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Vanoli raccontato da Mosca: “Grati a Paolo, tanti russi ora seguiranno il Toro”

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Ilya Nikulnikov ripercorre l’avventura del tecnico alla guida dello Spartak: “Vincendo la coppa ha salvato una stagione”
Alberto Giulini Vicedirettore 

Una tappa fondamentale della carriera di Paolo Vanoli è sicuramente lo Spartak Mosca, prima squadra di club ad avergli affidato la panchina della prima squadra. Il tecnico è subentrato in corsa, nel dicembre del 2021, si è trovato in Russia al momento dello scoppio della guerra in Ucraina e ha comunque coronato la sua esperienza con la conquista della coppa nazionale. L'estate successiva Vanoli ha quindi deciso di lasciare lo Spartak, rimanendo senza panchina fino alla chiamata – ancora una volta a stagione in corso – da parte del Venezia. A raccontare come sia andata l’avventura a Mosca del tecnico è Ilya Nikulnikov, redattore di Championat.com, noto media russo.

Che situazione ha trovato Vanoli quando è diventato allenatore dello Spartak?

“Paolo Vanoli ha preso il posto di Rui Vitoria. Con Vitoria lo Spartak ha vinto il girone di Europa League, ma la situazione in campionato era terribile con il nono posto in classifica. Dopo la sosta invernale, Vanoli ha subito dovuto affrontare un calendario killer: derby col Cska, gara di coppa con il Kuban, derby con la Dinamo, Krasnodar e un altro derby con la Lokomotiv”.

Che cosa ha saputo portare Vanoli? Come giocava il suo Spartak?

“Quando è stato presentato, Vanoli ha detto che non era un mago. Ma ha anche detto che avrebbe chiesto disciplina e passione da parte dei giocatori. Sosteneva che lo Spartak dovesse dare il 100% e lavorare duro. E da questo punto di vista, in confronto a Vitoria, Vanoli si è dimostrato un allenatore molto tosto. Ma ha avuto pochissimo tempo allo Spartak e in quel periodo non c’era stabilità. Quindi si è vista tantissima corsa, ma non c’è stato il tempo per dare un’identità precisa. Lo schema di base era il 3-4-3, ma cambiava spesso a gara in corso per correggere le cose che non stavano funzionando”.

Come giudica nel complesso l’avventura di Vanoli in Russia?

“Ha avuto troppo poco tempo. Il campionato dello Spartak è stato un fallimento prima del suo arrivo. In coppa, sotto la sua gestione, Vanoli ha superato Kuban, Cska, Yenisei e in finale, in un Luzhniki tutto esaurito, ha battuto la Dinamo e vinto il trofeo. Quella coppa è stata considerata il successo che ha salvato la stagione”.

Che rapporto aveva con i tifosi dello Spartak?

“Penso che i tifosi dello Spartak abbiano fiducia in quasi tutti i loro allenatori. All’inizio possono portarti in paradiso, ma anche farti poi scendere molto rapidamente e riportarti a terra. Vanoli è riuscito a vincere un trofeo in una stagione molto brutta, i tifosi sono grati a Paolo per una vittoria così importante!”.

Che ricordo ha lasciato a Mosca?

“Molta gente era curiosa di vedere come avrebbe lavorato nella nuova stagione, ma così non è stato. Il giorno dopo la vittoria in Coppa di Russia è uscita la notizia che Vanoli aveva deciso di lasciare lo Spartak per motivi personali. E questo è stato poi confermato ufficialmente dal club dieci giorni più tardi. Questa decisione, per molti tifosi, è ancora oggi un mistero”.

Che ne pensa della scelta del Torino?

“Penso che negli ultimi due anni Vanoli sia cresciuto molto come allenatore. E sono sicuro che ora, con il suo arrivo, in tanti in Russia guarderanno con interesse il Torino”.

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