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”Toro favorito per la A ma Varese pericoloso”

Redazione Toro News

Un solo punto conquistato nelle ultime sei uscite, sul campo del Novara, e una classifica che adesso fa davvero paura, dopo un inizio di 2011 fatto di tanti buoni risultati. Domani all’Olimpico, il Piacenza non potrà accontentarsi...

Un solo punto conquistato nelle ultime sei uscite, sul campo del Novara, e una classifica che adesso fa davvero paura, dopo un inizio di 2011 fatto di tanti buoni risultati. Domani all’Olimpico, il Piacenza non potrà accontentarsi della buona prestazione, ma cercherà punti pesanti per uscire dalle sabbie mobili. In esclusiva abbiamo contattato il direttore sportivo biancorosso Franco De Falco, con il quale si è discusso dello stato di forma delle due squadre e, più in generale, della serie B.

Buongiorno direttore, qualche settimana fa il Piacenza sembrava praticamente salvo. Poi, invece, cosa è successo? E’ imputabile a qualcosa di specifico questa crisi di risultati?“Sicuramente le quattro giornate di squalifica inflitte a Cacia hanno pesato molto. Lui è un giocatore troppo importante per noi e averlo perso per così tanto tempo ha inciso. Poi è evidente come ci sia stato un calo dal punto di vista caratteriale. Probabilmente la squadra pensava di essere ad un passo dalla salvezza e le motivazioni sono venute un po’ a mancare. Ma questo non ce lo possiamo proprio permettere e i risultati si sono visti, ci siamo inguaiati da soli. Ora dovremo provare a fare punti dappertutto, le qualità per uscire ce le abbiamo”.

Negli ultimi giorni la squadra è stata contestata dai tifosi. C’è il rischio che ciò possa rendere il finale di stagione complicatissimo?“Non penso sia questo il problema. La gente ha espresso il suo disappunto come giusto che fosse, è una contestazione che ci sta. Piacenza è una città civilissima. I tifosi lamentano come sono maturate le sconfitte, perdere ci sta ma con le dovute maniere. Nelle ultime giornate, invece, questo non è accaduto. Bisogna prenderne atto e stare zitti e pensare a fare punti”.

All’andata riusciste ad imporre il pari al Torino. La squadra è fiduciosa in vista dell’impegno di domani?“Giunti a questo punto del campionato la fiducia nei propri mezzi ci deve essere per forza di cosa. Un risultato positivo ci potrà togliere di dosso le paure”.

Che partita si attende?“Il Piacenza non farà di certo muro, non è nel nostro stile. Giocheremo la nostra partita a viso aperto, provando a mettere in difficoltà il Torino”.

Come si spiega questo cambio di marcia del Torino dal momento del ritorno di Lerda?“Non mi sono affatto stupito, era in precedenza che i risultati erano diversi rispetto alle aspettative. Il Toro avrebbe dovuto fare un campionato di vertice insieme a Siena e Atalanta ma si sa che quando cambi tanto non è mai facile e poi a Torino, come normale che sia, la pazienza non è sempre di casa. Ma guardando alla rosa Petrachi aveva costruito un organico all’altezza, rinforzato ulteriormente nel mese di gennaio”.

Torino che quindi è la maggiore candidata alla serie A attraverso i playoff?“Penso proprio di sì, solo a leggere i nomi della rosa il Torino fa paura. E poi c’è un pubblico che con la B non c’entra niente e potrebbe rivelarsi decisivo nelle ultime partite. Rispetto al passato il Toro arriva al finale di campionato con lo stato d’animo giusto, la piazza di nuovo a favore e questa volta non c’è la delusione di non essere andati direttamente in A. Forse l’unico pericolo è il Varese per un semplice motivo: non avrà nulla da perdere e quando riesci ad essere promosso in B vuol dire che hai fatto una grande cose. E’ molto più semplice salvarsi in B che arrivarci e lo stesso discorso vale in serie A”.

(foto: unionetriestina.it)