Ecco l'intervista esclusiva a Toro News rilasciata qualche giorno fa dal cantante dal cuore Toro Willie Peyote: a queste parole faceva riferimento Ivan Juric nella sua conferenza stampa post Torino-Salernitana.
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Juric cita Willie Peyote a TN: “In altri stadi più entusiasmo a prescindere”
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Willie Peyote è tifoso granata da curva Maratona. Chi segue Toro News ormai ha imparato a conoscerlo. Torna a parlare in esclusiva sulle nostre colonne dopo la preziosa vittoria di Cagliari. Cantante e cantautore, Willie Peyote è prossimo a deliziare i propri fans con nuova musica in uscita nella prima parte del 2024.
Buongiorno Willie. Come giudica la partita di venerdì sera di Cagliari?“Il primo tempo è stata da squadra forte, peccato aver segnato relativamente poco perché poi il Cagliari è una squadra sempre ostica. Il finale è stato di sofferenza, ma l’organizzazione nella sofferenza è stata quadrata. Anche le parole di Juric lo confermano. Sazonov è entrato bene. Insomma, tutto positivo”.
Può essere Duvan Zapata il giocatore in grado di dare l’Europa al Torino?“Zapata per noi è un top player: è l’attaccante più forte che abbiamo in rosa da alcuni anni a questa parte. Secondo me, Zapata in forma è più forte anche del miglior Andrea Belotti. La gara di ieri sera mi ha riacceso un ricordo. Le nostre due punte, anagraficamente e per caratteristiche, mi hanno ricordato le due punte che avevamo l’anno di Ventura quando arrivammo in Europa, ovvero Maxi Lopez e Fabio Quagliarella. Zapata deve rilanciarsi ma è sempre stato forte, proprio come Lopez. Ci sono buoni presupposti per l’Europa. Vediamo se il Bologna cala un po’. Le altre sono forti”.
In questi ultimissimi giorni di mercato farebbe qualcosa?“Sugli esterni qualcosa si potrebbe fare. Soppy non dà garanzie. Almeno uno per le rotazioni sugli esterni lo prenderei e forse anche in difesa, considerando che mancherà per un po’ Buongiorno. Se vuoi ambire a qualcosa di importante, devi avere anche le alternative giuste. Sono contento che sia andato via Seck”.
È un mercato bloccato anche a causa dell’incertezza sul futuro di Juric? “Sì, può essere. Concordo con questa lettura. Se non facciamo un campionato davvero al di sopra delle aspettative con qualificazione all’Europa, non sono così convinto che Juric abbia intenzione di restare ancora in granata. Io continuerei con lui, ma forse non avrebbe più voglia proprio il tecnico di proseguire dopo un percorso di tre anni con qualche leggero miglioramento di classifica stagione dopo stagione”.
Quindi è ancora prematuro parlare del futuro di Juric? “Sì, penso che sia prematuro sia per lui sia per altri giocatori. Non credo che sia il momento ideale per fare grandi investimenti perché non si sa ancora il futuro di Juric. Un’operazione alla Ilic è impensabile in questa finestra di mercato”.
Raoul Bellanova sta crescendo parecchio sulla destra. Può ancora migliorare? “Lavora bene nelle uscite con Vlasic, ha gamba e sa crossare bene. Ero contento in estate del suo acquisto. Anzi, mi sorprese la scelta dell’Inter di non tenerlo. Sono ben contento che sia al Toro: sta rendendo e ha ancora margini di crescita. A Cagliari si potevano fare altri due gol su sue progressioni”.
A livello personale che 2024 si aspetta?“Non ho obiettivi, ma sto lavorando a musica nuova che uscirà nella prima metà dell’anno. Altre cose per la testa non ne ho”.
E andrà sempre allo stadio, come sua consuetudine?“In casa vado quasi sempre, ho saltato soltanto il Sassuolo perché suonavo in contemporanea. Ero a Genova un paio di settimane fa”.
Ha trovato un ritrovato feeling tra piazza granata, squadra e società?“Soffro sempre un po’ ad andare in altri stadi e vedere un entusiasmo contagiante non giustificato dalla classifica. Penso alla Roma, al Genoa, al Cagliari. Altrove allo stadio vedo quella leggerezza che manca a Torino. I tifosi granata si arrabbiano troppo in fretta e hanno un palato fine non giustificato dagli ultimi trent’anni. Bisognerebbe essere più equilibrati e mi piacerebbe un maggior supporto da parte del popolo del Toro. Avere uno stadio sempre pieno darebbe un’altra immagine del Toro. Non possiamo vivere solo del ricordo, dobbiamo mantenere il racconto mitico della Maratona e dei tifosi del Toro”.
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