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interviste
di Roberto Maccario - Dopo quattro lunghi anni l’Hellas Verona, squadra blasonata e storica rivale dei granata soprattutto negli anni’80, torna in serie B e l’artefice di questa promozione è sicuramente...
di Roberto Maccario - Dopo quattro lunghi anni l’Hellas Verona, squadra blasonata e storica rivale dei granata soprattutto negli anni’80, torna in serie B e l’artefice di questa promozione è sicuramente Andrea Mandorlini, un allenatore che ha raccolto i gialloblu nei bassifondi della Lega Pro e li ha riportati nel calcio che conta. Il Mister è anche un ex granata e ci ha spiegato cosa rappresenta per lui il Toro.
Buongiorno Mister, una promozione emozionante e meritata: ci riveli il segreto del suo Verona.Siamo stati bravi a rimetterci in gioco e ad entrare in forma nel momento decisivo della stagione; siamo arrivati agli scontri diretti nei play-off nelle condizioni migliori e questo è stato a mio avviso un fattore importante.
Verona è anche una grande piazza con un grande pubblico che meritava palcoscenici più importanti della Lega Pro, non trova?Sono assolutamente d’accordo, basta guardare lo scenario del Bentegodi allo spareggio: spalti gremiti, entusiasmo, una passione indescrivibile; bisognava uscire dal fango della Lega Pro dove l’Hellas era rimasto per quattro lunghi anni.
In città che atmosfera si respirava? I tifosi sentivano la rivalità con il Chievo? Era strano vedersi distanziati di due categorie dai cugini…La rivalità conta poco, quello che importa sono i risultati. Il Chievo in questi ultimi anni ha fatto grandi cose ma l’Hellas ha sicuramente un seguito maggiore e penso che i suoi tifosi non considerino neanche i cugini come degli avversari; ora speriamo che sia iniziata la risalita.
Quali saranno gli obiettivi del suo Verona per l’anno prossimo?E’ ancora presto per dirlo, ora c’è di mezzo il mercato e bisogna costruire una buona squadra; la B è un campionato difficile che va affrontato con grande impegno e umiltà.
A proposito, che idea si è fatto del torneo dell’anno prossimo?Credo che le favorite siano come al solito le squadre appena retrocesse dalla A, inoltre vedo bene il Torino, il Padova e la Reggina; in ogni caso, ripeto, sarà un torneo lungo, equilibrato ed impegnativo.
Quindi lei vede il Torino tra le favorite per la promozione finale…Si, sono sicuro che il Toro lotterà per la serie A e che farà una squadra importante.
Infine, ci racconti della sua esperienza da giocatore con la maglia granata.E’ stata sicuramente un’esperienza molto importante per la mia formazione. Ho iniziato nel settore giovanile e ho esordito in prima squadra l’anno dello scudetto. Sono molto attaccato al Toro e alla città non solo perché mia moglie è di Torino e ho ancora molti amici sotto la Mole ma anche perché l’aver indossato la maglia granata mi ha insegnato ad avere grinta e a non mollare mai.
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