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Ha rischiato di vedere la sua stagione buttata Marco Chiosa, nella prima parte di un'annata persa nella panchina del Perugia. Il difensore (o meglio, ex-difensore) non ha trovato spazio nei piani di mister Cristian Bucchi, che con la sua squadra aveva trovato una quadra tale da permettere agli umbri di accarezzare il sogno promozione, sogno spezzato pochi giorni fa in semifinale playoff dal Benevento.
A gennaio, dopo sole 4 presenza in Serie B, per Chiosa è stato necessario cambiare aria, e così per il classe '93 si sono aperte le porte del Novara, un'altra compagine nel lotto delle pretendenti ad un posto nei playoff. Alla fine, i piemontesi hanno chiuso il campionato al nono posto, a -4 dallo Spezia ultima agganciata al treno promozione, ma dal punto di vista personale l'ex Toro non ha nulla di cui rammaricarsi, avendo trovato una buona continuità e, soprattutto, una novità interessante per la sua carriera.
La novità è il dirottamento del giocatore dal centro della difesa all'esterno di fascia, peraltro in un centrocampo a cinque come quello disegnato da Boscaglia. Una svolta significativa e piacevole, perché le prestazioni di Chiosa non sono peggiorate, anzi, e come ciliegina sulla torta è arrivato anche il primo gol in Serie B, nella sconfitta interna patita contro il Brescia nel finale di stagione.
A fronte di una stagione positiva, però, resta il fatto che difficilmente il giocatore riuscirà a ritagliarsi un posto nella rosa del Torino. Nei quattro anni di prestito (Nocerina in Lega Pro, Bari e Avellino in Serie B, prima dell'ultimo anno) Chiosa è sempre riuscito a trovare spazio; tuttavia, mai le sue prestazioni sono riuscite ad impressionare la dirigenza granata al punto di convincerla a puntare su di lui. Difficile che questo scenario si verifichi oggi. Con un contratto che scade nel 2019 nessuna porta è ancora chiusa, ma la sensazione è che anche la prossima stagione il futuro di Chiosa sarà, ancora una volta, lontano da Torino.
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