Domenica sera il Torino ospiterà la formazione che ha vinto l'ultimo Scudetto, il Milan. La partita arriva per il Toro dopo due vittorie contro Cittadella e Udinese mentre per il Milan si tratta di un impegno nel bel mezzo di due importanti partite decisive per il girone di Champions League: in settimana c'è stata la vittoria in casa della Dinamo Zagabria, ma incombe l'ultimo match del girone, in cui i rossoneri dovranno cercare almeno il pareggio a San Siro con il Red Bull Salisburgo per passare agli ottavi. Gli ultimi risultati dei ragazzi di Stefano Pioli sono stati ottimi e per conoscere meglio lo stato di forma di questa squadra abbiamo fatto alcune domande a Renato Panno che segue i rossoneri per conto di PianetaMilan, sito partner di Gazzanet.
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Panno (PianetaMilan): “Inevitabile che Pioli pensi anche alla Champions League”
Buongiorno Renato, come sta il Milan? Ci sono un po’ di infortuni soprattutto nel reparto arretrato ma la squadra non sembra risentirne perché gli ultimi risultati sono ottimi.
"Il Milan sta bene, qualsiasi cosa accada intorno. Infortuni e alibi non sono mai entrati nella testa di Pioli, che pensa soltanto a trovare soluzioni e a non fasciarsi la testa. È convinto di avere a disposizione una squadra forte e non ha problemi a coinvolgere l’intera rosa per fronteggiare qualche defezione. Ovviamente c’è differenza tra un giocatore e un altro, ma la differenza la fa la solidità del gruppo. Qualsiasi cosa accada".
Data la serie di infortuni, avere così tanti impegni ravvicinati può essere un problema per il Milan? Il Torino può approfittare del fatto che questa partita arriva in mezzo a due impegni cruciali in Champions?
"Il Milan ha una rosa lunga, ma è inevitabile che qualche pensiero vada anche alla partita di mercoledì contro il Salisburgo. Magari potrebbe esserci spazio per qualcuno tra Thiaw, Vranckx e Adli, nuovi giovani acquisti che non sono in lista Champions. Pioli li sta inserendo gradualmente e ha dimostrato di non avere problemi a ricorrere a qualche novità di formazione. Contro la Dinamo, ad esempio, ha giocato Rebic a destra con De Ketelaere e Leao. Praticamente tre attaccanti dietro Giroud. I colpi di scena sono sempre dietro l’angolo".
Come si sta trovando Pobega in rossonero? La scorsa estate il Torino sarebbe stato molto contento di poterlo riavere e forse oggi manca proprio un giocatore del genere nel centrocampo granata.
"Pobega è un ottimo giocatore. In più proviene dal settore giovanile, quindi può garantire anche spirito d’appartenenza. Nel Milan gioca nei due di centrocampo, ma non disdegna gli inserimenti, suo marchio di fabbrica. Con il Torino ha fatto benissimo pure sulla trequarti, ma credo che i granata abbiamo giocatori ottimi in quel ruolo e lo abbiano sostituito alla grande. Penso a Vlasic, che interessava al Milan la scorsa estate, ma anche Miranchuk e Radonjic hanno tanta qualità. Vagnati ha fatto un grande lavoro".
L’ultima settimana l’uomo copertina del Toro è stato Pietro Pellegri. In tanti qui si augurano che possa sbocciare definitivamente il suo talento. Sarà inoltre un ex della partita, nel Milan come mai non è riuscito ad esprimersi?
"Il suo problema è sempre stato uno e uno solo: gli infortuni. Uno che esordisce a meno di 16 anni con quella personalità non è semplice da trovare. Ma quando ti trovi in difficoltà perenne dal punto di vista fisico è dura risalire la china, soprattutto per un giovane. Credo che se riesca a stabilizzarsi fisicamente potrebbe mettere Juric in seria difficoltà nelle scelte. Il fatto di ritrovare l’allenatore che lo ha lanciato potrebbe fargli tanto bene".
Quali sono i giocatori del Milan che si possono indicare come i più pericolosi per questo match? Chi dovrebbe temere maggiormente un tifoso del Toro domenica sera?
"Rischio di essere banale dicendo Theo e Leao, ma non può che essere così. Sono di gran lunga i giocatori più forti del Milan e, insieme, rendono la fascia sinistra praticamente perfetta. Ma ne indico un altro, che magari può giocare per far rifiatare Giroud dopo gli 80 minuti con la Dinamo: Origi. Il belga può dare problemi perché ha fisicità, tecnica ma anche velocità nell’attaccare gli spazi. Occhio a lasciarlo troppo solo negli uno contro uno".
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