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interviste

Segre a TN: “Posso soddisfare le richieste di Juric. Bremer? È una bestia”

Andrea Calderoni

In esclusiva le parole del centrocampista granata che è stato in prestito in Serie B al Perugia nel corso di questa stagione

“Sto tornando a Milano da Perugia, ora iniziano le vacanze. Poco meno di un mese per ricaricare le batterie in vista della prossima stagione”: così Jacopo Segre contattato in esclusiva da Toro News ieri, mercoledì 18 maggio. Eliminato ai play-off con il suo Perugia, il prossimo 30 giugno terminerà ufficialmente il suo prestito e tornerà così formalmente nella rosa del Torino. Centrocampista dai buoni piedi, classe 1997, con il granata addosso è cresciuto e ha esordito in Serie A il 26 settembre 2020 contro l’Atalanta. È comunque in Serie B che ha collezionato le soddisfazioni più importanti tra Venezia, Chievo, Spal e per l’appunto Perugia (37 presenze in questa stagione, di cui 30 da titolare in campionato).

Buongiorno Jacopo, come si vive una situazione all’insegna dell’incertezza circa il collocamento nella stagione successiva? Emotivamente pesa?

“Devo dire che, dopo un’annata così importante e tosta, un giocatore ha soltanto l’intenzione di riposarsi. L’attenzione al proprio futuro comunque non scema mai. Si è sempre vigili perché ogni giorno si leggono notizie su operazioni di vario genere; a tutti alla fine interessa sapere dove si andrà a giocare l’anno venturo”.

Come giudica la sua annata al Perugia?

“Molto formativa. Non ho nessun rimpianto. Ho incontrato uomini che hanno reso la stagione speciale. È stato un altro anno importante per la mia crescita. Mi sono consacrato nel torneo di Serie B. Ho giocato quasi tutte le partite e abbiamo ottenuto un risultato significativo di squadra e di società. Penso che arrivare ai play-off sia stato un orgoglio per tutto il popolo perugino”.

La Serie B la conosce ormai come le sue tasche: è utile per farsi le ossa in vista della Serie A?

“La Serie B è sempre più competitiva. Ci sono squadre di un certo blasone che cercano di vincere. Ci sono sempre otto o nove squadre in lotta per la A. Il Perugia è stato una sorpresa, non essendo andati ai play-off club come Frosinone, Como, Spal, Parma. La B è difficile e per un giovane ci sta farsi le ossa in quel torneo. Si tratta di un bel trampolino. Sono passi importanti da fare nella vita professionale”.

Aveva iniziato la stagione che ormai sta andando in archivio con il Torino, prima del prestito in Umbria. Che impressione le aveva fatto Juric? Siete rimasti in contatto in questi mesi?

“Con Juric ho avuto un grandissimo rapporto. Ci siamo sentiti quando sono andato a Perugia. Ho sempre seguito attentamente l’evolvere del campionato dei granata. Sono felice da tifoso del Toro di commentare un buonissimo campionato della mia squadra. Ora speriamo di poter rivedere il mister e di aggregarmi alla Prima Squadra per il ritiro. Sarebbe il quinto ritiro e mi piacerebbe rimanere per l’intera stagione senza andare ulteriormente in prestito, come invece è capitato lo scorso agosto”.

Rimarrebbe anche da sostituto al Torino?

“Certo, perché sarebbe un percorso di crescita differente rispetto a quello affrontato con il Perugia. Mi farebbe bene come uomo. In ogni ambito bisogna rimboccarsi le maniche per ottenere il massimo: nessuno ti regala niente, servono sacrificio e volontà”.

Jacopo, lei è grande amico di Sasa Lukic: si aspettava una crescita così del serbo?

“Sono molto contento per lui. Gli voglio bene ed è bravissimo. L’ho visto anche con la fascia da capitano: sono felice, se lo merita. Sono molto legato a lui e ci siamo sentiti spesso nel corso della stagione. È bravo dentro e fuori dal campo”.

Anche a distanza è rimasto in contatto con i suoi colleghi del Torino?

“Certo, si era instaurato un bellissimo clima. Con i vari Buongiorno, Izzo, Singo, Aina, Lukic, Bremer ci si è sentiti costantemente. Ero e sono legato a tutti. Il gruppo è veramente compatto”.

Ha citato Bremer: qual è il suo segreto?

Si tratta di uno dei difensori più forti con i quali ho giocato. È un animale. Non conosce strade alternative al lavoro per migliorare. Lo vedevo sempre in palestra e non si è mai tirato indietro. È divenuto un top-player e si merita le attenzioni dei migliori club europei, anche perché è un bravissimo ragazzo. Gleison è una bestia”.

Si vede Jacopo Segre nel 3-4-2-1 di Juric?

“Io penso di sì. Fino all’anno scorso non avevo mai giocato a due. Quest’anno è stato formativo perché al Perugia ho sempre giocato nella mediana a due e quindi sono cresciuto dal punto di vista tattico. Secondo me, posso soddisfare le richieste tattiche di Juric, ma poi ovviamente qualsiasi decisione spetta al mister e alla società”.