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Esclusiva

Tossani (match analyst) a TN: “Il Monza insegna, la Juve soffre chi palleggia”

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In esclusiva su Toro News le parole di un esperto di tattica che analizza pregi e difetti della Juventus in vista del derby della Mole

Andrea Calderoni

In vista del derby della Mole di martedì 28 febbraio Toro News si affida al giornalista e match analyst Michele Tossani per analizzare pregi e difetti della Juventus e per comprendere come il Torino di Ivan Juric potrà fare male alla compagine di Massimiliano Allegri.

Buongiorno Michele, il Torino assomiglia al Monza per modo di interpretare le partite e il Monza ha sconfitto recentemente la Juventus proprio all’Allianz Stadium. Cosa soffrì dei brianzoli la squadra di Allegri?

“La Juventus ha sofferto il Monza così come ha sofferto molte altre squadre. Raramente in stagione la Juventus è riuscita a vincere senza patemi. In generale, i bianconeri soffrono soprattutto le squadre che le palleggiano in faccia. A un certo punto della partita la Juventus tende a indietreggiare, perde metri e permette agli avversari di guadagnare spazi. Se gli avversari sono dotati di qualità, patisce e tanto. La Juventus ha spesso partenze buone e sfrutta le sue qualità straordinarie, tanto da passare spesso in vantaggio. L’esempio con il Nantes è lampante: una buona partenza, poi una perdita costante di terreno”.

In cosa si assomigliano Torino e Monza?

“In effetti, tra Torino e Monza ci sono parecchie analogie. Però, penso che soltanto il Torino del 2023 assomigli sempre di più al Monza. Lo stesso non lo si può dire per i granata nel periodo precedente. I granata mi sembrano meno frenetici nel possesso e sfruttano le zone centrali, dove hanno più qualità rispetto alle corsie. Agiscono, del resto, in mezzo giocatori come Miranchuk e Vlasic. Juric è sempre orientato verso l’esterno e verso i quadrilateri esterni, ma rispetto alla scorsa stagione è cresciuta parecchio la qualità nelle vie centrali”.

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Cosa dovrà fare la formazione di Juric nel derby?

“Il Torino deve tenere alto il ritmo per 90 minuti. Deve ripetere il primo tempo giocato contro la Cremonese ed estenderlo all’intera gara”.

Assodato il ritmo alto, la strategia tattica?

“Il Torino deve palleggiare in faccia alla Juventus e deve settare il possesso nelle zone centrali. Deve costringere la Juventus a difendere bassa, stando attento alle ripartenze perché ai bianconeri ne basta una per colpire. La Juventus gioca stasera e bisogna vedere come esce fisicamente e psicologicamente dalla sfida con il Nantes”.

Quali sono i difetti bianconeri?

“La Juventus smette di giocare e si abbassa, ma a differenza del passato soffre perché non ha più difensori del livello di Buffon, Barzagli e Chiellini. Ecco perché soffre la Juventus: vuole giocare come nel primo ciclo Allegri ma non ha più gli interpreti per giocare con profitto in quel modo. È chiaro che non è da sottovalutare perché, come detto, ha qualità straordinarie, basti pensare a un Di Maria, fuoriclasse per gli standard della Serie A. La Juventus non ha bisogno di creare tanto perché ha grandi qualità e il gol lo fa; però, soffre quando si abbassa tanto”.

Senza Samuele Ricci il Torino potrebbe avere più difficoltà nel palleggiare?

“Ricci è fondamentale sul piano del palleggio, ma Ilic ti sa dare comunque tanto nel giostrare il pallone. Una mediana Ricci-Ilic avrebbe una qualità enorme e funzionale a sfidare questa Juventus. Anche senza Ricci, le caratteristiche del Torino sono differenti rispetto a quelle del passato perché non è più soltanto una mediana di quantità ma anche di qualità. Nel derby sarà fondamentale avere Ilic in buona condizione perché altrimenti saresti costretto a far abbassare parecchio Miranchuk”.

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Parlare così tanto di palleggio per il Torino appare strano, soprattutto se pensiamo alla squadra del 2021/2022. I granata hanno compiuto una bella metamorfosi...

“Il Torino ha cambiato completamente pelle rispetto alla scorsa stagione, la prima di Ivan Juric. La prima versione di Juric era molto più diretta, come dicono anche i dati Opta. Oggi il Torino si trova nello stesso quadrante di Monza, Inter, Lazio; è una squadra di più qualità e può fare più palleggio”.

Qualche dato?

“Beh, la media di azione d’attacco del Torino 2021/2022 era di 8,63”, mentre adesso è di 9,38 secondi. Nella passata stagione il Torino era la quarta squadra che per velocità al metro al secondo avanzava più rapidamente sul terreno di gioco; anche oggi avanza celermente ma lo fa con molta più qualità e tenendo di più il pallone tra i piedi”.

La fase difensiva senza Gleison Bremer è cambiata?

“No, non ci sono stati grandi cambiamenti dal punto di vista della fase difensiva. Il Torino è sempre il solito. A volte si può permettere di essere meno aggressivo. Probabilmente, nella scorsa stagione non avresti mai proposto una partita come quella di Firenze nella quale ti sei abbassato molto per lasciare più spazio ai tuoi avanti. Il Torino, quindi, può variare di più rispetto all’annata passata. Tra Bremer e Schuurs, comunque, i granata non hanno perso molto, anzi negli ultimi sedici metri ci ha guadagnato perché Schuurs è più composto di Bremer”.

E la Juventus non ha invece modificato il proprio modo di giocare?

È sempre la Juventus di Allegri ma non ha più difensori e centrocampisti del passato. Allegri è stato incapace di adattarsi ai nuovi interpreti. Deve adattarsi a un contesto differente, non basta dire che non c’è più Pirlo in regia”.

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