Claudio Onofri lega il proprio nome come pochi altri a due tra i club più antichi e importanti del nostro calcio: il Torino e il Genoa. Cresciuto in granata, è diventato grande con il Grifone ricoprendo diversi ruoli dentro e fuori dal campo. In vista di un delicatissimo Genoa-Torino, Toro News si affida in esclusiva a Onofri per i temi più caldi di questa settimana.
Esclusiva
Onofri a TN: “Toro, ecco perchè fai bene a dare fiducia a Vanoli”
Buongiorno Claudio. Vanoli può tirare fuori il Torino dalle difficoltà?"Ho grande stima di Vanoli e mi spiace che sia in discussione. L'ho conosciuto un paio di mesi fa e l'ho apprezzato come persona. Già prima lo conoscevo come allenatore e avevo già potuto gustarmi il suo Venezia e le sue prime partite al Torino. Mi piace il modo in cui fa giocare le sue squadre. Fa giocare un calcio piacevole e questo in Italia viene quasi sempre messo da parte perché sono i risultati a farla da padrone. Al momento le difficoltà ci sono e non ci si può nascondere perché oltre ai risultati è venuto meno anche il gioco".
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Non si è mai attaccato all'alibi Zapata, però in campo si sta facendo sentire enormemente l'assenza del colombiano..."Perdere Zapata è stato pesantissimo. Non si può pensare che se manca Zapata la squadra può retrocedere, però è venuto meno il centravanti, il terminale offensivo, il perno dello spogliatoio e questo incide. Credo che Vanoli possa rialzare il Torino nonostante l'assenza di Zapata, ha i mezzi per tirare fuori il Toro dalle difficoltà".
Partita si attende a Marassi? E come sta il Genoa?"Bella tosta. Gilardino è una persona straordinaria e può diventare un ottimo allenatore, nella scorsa stagione ha ottenuto buonissimi risultati. In quest'annata non è riuscito a confermarsi. L'organizzazione di gioco era un po' troppo passiva. Senza Gudmundsson e Retegui il Genoa ha perso un capitale a livello offensivo e questo si è fatto sentire tantissimo in termini di produzione di occasioni e di gol. Detto del passato, i primi due passi di Vieira al Genoa sono stati soddisfacenti. Il nuovo tecnico è passato al 4-3-3. Zanoli è stato fatto passare a terzo d'attacco, Miretti viene sempre dentro al campo per organizzare il gioco. Con Vieira si sono intravisti dei miglioramenti, anche grazie al recupero degli infortunati".
Che idea si è fatto sulla contestazione di questi mesi?"Ho avuto la fortuna, e non lo dico per piaggeria, di aver giocato in due squadre che hanno fatto la storia del calcio: Torino e Genoa. So perfettamente che i tifosi granata e rossoblù pensano sempre alle loro squadre come formazioni da primi posti in classifica ma ciò non avviene più ormai da troppo tempo. Le contestazioni a livello societario possono avere delle ragioni, quelle alla squadra molto meno perché non ci sono più i Valentino Mazzola e quindi le difficoltà sono sempre dietro l'angolo. E poi la Serie A non è facile, basti pensare a un Empoli che propone un bel calcio. Mantenere a livelli alti nomi come Torino e Genoa diventa davvero complicato".
Vedrebbe bene Red Bull in Italia?"Stiamo assistendo a un calcio in forte evoluzione. Il nostro movimento è caduto in basso e allora chi arriva ad acquistare società italiane? Gruppi esteri che hanno un solo obiettivo: l'interesse economico. Non che Pianelli fosse disinteressato, però era tifoso. A me piaceva di più quel calcio lì, più istintivo. Poi, se arrivi con il capitale e vinci, le mie parole passano velocemente in cantina. Il calcio di oggi non ha più un senso di appartenenza da parte di chi dirige. Comunque, entrando nel contesto Toro di oggi, Red Bull che si affaccia sul Torino può essere un indubbio vantaggio per tutti".
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