granata dell’anno è…

"'Senza dubbio Massimo Gramellini, perché è stato una delle persone che più ci hanno aiutato a superare i difficili momenti degli ultimi anni e ha saputo darci orgoglio e traducendo in parole i sentimenti collettivi della gente del Toro. Se possiamo guardare con fiducia e ottimismo al futuro immediato è grazie alla sua penna, per come ha saputo tenere vivo il sentimento granata in prospettiva futura'.

Qual è la sua formazione ideale di tutti i tempi?

"'Castellini in porta; Corradini, Danova, Francini; Fusi, Junior, Mazzola V., Loik, Claudio Sala; Pulici e Graziani con Rizzitelli pronto all’uso.

Un errore di Cairo ?

'Fidarsi poco degli allenatori che sceglie'

Veramente li ha sempre difesi a spada tratta…

"'Vero, raramente si è visto un presidente difendere con tanta passione un allenatore, però il lavoro di un allenatore è più complesso di quanto non sembra. Un allenatore ha il diritto di potersi scegliere i giocatori da allenare a prescindere dal nome e dalla simpatia, perché le alchimie che tengono insieme una squadra spesso sfuggono alle logiche presidenziali e del mercato. Se il problema fosse la qualità dei giocatori, l’Inter avrebbe vinto tutto in questi anni'.

La cosa più giusta che Cairo ha fatto ?

'Prendere il Toro'.

Come andrà a finire questo campionato?

"'Sono fiducioso. Ci salveremo, la classifica non è delle migliori e sfruttiamo in positivo le penalizzazioni che hanno colpito altre squadre. Teniamo duro fino a gennaio e poi con un paio di ritocchi scelti dall’allenatore e mirati potremmo fare come con Reja quando arrivarono tre buoni giocatori (Fattori, Bonomi e Brambilla, ndr) che ci permisero di fare un buon campionato. La squadra ha qualità, e Catania e Atalanta non ci sono superiori come organico se non per conoscenza reciproca. Certo va anche alleggerito la quantità dello spogliatoio'.

Il miglior Presidente…

"‘E’ stato Novo, capace di costruire un Toro da leggenda senza fare investimenti berlusconiani’.

"Il peggiore ?

"'Negli ultimi anni ne abbiamo visto tanti, ma credo che sia difficile battere Cimminelli. Non tanto per le risorse investite, da quel punto di vista il peggio fu Calleri, ma perché non credeva nel Toro in cui entrò per motivi commerciali. Non basta prendere una squadra e metterci dei soldi. Bisogna sentire quel progetto e per questo Cairo mi da molta fiducia. E’ uno che “sente” molto il Toro'.