- Calciomercato
- Prima Squadra
- Giovanili
- TN Radio
- Interviste
- Mondo Granata
- Italia Granata
- Campionato
- Altre News
- Forum
- Redazione TORONEWS
FLORENCE, ITALY - JUNE 04: Gianluigi Donnarumma of Italy and Assistant Goalkeeper Coach Giuseppe Zinetti (L) react during the training session at Coverciano at Coverciano on June 04, 2017 in Florence, Italy. (Photo by Claudio Villa/Getty Images)
Giuseppe Zinetti lega il proprio nome a Gian Piero Ventura: ha allenato i portieri del Torino (e prima quelli del Bari) e anche della Nazionale insieme all’allenatore genovese. Per Zinetti i trascorsi al Torino sono stati lunghi e ricchi di soddisfazioni: dal 2011 al 2016 infatti ci sono state una promozione, una partecipazione all’Europa League e tanti buoni momenti. Zinetti è, tra l’altro, il più classico dei doppi ex del match di domenica tra Bologna e Torino, avendo giocato parecchi campionati con i felsinei a cavallo tra gli anni ’70 e ’80. In esclusiva su Toro News l’ex preparatore dei portieri granata analizza il momento della formazione di Ivan Juric.
Buongiorno mister, un giudizio a inizio marzo della stagione del Torino?
“Il girone d’andata è stato molto buono, poi come in tutti i campionati capitano delle flessioni. L’importante è superarle nel minor tempo possibile. Il Torino ha tutte le potenzialità e le capacità per poter superare un momento negativo in fretta”.
Il progetto Juric ha gettato le fondamenta nel corso di questi mesi?
“Le caratteristiche di Juric si conoscono da tempo. Credo che sia il classico allenatore che vada assecondato nelle scelte per il modo in cui vuole far esprimere le sue squadre. Juric ha tutte le possibilità per poter aprire un percorso nuovo e lungo sotto la Mole”.
Da preparatore dei portieri, come giudica il momento di Vanja Milinkovic-Savic?
“Sta seguendo l’andamento della squadra. Ultimamente va un po’ meno bene la squadra e va un po’ meno bene lui. Non penso mai che la sconfitta sia determinata da un singolo giocatore. Non bisogna fare di Vanja un capro espiatorio. Come tutti i componenti di una rosa, può avere alti e bassi. Sfortunatamente, alcune volte, i momenti di flessione di un reparto si sommano a quelli di un altro e il rendimento generale scema. Credo che non bisogna attribuire a una sola persona risultati inferiori rispetto alla prima parte del campionato. E poi Vanja ha i mezzi per reagire. Ha bisogno però dell’aiuto di tutta la squadra, come è accaduto nella prima parte della stagione”.
È lecito aspettarsi una turnazione in porta?
“Bisogna capire quale sia stato il discorso fatto da Juric a inizio stagione. Se ha deciso, come sembra, di puntare su Vanja e sulla sua valorizzazione, è giusto che si continui a insistere su di lui, anche dopo degli errori. Tutto dipende dall’aspetto psicologico. Se il ragazzo si trova in una fase down, in accordo con il tecnico potrebbe anche essere combinato uno stop di una o due giornate. Solo dal di dentro si possono affrontare queste cose. Juric e Di Sarno sono bravissimi in questo”.
Gemello può essere portiere da Serie A?
“Da quanto mi dicono sì. Ha esordito con la Fiorentina e l’ha fatto bene. Il difficile viene sempre dopo, soprattutto nel ruolo del portiere. Confermarsi e continuare a crescere è complicato. In questo momento non me la sento di dire che preferirei Gemello a Milinkovic-Savic: se ci sono delle gerarchie, vanno rispettate nei limiti del possibile (notizia di ieri, giovedì 3 marzo, il problema alla mano occorso al serbo che potrebbe metterlo fuori contro il Bologna ndr), anche dopo gli errori”.
Cosa si attende da Bologna-Torino?
“Mi aspetto una gara combattuta. Mihajlovic e Juric osano e rischiano. Credo che sarà una partita piacevole che guarderò volentieri. Sarà una partita aperta. Ci saranno tanti duelli distribuiti su tutto il campo”.
Questo tipo di partita potrebbe essere favorita anche dalla classifica delle due compagini?
“Solo in parte sono d’accordo. Penso che Mihajlovic e Juric interpreterebbero una partita allo stesso modo sia che valga il campionato sia la salvezza”.
Tornando ai suoi trascorsi al Torino come allenatore dei portieri, come li giudica?
“Sono stati ricchi di soddisfazione sia umana che professionale. Ho trovato un ambiente molto legato alla squadra e molto partecipe sia nella buona sia nella cattiva sorte. È stata una bella esperienza di vita”.
E le emozioni più belle?
“La promozione in Serie A: questa è sicuramente la prima. Con il prosieguo degli anni resta la vittoria a Bilbao. È stata una delle serate più belle che abbiamo condiviso con tantissimi tifosi allo stadio e all’aeroporto”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA