“Bremer è il miglior difensore della Serie A”: Oscar Brevi, primo capitano del Torino dell’era Urbano Cairo e oggi allenatore, non ha dubbi e incorona il centrale difensivo brasiliano. Da ex comandante delle retroguardie, Brevi ha apprezzato particolarmente la prestazione di Bremer nel derby. In esclusiva su Toro News, uno degli eroi della promozione del 2005/2006 analizza la stracittadina di venerdì.
Esclusiva
Oscar Brevi a TN: “Bremer è il miglior difensore della Serie A”
Buongiorno Oscar, come giudica la prestazione del Torino di Ivan Juric venerdì sera all’Allianz Stadium nel derby contro la Juventus?
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“Il Torino ha disputato una grande partita. Avrebbe meritato qualcosa in più rispetto alla Juventus. Purtroppo non è riuscito a vincere”.
Un giocatore su tutti ha impressionato: Gleison Bremer. Concorda?
“In questo momento Bremer è il miglior difensore del campionato italiano. È molto reattivo, è forte nel gioco aereo. Sa leggere bene le situazioni e quindi sa anticipare l’avversario. Inoltre, è bravissimo nell’uno contro uno. Ha tantissime doti e qualità. Penso che contro la Juventus e contro Vlahovic l’abbia ribadito, mettendo in grave difficoltà un avversario di assoluto livello”.
La difesa a tre di Juric lo può valorizzare ulteriormente?
“Sì, è vero che il Torino gioca a tre ma Juric fa giocare i suoi difensori praticamente sempre uomo contro uomo. Ci sono poche coperture. Bremer in mezzo è sensazionale a coprire gli spazi e riesce con una frequenza disarmante ad annullare l’avversario di competenza”.
Pobega sulla trequarti può aver aiutato il Torino nel derby?
“Sì, Pobega è un centrocampista aggressivo e sa recuperare parecchi palloni. Ha disputato un’ottima gara e ha aiutato l’aggressione alta del Torino. Ciò ha permesso ai granata di difendersi con la linea alta e con ordine, anche perché l’attacco bianconero ha avuto meno palle pulite a disposizione”.
E poi c’è stato il ritorno al gol di Andrea Belotti. Che effetto le ha fatto?
“Sono molto contento per lui. Al di là dell’ultimo periodo caratterizzato da parecchi infortuni, Belotti è sempre stato un attaccante importante per il Torino. Lui vede la porta. Se riesce a mettersi alle spalle gli infortuni che ha patito potrà dare una grandissima mano al Torino”.
Samuele Ricci non ha ancora trovato spazio nella sua nuova avventura: è giusto questo processo di adattamento al nuovo gioco oppure si poteva già mandarlo in campo?
“Io credo che Juric stia facendo bene. Il tecnico vede gli allenamenti tutti i giorni e avrà le sue motivazioni. Ricci è giovane e può diventare importante. Ha certamente bisogno di un po’ di tempo per adattarsi a un nuovo sistema di gioco. Abbiamo, in tal senso, anche un esempio eccellente, come quello di Sandro Tonali che quando è andato al Milan ha fatto fatica inizialmente, mentre ora è un giocatore molto cresciuto”.
Pur non avendone giocati al Torino, cosa evocava la parola derby sotto la Mole?
“Bastava la parola a evocare una grande rivalità. È un peccato che da tanti anni il Torino non riesca a vincerlo con regolarità. Si tratta di un appuntamento molto sentito. Sono gare particolari che possono sospingere un intero ambiente, in caso di risultato positivo, per parecchio tempo”.
Quelle due stagioni in granata cosa le lasciano a distanza di anni?
“Conservo un grandissimo attaccamento al mondo Toro. Sono stati due anni fantastici e il ricordo è indelebile. La promozione è stata un’impresa”.
Oggi da allenatore Juric può rappresentare un modello dal quale attingere per alcuni principi tattici?
“Juric sta facendo molto bene. Sta confermando quanto di buono aveva fatto nelle annate precedenti, tra cui le ultime al Verona. Il suo Torino sta mettendo in vetrina un ottimo calcio che mi piace molto”.
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