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interviste
di Paolo Morelli
Al Toro è rimasto quattro anni vincendo due campionati di serie B, collezionando 109 presenze condite da tre gol. Alla Samp le due stagioni successive all'addio al...
di Paolo Morelli
Al Toro è rimasto quattro anni vincendo due campionati di serie B, collezionando 109 presenze condite da tre gol. Alla Samp le due stagioni successive all'addio al granata, con 21 presenze ed un gol. Si tratta di Fabio Tricarico, centrocampista incontrista che al suo ultimo anno in blucerchiato aveva incontrato Novellino. Non era stato un incontro idilliaco, poiché il futuro tecnico granata l'aveva tenuto fuori rosa per tutta la stagione 2002/2003.L'abbiamo raggiunto telefonicamente, per un'analisi della prossima sfida di campionato tra Toro e Samp. «Non vivendo la situazione del Toro da vicino - spiega - non riesco a capire quali siano le cause dei problemi. Certo, quando mancano i risultati in una piazza come Torino, diventa veramente difficile». Situazione vissuta anche da lui, quando la squadra navigava nelle acque della serie B e poi, con grande cuore, si era conquistata la serie A sul campo. «Si sente tanto la pressione dell'ambiente - racconta - e, come spesso accade, quando vinci ti portano su, quando perdi ti massacrano». E' una squadra che aveva delle buone premesse, a inizio campionato. «Sì, e ci sono tutti i presupposti per salvarsi, ma adesso manca un po' di morale». Gli abbiamo chiesto un confronto tra la piazza granata e quella blucerchiata. «Sono molto diverse - confessa l'ex granata -. A Torino la tifoseria è molto più sanguigna e ti chiedono il massimo. A Genova sono più tranquilli, un ambiente più sereno e distaccato. Sono comunque due piazze che cerco di consigliare sempre ai giocatori, soprattutto Torino».E' il momento dei ricordi. «Della Samp ho pochi ricordi, anche perché quando è arrivato Novellino sono stato un anno fuori rosa. Ma sono cose dalle quali si può comunque imparare». Non un'esperienza positiva, quindi. «Al Toro invece sono stati quattro anni magnifici. Due campionati vinti, la serie A, i derby. Una piazza che non dimenticherò mai. Penso che la gente non possa rimproverarmi niente, ho sempre cercato di dare il massimo». Ma c'è qualcuno nel Toro attuale che ricorda un po' Tricarico? «Non saprei con esattezza, ma credo Zanetti. E' uno di grinta».Veniamo al campionato, la sfida di domenica può essere il crocevia delle speranze di salvezza granata. L'imperativo è vincere, e non lo ripetiamo oltre. «Il Toro gioca in casa - spiega Tricarico - quindi ce la può fare sicuramente. E' ovvio che per salvarsi deve vincere qualche partita, per me è un uno fisso. Del resto, se non vincesse neanche domenica, la retrocessione sarebbe dietro la porta». La Sampdoria non è mai irresistibile in trasferta, seppure resti una temibile avversaria. «Il Toro deve fare i tre punti per forza - commenta l'ex granata - quindi penso ce la possa fare».
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