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interviste
Il calcio visto con il sorriso. Ci sono ancora molte persone che vogliono vivere questo sport per quello che è, per un divertente e allegro passatempo, pur dimostrando...
di Valentino Della Casa
"Il calcio visto con il sorriso. Ci sono ancora molte persone che vogliono vivere questo sport per quello che è, per un divertente e allegro passatempo, pur dimostrando grande, grandissimo attaccamento per la squadra verso la quale si esprime il proprio tifo. Piero Chiambretti può essere l’incarnazione di questo nuovo vecchio tifoso, granata DOC che non ha mai smesso di seguire il Toro nonostante la triste parabola che sta vivendo, anche se, ancora, un barlume di speranza rimane.Piero Chiambretti, cuore Toro da una vita, una passione che non muore mai.In effetti, quando avevo vent’anni vedevo un grande Toro, con i gemelli del goal, che era in grado di vincere scudetti. Adesso, purtroppo, ci siamo abituati ad altre prestazioni, così come ci siamo abituati ad un calcio totalmente diverso, forse in maniera troppo esasperata: quando un passatempo diventa un’angoscia, allora la questione diventa complessa. Io spero di morire dopo aver visto il Toro vincere ancora qualcosa, anche se la cosa incredibile resta sempre la tifoseria: ogni volta che il Toro va peggio, diventa sempre più unita.Sembra quasi un paradosso.Per me è una questione di DNA. Il nostro dice che esiste un tacito accordo tra la tifoseria: peggio andiamo, più siamo o tentiamo di esserci. Pensiamo alla Marcia dell’Orgoglio Granata (4 Maggio 2003, ndr), la ricordate? Il Toro era appena retrocesso, eppure eravamo tutti lì: 40mila anime a cantare per una maglia storica.Anche quest’anno, non è al tifoso che bisogna imputare qualcosa.Infatti, anche perché la contestazione a mio avviso è stata più che giustificata. Anzi, è anche servita: il Toro infatti ha cambiato molto, ed è riuscito in quel miracolo di riavvicinare un ambiente sfiduciato. Anche l’anno prossimo, sono sicuro, la Maratona farà la sua parte. Ma non ci vuole tanto: se la società metterà a disposizione una squadra che sappia correre, e portare a casa dei buoni risultati, allora si potrà stare sereni che giocatori e tifoseria saranno un tutt’uno.Più o meno quello che è successo quest’anno, dopo la rivoluzione di Gennaio. C’è molta fiducia intorno a Petrachi.Beh, io penso che a Petrachi si debba dare fiducia d’ufficio. Ha compiuto una vera e propria rivoluzione copernicana del calcio, e i risultati gli danno ragione. Se riuscirà a confermarsi anche quest’anno, dovranno fargli un monumento. Ma d’altra parte è anche questo il gioco del calcio. Chi si prende le sue responsabilità e ci mette la faccia poi deve essere aiutato dai risultati. Se fai bene, sei un eroe, altrimenti ti prendi i fischi.In questo momento, per Petrachi solo applausi.Sì, nonostante nuovamente ripartiremo con una squadra di perfetti sconosciuti, tanto che faremo fatica all’inizio a riconoscere i giocatori in campo. Arriveranno delle promesse, delle scommesse, l’importante è che ci sia solidità. E magari che ci sia anche Bianchi, ma solo se motivato. Poi comunque il campionato è lunghissimo, in ben 42 partite possono succedere moltissime cose, per cui anche i giocatori di “riserva” dovranno essere adeguati, e farsi trovare pronti al momento giusto.Stava parlando di solidità, un concetto che ancora pare non essere proprio di casa, a Torino.Io mi auguro che nell’organismo societario vengano introdotte altre figure importanti, e che la società Torino diventi finalmente dinamica e lungimirante. Già con Petrachi (io lo considero l’uomo della provvidenza, nonostante sia arrivato con uno scetticismo intorno a lui veramente esagerato) qualche segnale è stato dato. Ma ripartire in B è sempre dura.Solo per motivi economici?Beh, la mancanza di tutti i soldi che avremmo ricevuto in caso di promozione ci taglia un po’ le braccia sul mercato e non solo. Tuttavia non è l’unica motivazione: proprio il fatto di restare ancora in Serie cadetta può essere demoralizzante. Ma qui vale il discorso che ho fatto prima, e sicuramente con grande unità sapremo andare avanti.Ci contava, nella promozione?Non parliamo di quella maledetta partita col Brescia, che solo a pensarci mi viene l’orticaria! Tra l’altro ero uno dei pochi ad aver fatto questa scommessa: pareggio all’andata, vittoria dei granata al ritorno. Invece si sono messi di mezzo l’arbitro, nella prima partita; Colantuono e lo stato di forma di alcuni giocatori, nella seconda. Mi dispiace per il mister, che ho sempre ritenuto uno valido, da Toro, e che ho sempre difeso, ma la formazione messa in campo al ritorno proprio non mi è piaciuta. Tra l’altro all’andata ho proprio visto un brutto spettacolo, c’era troppa tensione, altro che divertimento.Ma allora, quest’anno di divertimento ce n’è stato, oppure no?Vedete, a mio parere il tifoso granata ha la fortuna di schierarsi su due fronti: il primo è tifare Toro, il secondo è tifare contro la Juve. Quest’anno i bianconeri sono stati il nostro bicchiere mezzo pieno, ci hanno davvero riempito di soddisfazioni. Peggio di così poteva esserci solo la Lega Pro, per cui non posso che ringraziarli.Curiosa la teoria dei due obiettivi.Almeno possiamo concentrarci su uno dei due a seconda di come gira la stagione. Se andiamo bene, la Juve possiamo proprio dimenticarcela. Se andiamo poco bene, un’occhiatina possiamo anche buttarcela, e quest’anno sono stati davvero di grande aiuto.Uno schieramento anti-Juve che non ci è affatto nuovo.Ho sempre cercato di dare un volto granata ai miei programmi. Per esempio, l'altro giorno a Chiambrettopoli (su Radio 2 prima del GR del mattino delle 7.30, e alle 12.30, ndr) abbiamo fatto una bella puntata contro la Juve con Fabrizio Miccoli, è stata davvero molto divertente.Capitolo Mondiali: chi solleverà la Coppa, quest’anno?Spero una squadra che sappia giocare a calcio. L’Italia ha dimostrato di non essere in grado, infatti è uscita al primo colpo. In questo momento quelle più accreditate sembrano le cosiddette “squadre minori”, ma io penso che alla fine il Brasile uscirà con tutta la sua classe, e vincerà il Mondiale. Ma tornando al Toro, posso farvi un annuncio?Prego, dica pure.Ho intenzione di creare a spese mie, e con i potenti mezzi del Chiambretti Night, un inno per il Toro. L’idea c’è già, vedrebbe impegnati anche i miei maestri. Voglio dare al Toro un qualcosa di fenomenale, che possa dare la carica ai giocatori per affrontare al meglio una stagione veramente difficile come quella che si dovrà affrontare.Sarebbe proprio un bel regalo. Allora lo aspettiamo, grazie mille, Piero. Grazie mille a voi. Forza Toro sempre, sono sicuro che con il giusto amalgama riusciremo a venirne fuori, e a tornare quello che eravamo. Una grande squadra.
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