La fase difensiva del Torino contro il Napoli è stata oggetto di analisi negli ultimi giorni. Il baricentro granata molto alto non ha pagato al “Maradona”. A tal proposito sulle colonne di Toro News, in esclusiva, interviene un ex difensore granata come Francesco Pratali che, tra l’altro, domenica alle 12.30 vivrà un derby personale avendo anche indossato per tanti anni la casacca dell’Empoli.
Esclusiva
Pratali a TN: “Juric vada avanti con le sue idee, una cosa ibrida crea confusione”
Buongiorno Francesco. Tre sconfitte di fila per il Torino. Come vede la squadra granata?
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“Sinceramente tranne nella partita con il Sassuolo ho sempre visto un Torino in salute che prova a mettere in pratica le idee di Ivan Juric. Anche con le grandi si è ben comportato. L’unico vero passo falso è stato fatto con il Sassuolo”.
Però, da quando è arrivato Juric il Torino non ha mai sconfitto una grande del nostro campionato. C’è una causa?
“Il Torino ha un buon organico ma non è attrezzato per competere con le prime quattro o cinque formazioni del torneo. Però, obiettivamente ho sempre visto un Torino che contro le grandi ha raccolto meno rispetto a quanto seminato. Incide anche l’aspetto della fortuna e tanti episodi sono girati male. A mio modo di vedere i veri passi falsi da quando è arrivato Juric sono stati commessi in alcune partite abbordabili e alla portata, basti pensare a quanto accaduto anche nello scorso campionato e pochi giorni fa con il Sassuolo”.
Può essere controproducente difendere con una linea così alta senza più Gleison Bremer in rosa?
“Per fare un gioco uomo contro uomo a tutto campo bisogna avere giocatori dalle caratteristiche giuste. L’anno scorso il Torino aveva uno dei difensori più forti del torneo. Sostituirlo non è facile tanto che è stato venduto a 50 milioni. E un sostituto a 50 milioni il Torino non se lo può permettere. Come organico difensivo, il Torino si è oggettivamente indebolito ma non si poteva fare altrimenti considerata l’offerta arrivata per Bremer. Juric ha bisogno di difensori veloci e forti fisicamente”.
Alessandro Buongiorno e Peer Schuurs si sono messi in evidenza in tal senso. Però, qualche errore per crescere è normale che avvenga.
“Sono due ottimi difensori ma non sono ancora Bremer. Hanno bisogno di crescere e sbagliare. È fisiologico sbagliare. Bremer era da anni nel Torino e soltanto nelle ultime stagioni si è consacrato. Per Buongiorno e Schuurs c’è bisogno di tempo, anche perché il gioco di Juric è complesso da assimilare nel migliore dei modi”.
Secondo lei, in alcune partite il Torino potrebbe abbassare un po’ il proprio baricentro? Ad esempio a Napoli sono stati presi due gol in campo aperto che potevano essere evitati con un atteggiamento un po’ più attendista.
“No, se fai una cosa ibrida crei solo confusione. Penso che faccia bene Juric ad andare avanti con la propria filosofia contro qualsiasi avversario. È vero che sono arrivati risultati di scarso prestigioso con le grandi, ma stento a ricordare una grande del nostro campionato che negli ultimi due anni non abbia sofferto il Torino di Juric. Era da tempo che non succedeva ai granata. Ora il Torino riesce anche a imporre il proprio gioco contro squadre top. L’Atalanta insegna che con un mercato intelligente e un modo di giocare simile a quello del Torino possono arrivare grandi risultati. La metodologia dell’Atalanta non è poi così distante da quella del Torino di oggi”.
Cosa si aspetta dal match con l’Empoli del suo ex compagno ai tempi del Torino Paolo Zanetti?
“L’Empoli ha un grandissimo allenatore con cui appunto ho giocato. Si tratta di un tecnico che prepara le partite nei dettagli e dona una filosofia di gioco. Al Torino servirà una grande prestazione per vincere. Del resto anche il Milan nello scorso week-end ha sofferto il gioco dell’Empoli”.
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