L’ultimo Derby della Mole il Torino l’ha vinto grazie ai gol di Fabio Quagliarella e di Matteo Darmian con in panchina Gian Piero Ventura, che per 217 volte ha seduto sulla panchina granata. In vista del 203° match tra Torino e Juventus l’ex commissario tecnico della Nazionale italiana in esclusiva su Toro News ci parla delle emozioni di quel 26 aprile 2015 e delle sue sensazioni in vista della sfida tra la squadra di Ivan Juric e quella di Massimiliano Allegri.
Esclusiva
Ventura a TN: “Derby? Ho tanto rammarico. Con il Var ne avremmo vinti di più”
Le parole dell’ex allenatore del Torino in esclusiva su Toro News: il 26 aprile 2015, giorno dell’unico Derby della Mole vinto dai granata negli ultimi 26 anni, c’era lui in panchina
Buongiorno mister, negli ultimi 26 anni soltanto lei è riuscito a vincere il derby. Che emozioni conserva di quella partita?
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“Un ricordo assolutamente piacevole. Eravamo tutti felici, non tanto per i tre punti, quanto per aver dato al popolo granata quello che aspettava da tanto tempo. Riuscimmo a dare ai tifosi quello che attendevano da tanto. Quando parlo di Derby di Torino, però mi vengono in mente sempre quei cinque o sei confronti con la Juventus che con il Var avremmo portato probabilmente a casa. Ho sempre il rammarico di quello che sarebbe potuto accadere e purtroppo non è stato, non essendoci al tempo ancora il Var”.
Quel magico giorno in gol andarono Quagliarella e Darmian. Si aspettava il primo ancora in auge nel 2021 e il secondo uomo gol decisivo nell’Inter campione d’Italia?
“Sono felice per loro. Al di là del valore dei giocatori, stiamo parlando di due persone speciali dal punto di vista della professionalità, del carattere, della disponibilità e dell’impegno. È stato un piacere allenarli e nel caso di Darmian di aver contribuito alla sua crescita professionale. Sono due persone che si sono guadagnati non con le parole ma con i fatti i loro successi personali”.
Le prime impressioni del nuovo Torino di Ivan Juric?
“Le impressioni sono decisamente positive, tenendo conto che le ultime due annate non sono state particolarmente felici. Juric è stato bravo in poco tempo a togliere le scorie delle passate stagioni e a dare convinzione a un gruppo che a oggi è di qualità. Credo che ci siano le premesse per ritagliarsi uno spazio da protagonista. A inizio stagione ho dichiarato che le sorprese del campionato saranno Fiorentina e Torino. Dopo sei giornate confermo le mie prime sensazioni. Con sorprese intendo due squadre che si giocheranno qualcosa di importante in proiezione futura”.
Con le dovute proporzioni, Juric ha ereditato una situazione simile alla sua del 2011? Nell’inizio dell’era Juric vede delle analogie con il suo avvio di cammino sotto la Mole?
“Non trovo tante analogie, sinceramente. Quando sono arrivato io al Torino, non c’erano le conoscenze per fare bene. Abbiamo dovuto ricreare tutto dal nulla. Il Torino di oggi è un’altra cosa. Ha avuto le sue difficoltà nel recente passato, ma stiamo parlando ormai di una realtà consolidata. La mia rosa del 2011 e quella attuale sono completamente differenti. Sono dunque due momenti molto differenti. L’unica analogia è la seguente: in entrambi i casi bisogna ripartire. Juric in tal senso è stato bravo”.
Era allo stadio contro la Lazio: cosa l’ha sorpresa?
“È stata una partita dominata in lungo e in largo dal Torino. Se non ci fosse stato l’errore sull’episodio del rigore, erano tre punti fatti. Negli ultimi 180 minuti il Torino poteva conquistare tranquillamente 4 punti in più e con 4 punti in più la classifica sarebbe stata notevolmente differente, perché i granata sarebbero in zona Europa. È già stato fatto molto e credo ci siano i presupposti per fare ancora di più. Penso che Juric sia consapevole di ciò e farà di tutto per prendersi le sue soddisfazioni. Juric è l’allenatore giusto per il Torino per carattere, concezione, determinazione, rabbia e voglia. Sono estremamente fiducioso”.
Domani, sabato 2 ottobre, che partita si attende? La Juventus contro il Chelsea ha dato un segnale di ripresa?
“Il segnale di ripresa della Juventus contro il Chelsea è stato principalmente mentale. Ha dimostrato una certa compattezza, non tanto sotto il profilo del gioco quanto della disponibilità. Una partita come il Derby non ti permette pronostici, perché ti smentisce un’ora dopo il triplice fischio. Il Torino ha comunque una ghiotta occasione, direi che mai come in questo momento sono fiducioso. La Juventus ha perso Ronaldo e non avrà Dybala e Morata; inoltre, è reduce da un avvio complicato di campionato. Direi che da un lato può sembrare un momento importante da sfruttare, ma dall’altro lato nel derby tutti quest’aspetti vengono meno”.
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