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di Stefano Rosso - Per approfondire ulteriormente la conoscenza dei nuovi acquisti del Torino, in attesa che si definisca anche la...
"di Stefano Rosso - Per approfondire ulteriormente la conoscenza dei nuovi acquisti del Torino, in attesa che si definisca anche la questione legata al terzino mancino, TN ha intervistato in esclusiva Mario Beretta, vecchia conoscenza granata ma soprattutto recentemente legato alla panchina del Cesena: in Romagna il tecnico ha potuto lavorare a stretto contatto con Mario Santana, rimanendo decisamente ben impressionato dal giocatore.
''E' un giocatore eccezionale - ha esordito - che fa dell'uno contro uno la sua arma migliore. Ha però anche un buon tiro, motivo per il quale gli capita spesso di segnare, ed è molto duttile tatticamente: pur essendo destro di piede può tranquillamente giocare su entrambe le corsie laterali senza problemi''.
In molti hanno espresso delle perplessità sul giocatore visto lo scarso minutaggio raccolto a Napoli e le continue indisponibilità che lo hanno tenuto fuori a Firenze:
''Dal punto di vista professionale Santana è davvero esemplare: mai fuori dalle righe nè in campo nè fuori, sempre dedito al lavoro e spesso bisogna anzi impegnarsi per farlo uscire dal campo. Non è un caso infatti che, pur non avendo giocato molto a Napoli, a Cesena invece abbia disputato tutta la seconda parte di stagione ed è stato in assoluto uno dei migliori seppur in una stagione negativa per la squadra''.
Tatticamente come si può inquadrare meglio: 4-2-4 o 4-3-3?
''Sicuramente, essendo un esterno naturale, predilige moduli che gli permettano di sfruttare la fascia: per il 4-2-4 è assolutamente perfetto, per il 4-3-3 anche ma dipende dalle scelte dell'allenatore. Se il tecnico decide di schierare un tridente con tre punte di ruolo chiaramente non è il suo profilo, però se predilige impiegare due esterni o un esterno ed un attaccante lui può benissimo giocare in quella posizione. A Cesena, per la verità, l'ho schierato anche come interno nel centrocampo a 3: può farlo ma non è certo il ruolo che può esaltare al meglio le sue caratteristiche''.
Dal punto di vista difensivo, invece? Ventura chiede molto ripiegamento ai suoi esterni offensivi:
''Come ho detto Santana è un giocatore completo che possiede un grande spirito di sacrificio ed i compiti difensivi sono nelle sue corde. Comunque ormai sul panorama calcistico italiano si lavora praticamente ovunque sulla fase difensiva con tanti uomini dietro la linea del pallone''.
Due parole, poi, Beretta non le ha lesinate neanche per Damiano Ferronetti, suo giocatore nella stagione 2004-2005 con la casacca del Parma:''Quando lo trovai a Parma arrivava da un infortunio piuttosto grave ed aveva appena vent'anni, eppure rientrò a metà stagione e lo feci giocare per tutto il girone di ritorno: le sue prestazioni, tra l'altro, parlarono da sole perchè a fine stagione si guadagnò il trasferimento all'Udinese''.
Tatticamente si è aperta una diatriba attorno alle sue caratteristiche: centrale o terzino?
''La duttilità è senz'altro il suo pregio maggiore: può giocare in entrambi i ruoli. A Parma lo utilizzavo come terzino destro, ma all'occorrenza lo schierai anche come centrale; a Udine invece con Guidolin faceva il mezzo destro nella difesa a 3. Tatticamente è un giocatore molto intelligente e dunque può adattarsi a qualsiasi interpretazione di gioco con facilità''
Tecnicamente invece come lo si può descrivere?
''E' dotato di una grandissima corsa e di un buon piede, considerando che si tratta di un difensore, ma è anche molto fisico e abile nel gioco aereo: è un giocatore davvero completo''.Qualche rimostranza è stata avanzata sulla tenuta fisica del giocatore, spesso costretto ai box da infortuni:
''E' stato sfortunato ad inizio carriera con l'infortunio grave che lo colpì a Parma, poi per il resto tutte cose non gravi che possono capitare: l'anno scorso mi è capitato di recarmi spesso a Udine per i corsi di aggiornamento e l'ho sempre visto allenarsi bene. Nel calcio capita di perdere il posto per acciacchi poco gravi, basta un semplice stiramento: esci una partita, il tuo sostituto fa bene e ti tocca aspettare un'altra occasione per riprendere il posto''.
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