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interviste
di Paolo Morelli
Andrea Sottil è un altro ragazzo del vivaio granata che ha girato mezza Italia. Nato a Venaria Reale, ha esordito col Toro nel '91, poi Fiorentina, Atalanta, Udinese,...
di Paolo Morelli
Andrea Sottil è un altro ragazzo del vivaio granata che ha girato mezza Italia. Nato a Venaria Reale, ha esordito col Toro nel '91, poi Fiorentina, Atalanta, Udinese, Reggina, Genoa e Catania prima di raggiungere il Rimini la scorsa estate. Gli abbiamo chiesto un confronto fra due piazze molto simili, Firenze e Torino (sponda granata ovviamente). «Firenze è una piazza molto calda - spiega - somiglia alle piazze del sud, dove la gente vive molto di calcio. Il popolo viola segue con passione la Fiorentina, è appassionato e critico, fa sentire molto la tensione in città». E di recente abbiamo avuto modo di vedere la contestazione dei tifosi toscani. «E' senza dubbio una piazza stimolante - aggiunge il difensore - dove un giocatore può subire molte pressioni ma può anche venire osannato».Ci sono delle analogie con l'ambiente granata. «Il Torino ha tifosi veri che seguono la squadra con grande passione - continua Sottil -, è una società storica, più della Fiorentina. Il tifoso granata è da sempre passionale. Io, in dieci anni al Toro (fra giovanili e prima squadra, ndr) ho sentito un'atmosfera di grande passione. I tifosi sono sanguigni e pretendono molta grinta dalla squadra». Passare per le giovanili del Toro lascia comunque un segno, Sottil è d'accordo: «Ho tanti bei ricordi, scudetti vinti con la Primavera, l'esordio in A contro il Foggia. Grandi partite con i primi grandi attaccanti che marcavo. Poi la coppa Italia, la Coppa delle Coppe». Il difensore del Rimini però sostiene che «il vero Toro era prima. Mi spiace dirlo, anche se il presidente Cairo sta facendo molto e tutti gli anni purtroppo va a soffrire per la salvezza». «Conservo un bellissimo ricordo - confessa il giocatore - e ho sempre sperato di tornare al Toro. Un anno, prima di passare al Catania, ci sono anche andato vicino».Ricordi di Firenze? «Sicuramente il primo gol in serie A, al Napoli, in una partita vinta 4-0 - racconta -. Poi la vittoria della coppa Italia e le prime partite in campionato giocate con regolarità, anche se non ero titolare». Sottil, quando giocava alla Reggina, ha conosciuto anche Camolese. «E' un allenatore preparato e il Toro con lui si è un pochettino ritrovato. Però - ammonisce l'ex granata - gli allenatori non fanno miracoli, quelli li fa il Signore. Gli allenatori cercano di portare serenità ed entusiasmo, dando fiducia». Il difensore è ottimista per il Toro sulla trasferta di Firenze. «Le partite vanno giocate - spiega - e il Toro si giocherà la sua partita, con una squadra sicuramente più forte dal punto di vista tecnico. Loro inseguono la Champions e hanno giocatori che possono fare la differenza. Ma secondo me in difesa non sono insuperabili, nelle ripartenze lasciano qualche spazio di troppo, da quanto ho visto». Andrea Sottil esclude un pronostico sicuro che vedrebbe il Toro già sconfitto. «Ci vorrà una partita di grande attenzione e sacrificio, lasciando eventuali paure fuori dal campo».
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