Maurizio Pistocchi è ormai da decenni un attento osservatore del nostro calcio. E, come già accaduto in altre circostanze nelle scorse stagioni, interviene in esclusiva su Toro News per trarre qualche conclusione sul mondo granata. Oggetto dell'intervista sono alcune interessanti considerazioni su Ivan Juric e sui diciotto anni di presidenza di Urbano Cairo.
Esclusiva
Pistocchi a TN: “Cairo? Gli è mancata l’idea di come costruire un grande club”
Buongiorno Maurizio. Il passo falso del Torino a Roma con la Lazio come lo inserisce nel quadro granata di inizio stagione?"Il Torino era reduce da una partita ben giocata contro la Roma, mi aspettavo una conferma della prestazione. Per un'ora c'è stata la conferma, nell'ultima mezz'ora invece male. La Lazio ha giocato bene ed è stata continua nella sua prestazione. Il Torino spende molto per il tipo di calcio che propone. I confronti individuali tolgono energie. I granata stanno bene in campo e sono organizzati, ma c'è ancora poca qualità in seno alla rosa. Nelle squadre più qualitative ci sono sempre giocatori tecnici in grado di spostare gli equilibri. Nel Torino ci potrebbe essere Radonjic, ma deve giocare più centrale dietro alle due punte mentre con Juric tende a partire un po' troppo defilato".
A proposito di due punte, a Roma le abbiamo viste per la prima volta dal 1'. Il suo giudizio?"Il tema vero è un altro e va più a fondo dei due trequartisti o delle due punte. Quando difendi a tre attacchi lateralmente sempre e soltanto con giocatori che sono terzini. Non sono ali, sono terzini con pregi e difetti dei terzini. La differenza nel calcio di oggi, e anche di ieri, la fanno le ali, vedi Kvara nel Napoli o Vinicius del Real Madrid. I limiti della difesa a tre sono evidenti in fase offensiva, soprattutto sugli esterni perché i terzini hanno peculiarità differenti. Inoltre, con il 3-4-2-1 perdi anche un uomo a metà campo, un uomo che potrebbe tornare utile in avanti con inserimenti da dietro, vedi Vecino proprio in Lazio-Torino. Il problema alla base risiede nel sistema di gioco che ha alcuni vantaggi, ma anche alcuni svantaggi in fase offensiva".
Il Torino in estate ha alzato l'asticella con la campagna acquisti fatta?"Il Torino ha portato a casa un grande centravanti come Zapata che fa la differenza e lo si è già visto in queste prime giornate. Torno però sullo stesso problema. Zapata è stato determinante all'Atalanta con lo stesso sistema di gioco del Torino ma, a mio giudizio, potrebbe fare ancora meglio in un 4-3-3 o in un 4-4-2. Gli allenatori spesso, in questo paese, hanno una problematica: hanno un'idea e non la adattano ai calciatori. Un bravo allenatore, invece, sa adattare l'idea alla rosa a disposizione. L'esempio più calzante è stato Spalletti al Napoli. Gli allenatori servono a non mantenere lo status quo".
Cosa si aspetta dal Torino?"Farà un buon campionato. Ha le carte in regola per qualificarsi alle competizioni europee ma non credo che ce la farà. La ragione principale è l'idea forte di Juric: bene che sia così forte, ma ha solo quella. Io penso, ma forse mi sbaglio, che un allenatore da grande squadra non può avere una sola idea".
Cairo ha dichiarato che il 75% dei tifosi è con lui dopo 18 anni di presidenza. Secondo lei, il presidente granata si può ritenere soddisfatto di quanto fatto fin qui?"Massimo risultato raggiunto dal Torino? La risposta non può che partire da questa domanda retorica. Urbano è una persona intelligente e non può ritenersi soddisfatto di quanto raccolto in questi 18 anni. Cairo ha provato a fare il bene del Toro e non sono critico a prescindere nei suoi confronti. Però, finora non ha avuto un'idea chiara di come costruire un grande club. Il Torino non ha valorizzato il proprio settore giovanile, non ha creato una seconda squadra, non ha ideato un centro sportivo per le nuove leve. Il club non ha quelle strutture, sportive e non, che li permettono di avere un vero valore di mercato. Qualcosa in più poteva essere fatto, penso al Robaldo. Per il tifoso e per la società questi elencati sono aspetti importanti. Auguro a Urbano di restare presidente granata a vita, però se vuole valorizzare il club deve migliorare tanti aspetti che finora sono stati trascurati".
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