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18/7/1997-18/7/2009: 12 anni di menzogna e di vergogna

Redazione Toro News
Domani, un caldo e ozioso sabato di Luglio può trasformarsi in una giornata utile. Utile per il Filadelfia, utile per il Toro. Cosa fare? Basta semplicemente andarci. Perchè -l'abbiamo detto tempo fa- ora che la verità...

Domani, un caldo e ozioso sabato di Luglio può trasformarsi in una giornata utile. Utile per il Filadelfia, utile per il Toro. Cosa fare? Basta semplicemente andarci. Perchè -l'abbiamo detto tempo fa- ora che la verità è nota, ora che le cose si sanno e le carte sono scoperte, il popolo granata ha una sola possibilità di scelta: non dare tregua all'amministrazione.

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Il 18 luglio 1997 ebbe inizio la demolizione dello Stadio Filadelfia.In 12 anni sono cambiati Sindaco, Assessori, Presidenti del Torino Calcio/FC. Sono stati fatti proclami, progetti, Delibere, Interpellanze, Varianti, Statuti, ipoteche, Rogiti, scambi di superfici e di proprietà.C'è chi ha incassato centinaia di migliaia di Euro, chi molti milioni, chi ha costruito un ipermercato, chi costruirà 2 palazzi.Ma le rovine del Fila sono rimaste lì, quasi seppellite da rovi, immondizia e sterpaglie.E adesso il Sindaco dice che i soldi pubblici per il Fila non ci sono più.Se anche tu pensi: “Adesso basta!”, vieni al Fila, oggi. Dalle 11:00 ci trovi là.

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1994/1995Il presidente del Torino Calcio, Calleri, si rifiuta di effettuare i lavori per restituire all’impianto l’agibilità, decide di abbandonare il Filadelfia come sede degli allenamenti della prima squadra e lo dismette cedendolo per un prezzo simbolico alla Fondazione Filadelfia, presieduta da Diego Novelli, che nel frattempo si è costituita.

12 ANNI DI MENZOGNA E DI VERGOGNA

18 Luglio 1997.La Fondazione Filadelfia fa radere al suolo quasi interamente lo stadio e lancia una sottoscrizione con la vendita dei “mattoni”: versando 100mila lire si ha diritto ad avere il proprio nome inciso su un mattone dello Stadio.

Viene presentato un progetto e prevista la data dell’inaugurazione: 4 Maggio 1999, cinquantenario della Tragedia di Superga. La Fondazione fa credere di avere già i finanziamenti, da parte del Credito Sportivo, per la ricostruzione. Il progetto prevede un complesso polifunzionale da 12000-15000 posti (tutti seduti e coperti), negozi, ristoranti, birrerie, una palestra, minimarket e addirittura delle strutture residenziali.

1999.A Marzo, Diego Novelli annuncia di aver ricevuto una donazione di settanta miliardi da parte di Giuseppe Aghemo, imprenditore che da tempo vuole acquistare il Torino. Grazie a questo Novelli decide di ricostruire lo stadio senza l’aiuto del Torino Calcio, ai tempi presieduto da Vidulicj, che poi avrebbe pagato l’affitto per lo sfruttamento dell’area.Arriva il 4 Maggio, 50° anniversario di Superga, e si tiene la cerimonia della posa della prima pietra. Ad Agosto spunta per la prima volta il nome di Francesco Cimminelli, il finanziatore che sarebbe dietro ad Aghemo. Filtrao le prime indiscrezioni sul nuovo progetto: alcune trattative aperte col Ministero permetterebbero di portarlo a 32000-34000 posti

2000.L’architetto Roberto Rolla viene incaricato di stilare un nuovo progetto, presentato il 17 Ottobre da Francesco Cimminelli e Attilio Romero. Il nuovo stadio occuperà un’area di 73000 metri quadrati, su una zona adiacente al vecchio impianto sportivo. Lo stadio sarà dotato di un tetto semovente, e di una tribuna coperta da 25000 spettatori. Il termine dei lavori è previsto per il 2004, ed il TOROC (il comitato olimpico) comincia a pensare all’idea di disputare le gare di hockey al nuovo Filadelfia. Viene presentato il nuovo progetto di Rolla e si conta di raggiungere le 30000 unità di capienza. Il vecchio stadio diventerà un museo della memoria, e la tribuna lignea verrà ricostruita solo per ospitare il museo.

Intanto la Fondazione ha ceduto il terreno alla SIS di Francesco Cimminelli neo-proprietario del Torino Calcio, tramite la cessione della “Società Civile Campo Torino” proprietaria del terreno, per l’importo di 140 milioni di lire

2001.Affonda in Consiglio Comunale il primo progetto di ristrutturazione presentato da Cimminelli

2002.Il Consiglio Comunale delibera la variante parziale al PRG concernente l’area dello stadio Filadelfia tra le vie Spano, Tunisi, Filadelfia, Giordano Bruno, dando via libera a spazi destinati ad utilizzo non sportivo.

Il 19 Dicembre, il Filadelfia viene venduto dalla SIS di Francesco Cimminelli al Torino Calcio dello stesso Cimminelli; il costo dell’operazione è di 750000 euro. La SIS incassa dieci volte il costo che aveva sostenuto per l’acquisto dalla Fondazione di Novelli. La “Società Civile Campo Torino” proprietaria del terreno viene inglobata nella SIS, scompare, e, di conseguenza, viene meno il vincolo societario di utilizzo del terreno a solo scopo sportivo

2003.Viene siglato un protocollo d’intesa tra la Città di Torino e il Torino Calcio per disciplinare il recupero della aree Comunale e Filadelfia. Il consiglio comunale trasferisce al Torino Calcio il diritto di superficie dell’area Stadio Filadelfia e il Torino Calcio cede al Comune la proprietà dell’area stessa. Il Torino Calcio si impegna a realizzare nell’area Filadelfia un impianto sportivo regolamentare con servizi, tribuna e museo della memoria granata. Il 9 Dicembre in Consiglio Comunale viene approvata la variante

2004.Il Comune approva il nuovo progetto di ristrutturazione. Si sviluppa su un’area che è circa la metà dell’originale. Al posto del cortile e del campo di allenamento della Primavera, ci saranno due palazzi e una strada.Il 17 maggio, a fronte delle proteste relative all'insediamento del supermercato Bennetsull'area del Filadelfia, il Comune approva il trasferimento dalla sudde tta area all'area ex-Chinino, circa 10.000 mq su Via Giordano Bruno a pochi passi dal Filadelfia. Su quest'area era previsto un centro di incontro per anziani che non verrà più realizzato.Il Torino Calcio a seguito della cessione del diritto di superficie al Bennet ed ai palazzinari introita 25 milioni di Euro.

2005. Il 24 febbraio, via libera in commissione al piano per l'area Filadelfia. Quattro lotti: area ex-Chinino (centro commerciale), due lotti per edifici residenziali, nuovo stadio Filadelfia. Il Comune chiede a Cimminelli, quale garanzia per la ricostruzione del Filadelfia, di iscrivere ipoteca su beni di proprietà Ergom , un capannone industriale e dei posti auto in un centro uffici a Torino, valutati dai tecnici comunali - a valore di mercato - 4,3 milioni di Euro.In agosto, Il Torino Calcio di Cimminelli fallisce. Tutto si ferma ancora una volta.

2006.2 febbraio: l'assessore Elda Tessore, responsabile delle Olimpiadi Invernali, dopo un sopralluogo consiglia di nascondere l'impianto coprendo con alcuni teloni i diroccati muri perimetrali. Non ci riuscirà a seguito delle proteste dei tifosi.

25 maggio: la Giunta Comunale delibera un atto transattivo per sbloccare la situazione Filadelfia. Il Comune torna in possesso del diritto di superficie e si impegna ad iniziare i lavori entro il 1° ottobre. Viene stipulato un accordo tra Comune, il curatore fallimentare e le altre società interessate all'area: Bennet, Mo.Cla. e Italcostruzioni. La Bennet versa un ulteriore milione a favore del Comune o della “costituenda” Fondazione, a favore della ricostruzione del Filadelfia e conferma l'impegno a realizzare un parcheggio sotterraneo sul lato Via Giordano Bruno, a scomputo degli oneri di urbanizzazione, come già previsto negli accordi deliberati nel 2005.I costruttori e il Bennet versano inoltre 700.000 Euro al curatore fallimentare, poi ridotti il 4 Luglio a 500.000. Quest'ultima somma deve essere accantonata e utilizzata dal Curatore fallimentare per far fronte ad eventuali pretese dell'Agenzia delle Entrare, che si oppone alla transazione, poiché beneficiaria di due ipoteche iscritte sul terreno del Filadelfia e del Comunale, a fronte di debiti fiscali del Torino Calcio.Viene ribadito che l'inizio dei lavori per la realizzazione dei palazzi e dell'ipermercato devono essere contestuali all'inizio dei lavori per la ricostruzione del Filadelfia.Infine il Comune potrà procedere ad escutere le ipoteche da 4,3 milioni iscritte sui beni di proprietà Ergom.

31 luglio: protocollo d’intesa tra il Comune e le imprese titolari dei diritti edificatori, i palazzi verranno costruiti in altre aree.Il Comune dichiara di aver messo sette milioni a Bilancio per la ricostruzione.

Settembre. Viene istituito un “tavolo di lavoro” che presso l'Assessorato allo Sport del Comune di Torino tiene una serie di incontri tra l'amministrazione comunale, il Torino FC, l'associazione ex-calciatori granata, la Fondazione di Diego Novelli e varie associazioni e gruppi di tifosi, con il fine di creare una nuova Fondazione che possa gestire la ricostruzione del Filadelfia.

2007. Il 13 Novembre viene modificato il piano regolatore per ufficializzare lo spostamento dei palazzi; nella stessa modifica si predispongono nuovamente 4000 metri quadri di attività commerciali e di ristorazione sull'area dello Stadio Filadelfia, lato Via Giordano Bruno.

Dicembre. Il Bennet inaugura il Centro Commerciale.

2008. Il Comune accetta lo Statuto della costituenda Fondazione il 23 gennaio e si impegna a conferire 3,5 milioni di Euro, ma solo a lavori in fase avanzata. A questo punto, secondo quanto contenuto nello Statuto, la Fondazione ha un anno di tempo, dal momento della costituzione da effettuarsi con Atto Notarile, per reperire i fondi necessari alla costruzione del nuovo centro sportivo. Al momento della stesura di detto atto il Comune conferirà alla Fondazione il diritto di superficie dell'area Filadelfia.

Settembre. Il Comune delibera di introitare i 2,3 milioni degli oneri di urbanizzazione e di rinunciare alle opere a scomputo da realizzarsi a cura della soc. Bennet e dei palazzinari: viene deliberato che il parcheggio sotterraneo destinato allo Stadio Fiadelfia non è più necessario.

Ottobre. Il Comune rende noto che sul terreno del Filadelfia e del Comunale risultano iscritte due ipoteche, da 38 milioni cad., ottenute dall'Agenzia delle Entrate per tasse non pagate dal Torino Calcio di Cimminelli. L'Agenzia delle Entrate ha presentato opposizione all'atto di transazione fra Comune e Curatela fallimentare del Torino Calcio, e c'è un giudizio in corso. La Fondazione non può essere costituita.

A Dicembre il Comune informa che è stato nominato un perito del Tribunale per stabilire il valore dell'Area Filadelfia, perizia che sarà depositata entro il successivo Marzo.

2009.17 Aprile. Un gruppo di tifosi presenta un esposto alla Corte dei Conti, chiedendo di far chiarezza sulla mancata escussione delle ipoteche iscritte sui beni Ergom (società di Cimminelli nel frattempo acquistata dalla Fiat), escussione che il Comune avrebbe potuto effettuare già dal luglio 2006.

19 Maggio. Il Comune, nel corso di una Commissione consiliare informa che ilTribunale ha dato ragione all'Agenzia delle Entrate ed è obbligato ad ammettere di essere a conoscenza della presenza delle ipoteche iscritte sul diritto di superficie dello Stadio Filadelfia già dal Giugno 2006, prima dell'inizio del “tavolo” per la nascita della nuova Fondazione.

Giugno. Il valore della perizia viene reso pubblico da parte del Comune: il valore globale dell'area è, secondo il perito, 1,8 milioni di Euro totali, compreso alcune aree non gravate da ipoteche, sulle quali è possibile sfruttare commercialmente l'area ( i 4.000 mq deliberati nel novembre 2007)

1 Luglio. Il Comune offre 800.000 Euro all'Agenzia delle Entrate, per la purgazione (cancellazione) delle Ipoteche.

8 Luglio. L'Agenzia delle Entrate fa sapere che ritiene la cifra “inadeguata” e si apre la possibilità che proceda a richiedere l'esproprio e la messa all'asta dell'area Filadelfia.