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interviste
di Roberto Maccario - Tra le numerose trattative di mercato imbastite dal Torino in queste settimane molte riguardano il Sudamerica. Per questo motivo chi meglio di Stefano Borghi, apprezzatissimo giornalista di SportItalia e...
di Roberto Maccario - Tra le numerose trattative di mercato imbastite dal Torino in queste settimane molte riguardano il Sudamerica. Per questo motivo chi meglio di Stefano Borghi, apprezzatissimo giornalista di SportItalia e grande esperto del calcio d’oltreoceano, poteva illustrarci le caratteristiche dei vari obiettivi granata?
Ciao Stefano, cominciamo dal nome più caldo di queste ore: Patricio “El Patito” Rodriguez. Di che giocatore si tratta?
E’ un giocatore già pronto per il calcio italiano? La differenza di ritmo tra il nostro campionato e quello argentino è evidente.
E’ vero, lì il gioco è più lento e qui le marcature più attente, ma credo che questi problemi si possano risolvere con il tempo: le potenzialità ci sono tutte trattandosi di un giocatore rapido, che sa fare contropiede, capace di saltare l’uomo in dribbling e dotato di un’ottima tecnica.
Stiamo però facendo i conti senza l’oste, ovvero il problema relativo al tesseramento degli extracomunitari da parte del Torino.
Già, per prendere Rodriguez bisognerebbe liberare un posto da extracomunitario: una strada forse anomala ma sicuramente percorribile sarebbe quella di girare Lys Gomis all’Independente, squadra in grave crisi economica e bisognosa di portieri, alla luce degli infortuni avuti quest’anno dai suoi due estremi difensori.
Altri nomi accostati al Torino sono quelli dei mediani Guido Pizarro del Lanus e Francisco”El Gato” Silva dell’Universidad Catolica.
Sono due centrocampisti che sanno fare sia la fase difensiva che quella offensiva ma dalle caratteristiche un po’diverse: Pizarro ha probabilmente un potenziale maggiore in prospettiva però al momento può patire qualcosa in Italia dal punto di vista del dinamismo perché è forse ancora leggermente lento, Silva invece sarebbe l’uomo ideale fin da subito per una squadra neopromossa come il Toro, essendo un giocatore grintoso, esperto e di qualità. Si tratta di un centrocampista moderno, che può giocare in una mediana a 2 o a 3, anche se ormai sembra vicino ai tedeschi del Wolfsburg.
Che ci dici, invece, di Rogelio Funes Mori?
E’ un talento che, al momento dei suoi esordi, appariva al livello di Lamela, poi ha avuto qualche problema sia fisico a causa di una forma di pubalgia che caratteriale perché si è trovato a dover gestire pressioni troppo gravose per un centravanti di potenziale ma ancora bisognoso di maturazione. E’ ancora molto giovane e lanciarlo adesso in serie A potrebbe rappresentare un rischio, anche se nel finale di stagione in Argentina ha dimostrato di essere cresciuto anche a livello temperamentale. Il River lo ha dichiarato incedibile ma si potrebbe aprire un discorso per un’opzione, lasciandolo maturare ancora un anno in Argentina e aprendo così un’utilissima collaborazione con gli storici amici “Millionarios”.
Parliamo adesso di Maxi Lopez, detto “El Rubio”, un giocatore già molto conosciuto in Italia per cui si dovrebbe fare un grosso investimento: sarebbe lui l’uomo giusto per l’attacco di Ventura?
A mio parere Maxi Lopez è uno dei più forti attaccanti in circolazione in Italia, dotato di intelligenza e senso del goal: lo ha dimostrato a Catania e anche al Milan, dove pur giocando poco ha messo a segno reti importanti e belle come quelle all’Udinese in campionato e alla Juve in Coppa. Credo sia l’unico in grado di colmare il vuoto lasciato dall’eventuale partenza di un simbolo come Bianchi.
Insomma quello sudamericano è un mercato dove si possono trovare molte occasioni interessanti ma in cui bisogna stare attenti per evitare di prendere quelle che a Roma chiamano”sole”…Sicuramente: si possono acquistare giovani di livello europeo a prezzi molto più bassi ma è fondamentale conoscere questo calcio e le sue dinamiche e osservare di continuo. Il Torino si è mosso in questa direzione grazie al lavoro prezioso e alle conoscenze di Antonio D’Ottavio e al suo nuovo corpo di talent scouts e credo sia una risorsa preziosissima perché al giorno d’oggi è fondamentale allargare gli orizzonti come ha fatto Lo Monaco in tutti questi anni.
Infine facci tu qualche nome nuovo.
Nonostante la recente trattativa per Mesbah il Toro è scoperto nel ruolo di terzino sinistro e per questo consiglio Tagliafico del Banfield, di bassa statura ma dotato di grande corsa e tecnica e Orban del Tigre, capace di giocare sia centrale in una difesa a 3 che esterno in una a 4, molto grintoso e forte di testa e soprattutto scuola River: una garanzia. Come mezza punta mi piace molto il messicano Fabian De La Mora, in forza al Chivas Guadalajara.
Grazie Stefano e buon lavoro.
Grazie a voi, un abbraccio.
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