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Esclusiva

Pistocchi a TN: “Vanoli? Il Toro migliorerà con lui, è più elastico di Juric”

Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 
In esclusiva le parole del giornalista che come sempre traccia un'analisi approfondita sul mondo del Torino

Torna a parlare in esclusiva su Toro News Maurizio Pistocchi, come sempre lucido osservatore delle situazioni del nostro calcio e del mondo granata. Grande estimatore di Paolo Vanoli, come fatto sapere più volte sui suoi canali social, ci parla del tecnico fresco di promozione con il Venezia e prossimo ad accasarsi al Torino.

Buongiorno Maurizio. Cosa può dirci di Paolo Vanoli? La convince per il dopo Ivan Juric?"Nella continuità tecnica è senz'altro la persona giusta. Vanoli è un maestro dell'organizzazione della difesa a tre, è cresciuto con Antonio Conte e conosce benissimo le dinamiche del 3-5-2. Con il Venezia ha ottenuto un risultato straordinario, fuori dalle aspettative di tutti. Clausola a parte, è una scelta intelligente da parte di Urbano Cairo. Poi, bisogna capire che tipo di squadra uscirà dal mercato. Per me, sarà difficile trattenere Buongiorno". 

Già ci sarà da sostituire i vari Djidji e Rodriguez."Comunque, ci sono parecchi difensori che possono fare al caso del Torino. Ad esempio, se prendo gli Europei in corso, penso subito ai difensori dell'Austria, poco conosciuti ma molto arcigni e con ottimi margini. Se potessi dare un consiglio a Davide Vagnati, gli direi di guardare le squadre che hanno ottenuto buoni risultati con giocatori sotto stimati. Il vero nodo sarà che Toro uscirà dal mercato". 

Ha dei dubbi su quello che potrà essere il mercato del Toro?"I risultati degli ultimi vent'anni non sono soddisfacenti, su questo non c'è dubbio. Ma fare calcio in Serie A non è facile. Ci sono belle eccezioni in Italia, vedi l'Atalanta, che però non è più della famiglia Percassi ma ha una proprietà statunitense, oppure il Bologna di Saputo. Ci sono sempre più proprietà straniere in Italia. Del resto, nel calcio puoi vincere con enormi capitali a disposizione, tuttavia non sempre è scontato. La Juventus ha fatto quattro aumenti di capitali da 900 milioni di euro, eppure ha vinto una Coppa Italia negli ultimi tre anni e ha un bilancio in passivo di ancora 200 milioni. La Juventus ha perso in borsa più di un miliardo di euro di capitalizzazione. Insomma, non sempre i soldi portano i risultati. Capisco che i tifosi del Torino vogliano di più ma fare calcio non è affatto semplice, questo bisogna dirlo a favore e a discolpa di Cairo. Però, ho dei rimproveri da muovere a Cairo". 

Quali?"Non ha tenuto una linea tecnica omogenea nel corso degli anni, non ha riqualificato a dovere alcune strutture che fanno parte della storia del Toro, non ha valorizzato appieno il brand Toro che avrebbe bisogno di più visibilità. Un altro appunto riguarda il settore giovanile: si poteva investire di più, anche se poi da lì è uscito Buongiorno. Insomma, questi sono appunti che vanno mossi a Cairo per la sua lunga gestione". 

Dal punto di vista umano e caratteriale ci sarà continuità tra Vanoli e Juric?"Sono totalmente differenti. Paolo lo conosco bene: è una bella persona, è un ragazzo solare. Ha le sue idee e cercherà di portarle al Toro. Juric ha dimostrato di essere bravo, ha dato un'identità al Toro ma penso che la squadra con Vanoli migliorerà, compatibilmente con il mercato, perché è più elastico e meno integralista". 

Perché, secondo lei, Juric si è lasciato male con la tifoseria granata?"Non conosco le dinamiche interne. C'è stata sempre un po' di insoddisfazione da parte della piazza nei confronti del Toro dell'ultimo periodo, sia il gioco sia i risultati sono stati criticati. Juric ha patito questa insoddisfazione. Alla lunga Juric è stato anche logorato dal fatto che è dovuto andare spesso al ristorante da cento euro con dieci euro; è un antico fatto più volte ricordato da Antonio Conte, alla lunga incide sul rapporto. Ritengo che la relazione tra Juric e il Torino si sia spenta in modo naturale".