Il 22 marzo 1897 veniva al mondo Ferruccio Novo. Nato a Torino da una famiglia borghese, titolare dell'azienda di famiglia, Ferruccio si appassiona al calcio, e riesce ad entrare come difensore nel Torino. Non andrà mai oltre la squadra riserve, e non farà mai colpo come giocatore. Diversa è la storia come dirigente: dopo essere diventato consigliere della stessa compagine, nel 1939 ne diventa presidente. L'esperienza nell'azienda di famiglia, e gli anni già passati nella dirigenza granata, portano Ferruccio ad avere una competenza che, unita al grande dialogo costruito insieme ad ex giocatori ed esperti di campo, gli permettono di costruire una grande squadra, o meglio, il Grande Torino. La creazione degli Invincibili inizia subito nella stagione 1939/40: in granata arriva Franco Ossola. A sole due stagione di distanza, ecco che si aggiungo altri due membri di quell'indimenticabile squadra: Romeo Menti e Guglielmo Gabetto. La vittoria del campionato continua a non arrivare, e Ferruccio si rivolge quindi ad un'altra grande leggenda granata: Vittorio Pozzo. L'allora CT della nazionale gli consiglia la mossa che farà la storia: il Torino prende dal Venezia Ezio Loik e Valentino Mazzola, per poi aggiungere un ulteriore tassello con l'arrivo di Giuseppe Grezar dalla Triestina. Il Grande Torino è a sei undicesimi, già sufficienti per permettere ai granata di cominciare a vincere. Al termine della stagione 1942/43 arriva così il primo scudetto da presidente per Ferruccio Novo. Le vittorie portano talenti, e così, dopo due anni in cui il campionato non si è giocato, nel 1945 arrivano i cinque giocatori mancanti per completare il leggendario 11: Valerio Bacigalupo, Aldo Ballarin, Virgilio Maroso, Mario Rigamonti ed Eusebio Castigliano. Ora sì che esiste il Grande Torino, ed esiste solo quello: è puro monopolio. Dalla ripresa della massima serie italiana, nel 1945, i granata vincono altri quattro scudetti, che portano Ferruccio Novo al quinto campionato vinto (di fila): tuttora è il presidente più vincente nella storia del Toro. Poi la partenza per Lisbona: Ferruccio ha una leggera indisposizione il giorno prima della partenza, e rimane a Torino. Non sa che quel piccolo risentimento gli salverà la vita. Fisicamente, perché psicologicamente anche una parte della sua vita se n'è andata a Superga. Ferruccio non si abbatte, e cerca di ricostruire il Toro. Tuttavia, le promesse d'aiuto non vengono rispettate, e sconsolato Ferruccio Novo si dimette. Termina così l'esperienza in granata del presidente più vincente e iconico della storia granata. Ferruccio Novo si spegne 25 anni dopo la tragedia di Superga, l'8 aprile 1974, ad Andora. Ancora oggi il suo ricordo vive in tutti i tifosi granata, molti dei quali non ne hanno potuto ammirare le gesta, ma ne preservano la leggenda nei propri cuori granata.


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128 anni dalla nascita di Ferruccio Novo: il presidente che creò il Grande Torino
In memoria di Ferruccio Novo, la Redazione di Toro News.
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