interviste

”Torino piazza nostalgica”

Redazione Toro News

di Davide Agazzi - Dalla scorsa stagione, Varese e Torino hanno cambiato volto. Due rivoluzioni, per due obiettivi totalmente opposti. Da un lato, confermare quanto di buono fatto l’anno scorso sotto la guida di Sannino,...

di Davide Agazzi - Dalla scorsa stagione, Varese e Torino hanno cambiato volto. Due rivoluzioni, per due obiettivi totalmente opposti. Da un lato, confermare quanto di buono fatto l’anno scorso sotto la guida di Sannino, dall’altro stravolgere l’assetto della squadra per centrare l’agognata promozione. Tra giocatori ed allenatori, in Lombardia, anche parte della dirigenza ha cambiato faccia, con l’arrivo di un ex granata nelle vesti di direttore sportivo. Mauro Milanese, in esclusiva per Toro News, ci presenta la partita di domani, tra il suo nuovo Varese ed il suo vecchio Torino.

Buongiorno direttore, Varese-Torino è sfida da piani alti. Come arrivano le due squadre alla partita di domani?

Per noi sarà molto difficile, perché il Toro non vorrà perdere ulteriori punti e vorrà conservare il primato. Noi siamo in buona forma, vogliamo sfruttare il fattore campo e speriamo possa esserci tante gente allo stadio a tifare per noi.

L’anno scorso, a Varese, il Toro uscì bastonato e ridimensionato. Che cosa è cambiato rispetto alla scorsa stagione?

Direi tutto, basti pensare che di quel Varese, oggi solo tre o quattro giocatori sono nella formazione titolare. Il Varese ha cambiato allenatori, direttore sportivo, ma ha mantenuto la stessa mentalità. Dopo un inizio difficile, ora ci siamo rimessi in carreggiata e vogliamo raggiungere i cinquanta punti il prima possibile.

Come è cambiato il Varese con l’arrivo di Maran?

Maran ha portato tanta esperienza, è un allenatore che conosce benissimo la categoria. Ha ridato alla squadra personalità e concretezza. Lui si è messo a disposizione del Varese e credo che l’ambiente l’abbia accolto a braccia aperte.

Torino per lei non sarà solo un’avversaria, ma una parte della sua carriera da calciatore. Che ricordi ha della maglia granata, che si dice esser così pesante?

Solo giocando a Torino sono riuscito a capire quanta gente è legata a questa squadra. C’è sempre un grande entusiamo, ci sono tifosi e club in tutta Italia. Ci sono grandi valori e c’è anche molta nostalgia per i gloriosi tempi che furono e questi, per qualcuno, possono sembrare un peso.

Parliamo di mercato. Alla fine Carrozza è andato all’Atalanta, ma quanto è stato vicino al Torino?

Il Toro offriva uno scambio di giocatori, mentre l’Atalanta ha messo sul piatto più soldi. Lo volevano fortemente e ora per noi non sarà facile colmare il suo vuoto, ma arriverà qualcuno di pari valore.

Infine, dopo due anni in zona play-off, a Varese si parla sempre e solo di salvezza?