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interviste
Il Quebec è la più estesa provincia del Canada, la popolazione è di lingua francofona, lascito dell’antica dominazione coloniale francese, anche qui ovviamente, tra foglie d’acero e giubbe rosse...
"Il Quebec è la più estesa provincia del Canada, la popolazione è di lingua francofona, lascito dell’antica dominazione coloniale francese, anche qui ovviamente, tra foglie d’acero e giubbe rosse vive un cuore granata: Gianluca Guzzon, torinese, titolare di un bed&breakfast.
"Signor Guzzon, come mai è finito in Canada?Sono nato a Torino, ma ho vissuto San Gillio, un piccolo paese della provincia, per trentacinque anni. Da quando ho iniziato gli studi il mio principale obiettivo è stato viaggiare, così dopo il diploma ho iniziato a svolgere il lavoro di assistente turistico all’estero, poi mi sono trasformato in un agente di viaggio, infine, ho fatto il grande salto e ho scelto il Canada e più precisamente La Malbaie-Pointe au Pic in Québec dove attualmente gestisco un bed&brekfast.
"Come è diventato granata ?Granata si nasce. Quali differenze ha riscontrato tra l'Italia e il Canada? Le differenze sono notevoli. La prima che si percepisce è il basso tasso di criminalità per non dire zero. La burocrazia praticamente non esiste come lo stress d'altronde. Pensi che, solo il Québec è 5 volte l'Italia! Un paese senza code!
"Le manca l'Italia?Vuole la verità immagino..bè dell'Italia mi mancano quattro persone ed i miei amici. Ci fossero anche loro per me sarebbe il Paradiso in terra.Ricorda che emozioni le dava la Maratona?La Maratona è nel mio cuore ed ovunque vado la porto sempre con me.
È difficile essere granata in Quebec? No! Sono l'unico Italiano per cui posso facilmente spiegare il lato buono ed il lato cattivo della città.Ha trovato degli amici per condividere la fede granata, esiste un Toro Club?Qualcuno da Montreal mi ha risposto. Cerco contatti per vedere di creare qualcosa di bello.
"Viene talvolta a Torino allo stadio?Un paio di volte l'anno torno in Italia. I biglietti me li compra il mio amico Paolo anche lui Granata sino al midollo.Riesce a seguire il Toro in Tv? L'unica maniera è passare attraverso Rai International con la "giostra" del gol. Spero che presto dal sito del TORO si possano comprare le partite.I suoi ricordi più belli e i suoi campioni preferiti?Ricordo una partita con il Panathinakos, erano gli anni '80 lo striscione del TORO copriva tutta la curva e sotto avevamo migliaia di torce. Fu uno spettacolo indescrivibile. Purtroppo pochi giocatori hanno capito cosa significhi per i tifosi questa maglia. L'altro è stato quando nel 2003 ho partecipato alla marcia dei 50000 assieme a mio Nonno che adesso è lassù assieme agli Invicibili. I miei Campioni? Leo Junior, Gigi Meroni e Ezio Vendrame.Cosa pensa del Toro attuale? A mio parere la società si sta muovendo bene, secondo me possiamo toglierci delle soddisfazioni. Al presidente chiedo solo una squadra con il sangue agli occhi e che prima di entrare in campo si pulisca i piedi con uno strofinaccio a strisce. C'è un qualche giocatore canadese che consiglierebbe a Cairo?Il football in Québec è abbastanza praticato, tuttavia i campioni qui ci sono in altri sport. Se volete corrispondere con Gianluca Guzzon,scrivete a: info@aubergelachatelaine.com
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