Il Torino batte lo Spezia, sale a 43 punti, blinda la salvezza matematica e si prepara al recupero di campionato contro l’Atalanta in questo finale di campionato. Protagonista indiscusso del successo contro i liguri è Sasa Lukic, ma si parla molto anche del talentuoso Demba Seck, che alla sua prima da titolare ha destato buone sensazioni. Di questo ed altro parliamo con Serino Rampanti nel nuovo appuntamento con “Parola al Mister”.
Intervista
Rampanti: “Seck, un ottimo talento. Ma per il suo bene serve calma”
Serino, come giudichi la partita dei granata contro lo Spezia?
“E’ stata una partita ben giocata dal Torino soprattutto nel primo tempo, quando ho visto una prestazione fantastica. Il secondo tempo è andato meno bene, ma lo Spezia è una squadra spigolosa e ostica e non è facile giocar bene contro di loro, per questo do ancora più valore al primo tempo”.
Lukic, doppietta da urlo: è lui il leader del Toro di oggi?
“Ha sicuramente accresciuto la consapevolezza nei suoi mezzi, è diventato più maturo, prende decisioni con personalità e secondo me trae giovamento della presenza di Ricci. Infatti, l’ex Empoli si piazza al centro con tendenza a fare il regista e lascia Lukic più libero di agire a tutto campo. Ricci sta dando equilibrio e capacità di gestire il pallone tra i piedi. Da tutto questo il Toro ne trae giovamento”.
E poi c’è stato l’esordio di Seck dal primo minuto. Come lo hai visto?
“Molto bene. Ma se ben ti ricordi, parlammo di lui subito dopo il suo arrivo e ti dissi che, avendolo visto nella Spal, ero convinto che il potenziale ci fosse. Infatti, è molto dotato tecnicamente. Ha un ottimo sinistro e sa usare anche il destro, sebbene molti mancini non abbiano molta dimestichezza con l’altro piede. Seck ha un ottimo potenziale che riuscirà a emergere se il suo percorso di crescita procederà a piccoli passi, in modo graduale. Serve grande calma con lui e bene ha fatto Juric ad aspettare un po’ prima di dargli le opportunità di oggi, a lui come ad altri giovani che sta testando in vista del prossimo campionato. Tornando a Seck, bisogna evitare di esaltarlo, sarà decisivo proteggerlo dai pericoli esterni e bisognerà che chi gli sta intorno lo consigli bene”.
Il Torino, contro lo Spezia, ha incassato l’ennesimo gol nel finale. Come te lo spieghi?
“Questo gol e quello preso con la Lazio non li interpreto come facevo con i precedenti, riconducendoli alla troppa frenesia e all’incapacità di gestire i ritmi della partita che portavano il Toro ad arrivare stanco nei minuti finali. Perché negli ultimi match mi sembra che il Torino abbia alzato il livello del possesso palla. Gli ultimi gol presi mi sono sembrati soprattutto conseguenza di distrazione e sbadataggine, dovuta al fatto che forse la squadra è troppo giovane e inesperta e non ha metabolizzato il fatto che le partite durano 95 minuti. Lo si sta vedendo molto spesso in questa Serie A, ci sono tantissimi gol nel finale. La squadra deve maturare da questo punto di vista”.
Ora c’è l’Atalanta; cosa ti aspetti da questo match?
“Sarà una partita molto difficile, era meglio incontrare l’Atalanta quando Zapata non era ancora tornato. Nell’ultimo periodo è parso che il giocattolo di Gasperini si sia rotto ma Duvan è uno che fa la differenza e a Venezia la squadra in parte ha svoltato. Il colombiano è uno che avrei visto molto volentieri al Toro qualche anno fa. Mi aspetto un match più difficile per il Torino che per l’Atalanta”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA