Massimo Bava parla per la prima volta da quando non è più direttore sportivo del Torino. Lo fa in una diretta Facebook con l’Aiac Torino, commentando con serenità e pacatezza il ritorno nel ruolo di responsabile del settore giovanile dopo un anno in prima squadra. "Quest’anno, ahimè, la stagione come direttore sportivo di Serie A è stata fallimentare, perchè purtroppo non ci sono stati risultati positivi. Sono cose che nell'arco del tempo ci possono stare. Ma ho fatto vent’anni di onorata carriera partendo dall’Eccellenza. Nel 1998-99 vincevo il campionato di Eccellenza col Volpiano, poi ho fatto tutte le categorie: Serie D, C2 con Canavese e Cuneo. Infine le giovanili con il Torino”.
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Torino, parla Bava: “La mancata conferma come ds? Ci può stare, annata fallimentare”
TAPPE - Tappa dopo tappa, Bava ha ripercorso il proprio curriculum, di cui ha raccolto i frutti più dolci sotto la Mole, come responsabile del settore giovanile. Sotto la sua dirigenza la Primavera granata ha conquistato infatti un campionato, una Coppa Italia e due Supercoppe. Infine, nel 2019, la promozione come direttore sportivo: "Ho fatto 8 anni al Torino, di cui sette anni in un settore giovanile importante, portando insieme ai miei collaboratori ottimi risultati. Per l’ottavo anno sono stato promosso a direttore sportivo di Serie A: anche se è andata male, lo ritengo un traguardo bellissimo, un premio alla carriera, che non mi aspettavo. Qualcosa che mi ha riempito di gioia, tanta quanta la delusione di quest’anno, ma le emozioni vanno gestite”.
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PRIMA SQUADRA – Bava fa tesoro di tutte le esperienze fatte e, guardando al passato, il bilancio personale non può che essere positivo: “In questi 20 anni ho avuto la fortuna di conoscere tante persone, di essere apprezzato. È stato per me motivo di orgoglio vedere tanti giocatori che ho avuto da giovani magari nel Volpiano, nel Rivoli, nel Canavese, che sono cresciuti e che adesso mi chiamano, giocano in Serie A, Serie B, Serie C. Durante l’amichevole che con il Toro abbiamo fatto contro l’Alessandria a marzo ho abbracciato Di Quinzio: in molti non se lo ricordano, ma lo presi a Cuneo con Ezio Rossi quando giocava nella Primavera dell’Albinoleffe. Ha fatto un ottimo percorso arrivando anche in B”. L’attuale responsabile del settore giovanile del Torino parla così del lavoro fatto in questa stagione: “Ora è un momento che va così, quest’anno in A mi sono anche girate storte alcune cose, però quando mi volto indietro e faccio mente locale mi rendo conto che è stato fatto un ottimo percorso. Quest’anno poi abbiamo fatto un grande lavoro di scouting, esaminando circa 2500 giocatori tra Europa e Sudamerica. Esco dalla delusione della non conferma in Serie A ricco comunque di un bagaglio di scouting e di analisi dettagliata sul mercato internazionale e italiano”.
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