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Esclusiva

Rastelli a TN racconta Seck: “Duttile e abile tecnicamente, può sfondare al Toro”

Andrea Calderoni

In esclusiva su Toro News le parole dell’ex tecnico della Spal che ben conosce Seck, avendolo allenato nell’ultima parte della scorsa stagione

Massimo Rastelli ha allenato sul finire della scorsa stagione per un paio di mesi Demba Seck, reduce dall’ottima ora di gioco da titolare contro lo Spezia. Arrivato a gennaio proprio dal club ferrarese, il classe 2001 senegalese ha fin qui raccolto 73 minuti con la maglia del Torino, 62 dei quali sabato 23 aprile. In esclusiva su Toro News Rastelli, tecnico in cerca di panchina dopo l’esperienza al Pordenone in B in questa stagione, ci permette di conoscere più a fondo Seck.

Buongiorno mister, conosce molto bene Demba Seck: la sorprende l’ottima prestazione contro lo Spezia?

“No, non mi sorprende affatto. Si tratta di un ottimo talento. Sa dettare molto bene la profondità, sia corta sia lunga. Eppure, nonostante questo, ha delle buonissime qualità anche nello stretto. Juric lo impiega da trequartista nel 3-4-2-1, ma Seck può agire tranquillamente anche da seconda punta perché, come detto, ha dei pregevoli mezzi tecnici. Uno dei suoi valori aggiunti è il fatto di essere duttile e proprio per questo può essere speso in zone del campo differenti e con compiti diversi. Inoltre, ha amplissimi margini di miglioramento sotto tanti punti di vista. Sono contento che Juric gli stia ritagliando giornata dopo giornata sempre più spazio. Ha le caratteristiche giuste, e contro lo Spezia l’ha dimostrato, per poter sfondare in un campionato come la Serie A e in un club prestigioso come il Torino”.

Un’operazione di mercato che si deve al direttore sportivo Davide Vagnati.

“Sicuramente sì, Vagnati lo conosce come pochi, avendolo visto maturare alla Spal. Ha un quadro ben preciso di quelle che sono le potenzialità di Seck e se l’è volute assicurare per il Torino. Io ho conosciuto per un paio di mesi Seck alla Spal. Faceva la spola tra Prima Squadra e Primavera, non giocò molto ma rimasi colpito dalle sue potenzialità tecniche e fisiche”.

Come sta andando in archivio la stagione del Torino?

“In modo molto positivo dopo due annate non semplici. Al Torino è stata data stabilità tecnica. Si vede la mano del tecnico. Juric sta trasmettendo un’idea di calcio. Ci sono alcuni aspetti da migliorare, ma si vedranno i miglioramenti nella prossima annata con qualche aggiustamento. Tra l’altro la rosa del Torino in estate non è stata rivoluzionata e quindi con più o meno gli stessi giocatori è stato raggiunto un risultato ben diverso rispetto a quello delle ultime due stagioni”.

Quanto saranno importanti queste settimane per pianificare nel migliore dei modi la prossima annata?

“Credo molto importanti, soprattutto per i più giovani che dovranno mettersi in mostra. Dovranno guadagnarsi una valutazione positiva. La società deve fidarsi di loro per poter pianificare la prossima stagione. Il Torino dell’anno prossimo dovrà soltanto ritoccare qualcosa per compiere un ulteriore salto in avanti”.

Però, se dovesse partire Bremer servirà più di un ritocco...

“Beh, è chiaro che sostituire Bremer non sarà facile. È un difensore molto forte, ma credo che di difensori forti ce ne siano di più di quanto ci si possa immaginare. Tutto sta a scegliere il difensore che veramente fa al caso del Torino. Dovrà essere bravo Vagnati in tal senso. Per come gioca Juric si dovrà individuare un difensore bravo nell’uno contro uno, capace di coprire anche grandi spazi. In questo modo si potrebbe sentire meno la mancanza di Bremer. Se si prende un difensore con caratteristiche marcatamente differenti, l’adattamento potrebbe essere più lento e complicato. Vagnati quindi avrà un compito delicato se Bremer dovesse andare via”.