Jacopo Segre, centrocampista classe 1997, è passato dal Toro alla Spal in prestito con obbligo condizionato dalla promozione della società di Ferrara nelle ultime ore di mercato e nella giornata di oggi si è presentato ufficialmente al suo nuovo club con la consueta conferenza stampa. Queste le parole pronunciate da Segre durante la conferenza.
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Spal, Segre si presenta: “Sono in una società gloriosa, puntiamo alla Serie A”
Presentazione / Il centrocampista di proprietà del Toro si presenta alla Spal, suo nuovo club dallo scorso gennaio
Scendere di categoria è stato un problema? "Non è mai facile ma dopo che arriva una società storica gloriosa e con la voglia di risalire in Serie A come la Spal, non ci ho pensato molto e l'ho subito detto al mio procuratore che ho risposto subito in maniera positiva e infatti ora sono qui".
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Il direttore ha detto che assomigli a Tardelli. "Lo ringrazio ma il direttore ha esagerato, prima di arrivare a Tardelli ce n'è ancora di strada, anche se le caratteristiche possono essere quelle. Con l'entusiasmo, il sorriso e soprattutto la voglia di allenarmi posso ancora togliermi molte soddisfazioni perchè il calcio è una cosa unica e facciamo uno sport bellissimo. Ogni volta che entro in questo centro sportivo lo faccio con il sorriso per allenarmi e migliorarmi sempre".
Cosa ne pensi della concorrenza? "Sono abituato alla concorrenza, anche al Torino era così. Io sono del pensiero che nelle grandi squadre la concorrenza c'è sempre e fa bene sia alla testa che alla squadra. Le decisioni le fa il mister ma la dedizione e lo spirito di sacrificio in questi anni mi hanno fatto imparare che si può raggiungere tutto quindi mi devo allenare e non pensare a nulla, ho dei compagni fortissimi però non è nulla di problematico, anzi è un piacere".
Ha pesato l’episodio della maglia di Dybala post-derby nella tua decisione di lasciare il Torino? “Tante persone me lo stanno chiedendo in questi giorni, ma preferisco saltare questi discorsi e guardare avanti giorno dopo giorno. C’è stato un piccolo equivoco, non era di mia volontà fare quel gesto e ho già chiesto scusa a chi di dovere per quel gesto”.
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