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interviste
di Alessandro Salvatico
Torino e Udinese sono due squadre costruite per obiettivi tutto sommato simili, ma che hanno ottenuto risultati diversi. E molto diverse...
"di Alessandro Salvatico
"Torino e Udinese sono due squadre costruite per obiettivi tutto sommato simili, ma che hanno ottenuto risultati diversi. E molto diverse sono come realtà: la grande città contro la provincia, i tre anni e mezzo di vita contro una programmazione partita moltissimo tempo fa. Marco Motta è un giovane rampante che le conosce bene; non solo come piazze, ma proprio negli elementi che attualmente le compongono, avendo lasciato il Torino solo nove mesi fa e l'Udinese addirittura da tre settimane. Nessuno meglio di lui, ragazzo disponibile (e acuto come pochi altri nelle sue analisi) può parlarci della sfida che andrà in scena tra 24 ore all'Olimpico di Torino.
"Marco Motta, quali esperienza di vita nel capoluogo friulano e in quello piemontese?Indubbiamente Torino è una citta più grande, Udine è una realtà molto piccola, fa 100mila abitanti e anche geograficamente è decentrata; è una realtà molto tranquilla, quella friulana, che ha parecchi pro dalla sua: ci sono stato molto bene. Così come sono stato straordinariamente bene a Torino, che è senz'altro un po' più caotica, ma ha più servizi e più opportunità.
"Diversi anche i momenti vissuti a livello di squadra.Ho sempre detto che anche nel Torino sono stato molto bene. E' stata una stagione importante, e per quanto ci siamo salvati alla penultima giornata è stato un anno che ha avuto la sua notevole importanza, nella mia crescita. Ad Udine le ambizioni sono diverse, toccano la zona-Europa; per questo mi ha fatto piacere essere andato bene nella prima parte di questa stagione, dove ho collezionato 19 presenze di cui 4 in Uefa, è un buon risultato per me. Ora, però, i miei pensieri sono rivolti alla realtà che sto vivendo.
"Si sfidano due compagini che si dibattono in difficoltà di classifica inaspettate.Entambe arrivano da un periodo non esaltante, ma entrambe sono in recupero. Devo essere sincero, penso che il Torino abbia una rosa straordinaria, e non avrei mai immaginato di trovarlo in questa posizione di classifica a questo punto del campionato.
"Nel calciomercato estivo, l'errore più grande del club granata è stato lasciare partire Marco Motta. Con il contestuale addio di Comotto, che però è più anziano, hai lasciato una voragine tattica difficile da colmare; non solo a detta mia, ma di ogni osservatore e tifoso.Può farmi solo piacere sentirle dire questo. Vuol dire che il lavoro che ho svolto è stato apprezzato; ringrazio te per aver speso queste parole e ringrazio tutti coloro che -mi dici- le fanno proprie. Mi sono impegnato per fare il mio meglio, e se questo è stato colto, ripeto, fa piacere. Ma io penso che, nel calcio, volere è potere. Tornare ad Udine mi ha comunque fatto piacere, infatti, proprio perchè ha significato che anche lì riponevano stima in me per quello che avevo dimostrato, tanto che hanno speso dei soldi per riprendermi, nonostante fossi già di loro proprietà; ma ringrazio tanto il Torino e tutto l'ambiente per avermi dato l'opportunità di lavorare bene. Volere è potere, bisogna lavorare; il lavoro paga sempre.
"Sembra di sentir parlare Novellino: lui punta sempre molto sul "lavoro", quando parla.Beh, ma al di là del fatto che lo pensi il mister, è un'idea che è sempre stata mia. Conosco mister Novellino, so come lavora, e fin da quando sono giovane so che il lavoro è l'unica strada, perchè i momenti belli, in una carriera da calciatore, sono sempre insidiati dalle cadute, sono dietro l'angolo.
"Con questa testa, difficile pensare che il capitano dell'Under 21 azzurra possa "cadere". La Roma è per lui un'opportunità grande, che ha iniziato a sfruttare bene, con prestazioni scintillanti in questi suoi esordi giallorossi. Motta dichiara che un obiettivo della sua stagione è senz'altro anche l'Europeo con la Nazionale, ma, con la saggezza di un'altra età, preferisce non parlarne e non pensarci, concentrandosi su quello che deve fare ora, questa settimana, quest'oggi. Interpellato in merito, non se la sente di fare un pronostico per Torino-Udinese, che senz'altro guarderà: vedrà, in quelle maglie, il suo percorso di crescita. Che è ancora solo agli inizi, ma sono buoni inizi.
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