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interviste
Refrattario allo stadio, e anche più parsimonioso nelle pubbliche dichiarazioni, Urbano Cairo vive da una certa distanza questo periodo in cui il suo Torino lentamente risale la china, mentre non si placa la...
"Refrattario allo stadio, e anche più parsimonioso nelle pubbliche dichiarazioni, Urbano Cairo vive da una certa distanza questo periodo in cui il suo Torino lentamente risale la china, mentre non si placa la contestazione nei suoi confronti. Coerentemente con l'atteggiamento verso le cose di Toro che ha deciso di tenere, cerca quindi di non approfondire troppo questioni tecniche o di mercato che spettano ad altri, ma le risposte che fornisce agli interrogativi che solleviamo sono comunque chiare e dicono parecchio di cosa si intenda fare in casa granata prossimamente.
"Allora presidente, é vero che si ritiene soddisfatto di non aver cacciato Lerda? "Non é esatto dire che “non l'ho cacciato”. Io, infatti, non ho mai neppure pensato a mandarlo via".
"Davvero? "Certamente, e ve lo spiego. Fin dall'inizio ho ritenuto infatti che il mister avesse bisogno di tempo, e sono sempre stato orientato in questa direzione, perché da sempre se cambi la conduzione tecnica ci vuole poi un po' perché questo cambio venga metabolizzato. Se inoltre ruotano anche tanti giocatori in sede di mercato, a maggior ragione il tempo necessario cresce; dunque, ho sempre ritenuto di dover concedere del tempo a Lerda".
"E il diretto interessato, ne é sempre stato a conoscenza?"Sì, e a sua volta aveva bisogno di tempo per prendere conoscenza dell'ambiente, e rendersi conto di cosa vuol dire lavorare in una piazza come Torino, adattarsi ad un luogo che non é paragonabile a quelli in cui aveva lavorato prima".
"Discorso valido anche per i giocatori, dunque. "Anche loro devono assimilare il suo modulo, all'inizio, e ora credo abbiano iniziato a farlo davvero".
"Quindi si ritiene soddisfatto?"No, l'allenatore non mi ha ancora dato quel che speravo desse; ma credo che possa farlo con il tempo che avevo ed ho intenzione di concedergli, può lavorare bene e nelle giuste condizioni".
"Lerda rimane, a dispetto di larga parte dell'opinione pubblica che ne tiene la testa; ricorda quanto (non) avvenne a inizio 2006, con De Biasi. "Lì era diverso. Sì, in parte può ricordarlo, ma il momento é totalmente diverso; allora, ero proprio agli inizi della mia storia di presidente, ricordo bene i mesi di gennaio, febbraio e parte di marzo in cui la piazza era scalpitante e voleva l'esonero, ma sono due realtà non paragonabili".
"Allora, era agli inizi, ora non più. "Sono passati cinque anni e tre mesi da quando ho iniziato; un po' di esperienza l'ho senz'altro fatta".
"Appunto: dopo aver passato anni a invocare pazienza perché era alle prime armi, ora pensa ancora di poterlo fare? O riesce a vedersi come, definitivamente, un presidente esperto, e non un semidebuttante?"Ho voglia di non fare più errori. Ci ho messo impegno e passione fin da subito, dopodiché il calcio purtroppo non é un ambito così aritmetico dove alla tale operazione corrisponda il tale risultato, anzi 2+2 non fa quasi mai 4; ma spero di aver accumulato l'esperienza che sì, in effetti il tempo dice che devo avere, per non fare errori che certamente ho commesso, e confido che tutto l'ambiente riesca a rimanere compatto".
"Come? "Innanzitutto la compattezza va trovata con il mister ed il direttore sportivo, e qui ci siamo. L'unione é un valore aggiunto importante. Lo é l'unione, lo é la stabilità, che spero di avere trovato con questo allenatore e questo ds; la stabilità a tutti i livelli, questo é il mio obiettivo primo, ora".
"Passiamo al campo: la squadra sarà rafforzata? "A gennaio vedremo se sarà il caso di potenziare l'organico, ma direi che é possibile".
"Dunque ci saranno investimenti, proprio come nel gennaio 2006? "L'input é non indebolirci, e anzi migliorare la rosa. Vedremo poi come questo andrà messo in atto, se attraverso degli investimenti o in altre forme; non voglio fare promesse, e proprio perché il calcio non é aritmetica, come si diceva prima, accade che nello scorso gennaio la squadra sia cresciuta e migliorata senza spese, ma con operazioni ben ideate e ben coordinate, con scoperte che non sempre rendono necessari investimenti pesanti, scoperte come D'Ambrosio. Perché l'obiettivo ovviamente non é “investire”, ma “cercare giocatori che ci rafforzino”, credo, e in questo senso non ci sono dubbi, é quel che vogliamo".
"E in società? L'organigramma sarà potenziato, con il nostro vecchio pallino del dg?"La società adesso mi pare piuttosto ben strutturata. Vedremo, comunque, perché inserire persone nuove é come muoversi in una cristalleria, bisogna farlo con estrema attenzione perché gli innesti, se non azzeccati, possono essere deleteri. Il calcio é un ambito aziendale molto particolare".
"Ma non vende il club. Vero? "Non ho mai avuto modo neppure di iniziare una trattativa con nessuno".
"E' venuto a conoscenza, però, dell'interessamento che presso alcuni soggetti il Torino ha destato? "Personalmente no, non sono a conoscenza di nulla. E comunque non ho trattato la cessione, con nessuno, ripeto".
"Tornando al mercato: Ogbonna può davvero partire? Altri elementi rischiano il taglio? "Come dicevo, da parte mia c'é la volontà di non indebolirci. Dei singoli, in questo senso, preferisco non parlare, non fare nomi. Spero però che alcuni elementi presi per fare la differenza, e che finora non l'hanno fatta, diano un segnale forte da qui a gennaio".
"Riferimento ad Obodo? "Ribadisco, niente nomi perché credo non sia bello, e poi quando qualcosa non va difficilmente é colpa del singolo".
"Prima si parlava di D'Ambrosio; possiamo dire che il rinnovo per lui è pronto, come per entrambi i Comi, senior e junior? "Sì, possiamo dirlo". Quanti anni? "Questo per il momento preferisco tenerlo per me, almeno finché non é tutto nero su bianco, ma é tutto pronto. Con Comi, padre e figlio, spero già in settimana".
"E non si può non parlare del capitano. "Io Bianchi voglio tenerlo, non c'é dubbio".
"Il dubbio però l'ha messo l'entourage del giocatore stesso, affermando che un'offerta importante andrebbe presa in considerazione."Questo non vuol dire che voglia andar via, infatti non é così; come ha detto Petrachi, lo sforzo di tenerlo rientra in un programma per lo meno stagionale, dunque lui rimane con noi. E rimane il cardine della squadra".
"(foto: M. Dreosti)
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