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Esclusiva

Renzo Ulivieri a TN: “Vanoli? Sapere ed entusiasmo, così mi ha conquistato”

Renzo Ulivieri a TN: “Vanoli? Sapere ed entusiasmo, così mi ha conquistato” - immagine 1
In esclusiva le parole del presidente dell'AIAC (Associazione italiana allenatori calcio), che ha fatto visita al Torino martedì 23 luglio
Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 

Dopo quattro mesi di ospedale, lo scorso marzo Renzo Ulivieri è stato dimesso dall'ospedale Santo Spirito di Roma e in questi giorni di luglio sta visitando diversi ritiri estivi delle squadre di Serie A in qualità di presidente dell'AIAC (Associazione italiana allenatori calcio). Ulivieri, oggi 83enne, ha fatto visita al Torino in quel di Pinzolo, in val Rendena, martedì 23 luglio e si è intrattenuto, insieme al segretario dell'AIAC Luca Perdomi, con il nuovo allenatore del Torino Paolo Vanoli e il suo staff. Toro News l'ha intercettato in esclusiva e ha raccolto alcune sue impressioni, prima della partenza di Ulivieri verso Ponte di Legno alla volta del Monza.

Mister, innanzitutto è un piacere vederla. Come sta?"Sono stato meglio in vita mia, però mi posso ritenere fortunato perché non è stato un percorso semplice quello dello scorso inverno. Essere a Pinzolo oggi è una grande gioia, così come poter fare questo tour che mi sta portando da oltre dieci squadre della prossima Serie A. Ebbi un problema subocclusivo intestinale, generato da una vecchia aderenza,  la sera dopo Italia-Macedonia del Nord. Per quattro mesi ho combattuto in ospedale e sono stato aiutato da medici e infermieri eccezionali". 

Che impressione gli ha fatto Paolo Vanoli durante l'incontro avuto?"Ho trovato uno staff davvero molto entusiasta con tanta voglia di lavorare. Mi hanno conquistato. Stanno cercando di comprendere le caratteristiche e le qualità dei giocatori. Mi sembra molto bello lo spirito con il quale Paolo Vanoli e il suo staff hanno approcciato la nuova avventura. Credo che questo sia fondamentale". 

Vanoli è molto orgoglioso della sua gavetta. Del resto, se l'è proprio conquistata questa Serie A e ci approda all'età di 52 anni."Sì, ha fatto la gavetta vera tra Nazionali giovanili, esperienze da vice, avventura in Russia e promozione al Venezia. Nonostante i 52 anni, lo possiamo definire un allenatore giovane. Dentro al termine giovane faccio confluire due aspetti fondamentali: il sapere e l'entusiasmo. Credo sia il massimo questo". 

Tra l'altro, è una scelta in controtendenza rispetto al passato per il presidente Urbano Cairo che aveva sempre puntato sull'usato sicuro."Credo che Cairo abbia indovinato la mossa perché noto una grande volontà da parte di Vanoli e del suo staff. Sento la necessità del tecnico di parlare con i suoi giocatori, interfacciarsi con loro per trasmettere le sue idee. Il cambiamento rispetto allo scorso anno dal punto di vista tattico c'è, non si può nascondere. Vanoli sta proponendo le sue idee con gradualità e con pazienza". 

Lei conosce molto bene la piazza del Toro: ci può essere pazienza?"Non è semplice, lo sappiamo tutti, ma lui deve pensare a instaurare il suo rapporto con i giocatori, tutto parte da lì. Le piazze si conquistano con una sola cosa: i risultati. Purtroppo, quando allenavo io i risultati non vennero e la piazza mi venne contro. Mi venne contro giustamente perché la situazione era davvero complicata. Altri tempi comunque, sono passati davvero tanti anni ed è cambiato tutto". 

 

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