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Pasquale Bruno: ”Nel loro stadio per rovinargli la festa”

Redazione Toro News

Nella sua brillante carriera di calciatore, Pasquale Bruno (affettuosamente rinominato ‘O’ Animale’ per l’indubbio fervore agonistico che ha sempre messo in campo)...

"Nella sua brillante carriera di calciatore, Pasquale Bruno (affettuosamente rinominato ‘O’ Animale’ per l’indubbio fervore agonistico che ha sempre messo in campo) annovera tre stagioni con la maglia della Juventus. Eppure è difficile trovare qualcuno che, a due giorni dal derby, sappia pronunciare parole più granata: i tifosi del Toro lo sanno bene e, già da tempo, per loro quegli anni a strisce non sono altro che uno sbiadito passato.

"Pasquale Bruno, derby in arrivo: che chances dà a questo Toro?

"''Ce la si può giocare: il derby devi sempre giocartelo. Di fronte c’è la squadra che adesso è la più forte in Italia. Ed è una squadra che, per assurdo, gioca molto da Toro: con agonismo, prestanza fisica, aggressività. Invece il Toro, in qualche modo, gioca da Juve, è più elegante, gioca bene e con ordine tattico. Ma non vedo un Toro furioso: è quasi un controsenso. L’ho visto domenica contro la Fiorentina e secondo me è stata una delle partite più belle di questo campionato. E’ una squadra che magari rispetto all’ardore fisico ha altre prerogative, con questo 4-2-4 molto preciso. Però la Juve è più grintosa, più sanguigna, fa della forza fisica un’arma principale: non nego che vorrei vedere il mio Toro giocare in quel modo.''

"Che partita si aspetta sabato sera?

"''Sarà di sicuro una gara interessante: mi sarebbe piaciuto esserci. Giocare con quel casino, in uno stadio che carica a mille. Ma questo dev’essere un punto di forza dei giocatori del Toro: il desiderio di andare lì per rovinargli la festa. Son proprio quelle partite che uno avrebbe sempre voglia di giocare perché ti spingono a tirare fuori tutto ciò che hai.''

"Lei con Toro e Juve ha un rapporto speciale, dopo quel famoso passaggio di maglia...

"''Devo ringraziare Boniperti. Nel ’90, dopo che con la Juve avevamo vinto Coppa Italia e Coppa Uefa, ci fu una mezza rivoluzione con l’arrivo di Maifredi e gli unici sul mercato eravamo io, Rui Barros e il tecnico Dino Zoff. Andai in sede da Boniperti a chiedergli lumi sul mio futuro e lui mi disse che gli dispiaceva, ma non c’era più possibilità di restare. Però era disponibile ad accontentarmi se avessi avuto qualche preferenza; e io gli dissi il Toro. Lui ovviamente non ci poteva credere! Allora io avevo diversi amici granata che mi portavano a vedere il Toro, allo stadio e ai raduni. E, col Toro in B, a quei raduni io vedevo 4-5000 persone. Mi ricordo ancora un Toro-Pescara al vecchio Comunale in cui i granata conquistavano la promozione: c’erano 80000 persone sugli spalti. Finii con l’innamorarmi di quel mondo! Boniberti cadde proprio dalle nuvole, però in fondo mi aveva chiesto una preferenza e io gli avevo semplicemente risposto. Così, da persona onesta e grande qual è, mi accontentò. Ed è stata la mia fortuna perché in granata ho trascorso degli anni stupendi.''

"Con un inizio un po’ travagliato, però.

"''Ricordo bene le contestazioni dei primi mesi: per un tifoso del Toro accettare uno come me, che nei derby mi ero distinto per parecchie entrate dure (allora marcavo Muller e qualche ‘carezza’ gliel’ho data!), non poteva essere semplice. Mi ricordo ancora un torneo di Saint-Vincent con i tifosi del Toro che mi insultavano di brutto, poi fui espulso in una partita al Delle Alpi contro la Lazio mentre stavamo perdendo e anche quella volta furono polemiche. L'inizio non è stato proprio dei migliori, insomma! Però, conoscendo sia il carattere mio sia quello dei tifosi, alla fine sapevo che li avrei conquistati.''

"E nei derby successivi non mancò occasione per dimostrare la sua completa ‘conversione’.

"C’è un altro derby che è passato alla storia per una sua espulsione con squalifica di otto giornate. Ci racconta quell’episodio?

"''Ricordo che io non toccai nemmeno Casiraghi, mentre il mio amico Policano gli lasciò il segno sulla faccia. Io ho preso otto giornate senza aver fatto niente. Poli, invece, ne ha prese cinque, ma almeno la scarpata in faccia a Casiraghi la diede. In quel momento l’ho invidiato: almeno prendere otto giornate per aver dato una scarpata in faccia a uno juventino sarebbe stato bello! Invece neanche quello: otto giornate per una doppia ammonizione ingiusta. Poli solo cinque, ma tutte meritate!''

Fulvio Vallana (Twitter @FulvioVallana)