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Parisi (Federsupporter): “Rimborso abbonamenti? Il Toro uno dei pochi club al fianco dei tifosi”
Il campionato è pronto a ripartire. Il 20 giugno toccherà a Torino e Parma dare il via all’ultimo terzo della stagione dopo lo stop per il Covid-19. La palla tornerà a rotolare, ma gli stadi almeno all’inizio resteranno chiusi. E chi ha sottoscritto un abbonamento cosa farà? Su Toro News abbiamo cercato di approfondire l’argomento in attesa di notizie ufficiali dalla società granata. In esclusiva ci affidiamo anche alle parole del presidente di Federsupporter, Alfredo Parisi. Federsupporter è l'associazione che rappresenta e tutela i sostenitori di società ed associazioni sportive, sia quali piccoli azionisti sia quali consumatori dello spettacolo agonistico
Buongiorno presidente, potrebbe fotografarci la situazione attuale a poco più di una settimana dalla ripresa della Serie A circa il rimborso degli abbonamenti?
“Federsupporter ha emesso parecchie lettere di risposta ai propri soci sulla delicata tematica inerente al rimborso parziale degli abbonamenti a causa dell’emergenza sanitaria. Sull’argomento abbiamo stretto una partnership insieme a Movimento consumatori, che si sta occupando delle vie legali, poiché purtroppo abbiamo dovuto imboccare la strada giudiziaria per ottenere i dovuti rimborsi da ben nove club di Serie A. I nostri soci non spendono nulla per le spese legali, perché, come prevede la collaborazione con Movimento consumatori, noi canalizziamo i nostri clienti per fare ricorso. Il vero problema, però, risiede nei tifosi”.
Si spieghi meglio.
“I tifosi sono pigri. Federsupporter compie nel 2020 dieci anni ma per far muovere i nostri soci serve la mano di Dio. Purtroppo oggi il tifoso è riconosciuto solamente per i suoi aspetti delinquenziali. Non si sente mai parlare del tifoso normale che va allo stadio semplicemente per godersi lo spettacolo e per tifare la sua squadra. D’altronde anche le società italiane hanno sempre meno rispetto nei confronti dei tifosi, basti considerare la scarsa attenzione nei confronti dei club di tifosi che una volta, invece, rappresentavano il tessuto connettivo del tifo. Dunque, se non si applica anche in Italia il modello tedesco, secondo il quale il 50% più uno delle società è in mano ai tifosi, non si sconfiggerà mai il fenomeno della violenza negli stadi”.
https://www.toronews.net/toro/tebas-frecciata-a-cairo-club-contro-la-ripresa-avevano-interessi-personali/
Ha parlato all’inizio di nove società con le quali sono iniziate le battaglie legali per i rimborsi. Vale anche per il Torino?
“No, il Torino di Urbano Cairo e il Bologna di Joey Saputo sono stati eccezionali sotto questo punto di vista. I granata e i felsinei sono stati i primi club a modificare il proprio modulo per sottoscrivere un abbonamento e sono stati seguiti dal Parma. Hanno incluso la clausola che qualora non si potessero disputare le gare per le quali si è sottoscritto l’abbonamento, non per colpa del tifoso naturalmente, la società risarcisce la parte di abbonamento non goduta, come già accade con un singolo biglietto. È una conquista straordinaria, ma pochi organi di stampa ne hanno dato risalto e proprio per questo l’ignoranza sull'argomento è elevata. Torino e Bologna sono state le prime società ad andare incontro ai tifosi, tutelando i loro diritti. Però, purtroppo, la maggior parte delle società si sono comportante in modo diverso e si sono dimostrate non disposte a pagare. Perciò, abbiamo dovuto procedere, come spiegavo, per vie legali. L’Autorità della concorrenza e del mercato ha avviato ben nove procedimenti ai danni dei club di Serie A, partendo dal tribunale di Roma contro la Lazio”.
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