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Pulici: ‘Noi la maglia la amavamo’

Redazione Toro News

In attesa della partita che si svolgerà domenica all'Olimpico di Torino tra i granata ed i bianconeri friulani, il sito più seguito dagli appassionati dell'Udinese ha intervistato Paolo Pulici, bandiera del Toro dell'ultimo...

Paolo Pulici, detto anche Paolino, Puliciclone o, più affettuosamente, Pupi, rimane uno dei beniamini dei tifosi del Torino, dove ha vissuto una vita, ma aanche dell'Udinese dove in coppia con Surjak contribuì alla nascita di quella che poi fu una delle più grandi udinesi di tutti i tempi con l'arrivo della gemma delle gemme Zico. Ventisei presenze e 5 reti nel 1982/83, trecentotrentacinque condite da 134 reti in granata, oltre che 19 gare in nazionale per un giocatore che è un pezzo di storia del calcio italiano. E con Torino – Udinese alle porte Udineseblog.it non poteva non contattarlo per farsi raccontare il suo passato in bianconero per parlare della gara che verrà.

Della squadra allenata allora da Ferrari ricorda che “porto nel cuore tutto l'ambiente e tutti i compagni, senza preferenze. C''era un grande gruppo con Cattaneo, Edinho, c'era festa e allegria sia all'interno dello spogliatoio che fuori. Ricordo poi un aneddoto: quando si andava in trasferta ci si fermava sempre vicino a Padova al rientro per mangiare tutti assieme. Era un gruppo compatto, non 20 giocatori che andavano in giro per l'Italia e tutti eravamo orgogliosi di quella maglia. Questa unione poi ha creato le basi per la squadra che è stata dopo”.

Pulici ha toccato un punto caro oggi a molti tifosi, ovvero l'attaccamento alla maglia prima di tutto: “ai bambini che seguo adesso cerco dioinsegnare che questo è il gioco del calcio non l'industria. Se si parte da questo non si arriva alla giocata che ti fa divertire, fa divertire la gente e che poi fa vincere le partite. Ursello uno dei miei allenatori diceva che se se vai in campo allegro porti allegria anche tra la gente mentre se vai in campo arrabbiato fai arrabbiare i tifosi. La differenza tra vecchio calcio e nuovo è qui. Noi baciavamo la maglia perché la maglia la amavamo”. Purtroppo oggi invece c'è stato chi ha voluto abolire i numero dall'uno all'undici per metterci dietro nomi e numeri personalizzati. Sembra una sciocchezza ma è stata una rivoluzione che ha permesso forse a qualche giocatore di montarsi troppo la testa. Per Pulici “ora i nomi dietro contano più del simbolo. Quando vai in campo non deve andarci un nome. Oggi viene prima il personaggio. I miei tempi appunto avevi la maglia dall'uno all'undici altrimenti sapevi che eri in panchina e lottavi per guadagnarti una di quelle undici maglie. Ora sembra quasi che non interessi tanto lo stipendio arriva lo stesso. Le eccezioni naturalmente ci sono ma sono poche”.

Cosa che ha contribuito a svuotare gli stadi. Infondo le colpe sono anche delle Tv ma non è solo questo come lo stesso ex attaccante bianconero conferma: “certamente gli stadi vuoti dipendono anche da questo. Lo tocco con mano quando vedo i tifosi e per questo mi diverto di più con i bambini. Una volta nei club ci andavamo volentieri, e non eravamo di certo obbligati dalle società. Era per stare insieme ai tifosi, per creare un legame, come a Udine dove ricordo grandi mangiate e dove sii stava benissimo tra la gente. Ora i giocatori invece si sentono obbligati o lo sono ad andarci. Prima si creava un legame oggi no. E così se manca questo i tifosi non vanno allo stadio perchè non sentono passione. . C'è un disamore verso le società e vengono mancare le presenze. La partita vista dal campo è un'altra cosa. Se ci si allontana è grave e non dipende come detto solo dalle v che c'erano anche se in forma minore anche ai miei tempi”.

Oggi poi ci sono anche personaggi un po' strani come il famigerato 'Mister X' che avrebbe voluto comprare il Toro in questi giorni, che di certo non aiutano il calcio: “Infatti. Questi sono personaggi che fanno male non solo al Toro ma al calcio. E' un comportamento non corretto anche nei confronti del presidente. Queste voci fanno male e lo ritengo una uscita infelice”.Da questo punto di vista l'Uidnese domenica è tranquilla: “L'Udinese – afferma Pulici - è tranquilla come campionato, per i granata invece è tutto più difficile e non può sbagliare altrimenti diventa dura per la salvezza. Sarà una partita delicatissima per il Toro, e quando giochi così è facile commettere errori. Il Toro può sperare nella stanchezza dell'Udinese reduce dalla Uefa e magari si spera anche appagata da un ottimo risultato. Ad oggi credo che l'Udinese pensi più all'Uefa”.

Più facile prevedere una Udinese che si reinserisce nelle zone alte o un Toro salvo in anticipo? “Diciamo che è difficile per entrambe: in questo momento l'Udinese è avvantaggiata perché è serena: la concorrenza davanti è esagerata però nell'arco dell'anno la classifica può modificarsi. Poui recuperare specie se non sei sotto i rifelttori”.

Quindi un pronostico per domenica con dieci euro da puntare? “Visto come gioca ultimamente il Toro punterei in questo momento per il pareggio che però per i granata non servirebbe ad un granchè”E forse nemmeno all'Udinese: “Ai Bianconeri quest'anno credo ci sia stata una sorta di appagamento subentrato ad un certo punto . Dopo una partenza incredibile con Marino che era riuscito a trasmettere il modo di pensare suo, ovvero che ogni gara fa storia a se, è subentrato questo aspetto e quando scarichi tensione diventa dura. Penso e spero che Marino sappia ridare la giusta mentalità per risalire la classifica”