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interviste
E’ uno dei giocatori simbolo della tradizione granata per come ha saputo calarsi nella mentalità del Toro, rimanendo in seno alla società dopo aver appeso le scarpe al chiodo. Oggi, insieme ad Antonio Comi,...
"E’ uno dei giocatori simbolo della tradizione granata per come ha saputo calarsi nella mentalità del Toro, rimanendo in seno alla società dopo aver appeso le scarpe al chiodo. Oggi, insieme ad Antonio Comi, è uno dei due responsabili del settore giovanile. Raggiungiamo Silvano Benedetti al telefono mentre si trova a Dronero, impegnato nella gestione di una delle tre realtà del “Torino Fc Camp”
"Come va l’esperienza con i bambini ?
"Bene. Abbiamo appena finito la prima settimana a Dronero c’erano 60 giovani, dalla prossima saranno 65-70.
"Cosa gli fate fare ?
"Al mattino il lavoro è sulla tecnica di base, per imparare i fondamentali del dribbling, del colpo di testa, dello stop. Il pomeriggio, invece, è tutto dedicato ai tornei organizzati sulla falsa riga dei campionati mondiali e della Champions. Infine nelle pause fra un allenamento e l’altro abbiamo organizzato tornei di triathlon, ping pong e calciobalilla.
"Alla sera saranno esausti…
"L’obiettivo è proprio quello di scaricarli prima della serata ed è stato raggiunto, senza eccessiva difficoltà, anche perché non sono abituati a sostenere due allenamenti di quasi due ore al giorno.
"Cosa avete cercato di insegnargli, solo tecnica o anche il rispetto per l’avversario ?
"Abbiamo cercato di dare quel genere di messaggio durante la partita, interrompendo e veicolando un certo tipo di comportamento sul momento. Per il resto abbiamo puntato a insegnarli a tenere le camere (4-6-8 posti) sempre in ordine.
"Avrete visto anche qualche partita del Mondiale ?
"Sì tutti insieme, oltre a quelle dell’Italia abbiamo guardato Olanda-Argentina, Svezia-Inghilterra. Tutte belle gare viste in un bel clima in cui abbiamo appeso ai muri anche molte maglie dei mondiali e quelle delle mie vecchie società.
"Chi l’ha colpita di più fra le squadre che ha visto impegnate al Mondiale ?
"L’Argentina è una bella squadra, che mi ha colpito più del Brasile, non sarà facile affrontarla per nessuno. La vedo favorita alla pari della Germania che non molla mai, al di là del fattore campo.
"L’Italia ?
"Gli Azzurri devono solo temere quello che accade in Italia. Per quanto riguarda il parco dei giocatori il valore è assoluto. E non è detto che tutti i mali vengano per nuocere.
"Il Presidente vi è venuto a trovare ?
"No, c’è Comi che gira per i diversi campi dello stage. Mentre Asta gestirà la terza settimana a Limone. Il Presidente è troppo impegnato con il mercato e con la gestione della società.
"Quanti giocatori servono per completare la rosa della prima squadra ?
"Non è compito mio dirlo. Ci penseranno Tosi, Cairo e De Biasi a inquadrare qualche giocatore di talento per fare bene.
"Intanto sono rimasti i quattro moschettieri Rosina, Lazetic, Abbruscato e Stellone…
"E’ un buon punto di partenza, adesso però penso che avremo ancora qualche sorpresa.
"Taibi invece sembra destinato a lasciare ?
"Ah sì ? E’ ufficiale ? Non è facile in giro trovare altri portieri come Taibi, se si trova di meglio ben volentieri, ma non sarà facile.
"C’è un giocatore che consiglierebbe a Cairo ? Si è parlato di Cruz e Recoba…
"Cruz, lo vedrei bene perché è una punta che insieme ad Abbruscato darebbe il pericolo giusto in mezzo all’area e poi sa gestire bene tutto il gioco offensivo.
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