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Cari amiciIstantanee arriva oggi alla puntata numero 200.Tutto è cominciato il 19 gennaio di quattro anni fa, quando il primo articolo, “Il gigante e il silenzio”, che parlava di Cucciolo, venne pubblicato da questa testata.Confesso di non avere avuto le idee molto chiare all’inizio di questa avventura.Sono passati quattro anni, ma sembrano mille.Si era al primo anno di serie A, dopo la sorprendente promozione ottenuta al primo anno di presidenza Cairo, e l’entusiasmo era ancora alto, sebbene la banda granata veleggiasse, sai che novità, sul fondo della classifica.Ma si era soltanto agli inizi e l’entusiasmo crebbe ancora l’autunno successivo, con la presentazione di Recoba, fino al dannato derby con gol di Trezeguet. Nei giorni precedenti, l’entusiasmo e l’unità di intenti erano stati palpabili.Quello fu il momento di massimo entusiasmo degli ultimi anni. Da lì in seguito, la china fu in discesa inesorabile, fino ad arrivare non solo alle contestazioni dei giorni nostri, ma addirittura agli insulti, alle minacce ripetute, ad una divisione rabbiosa e gravissima della tifoseria.Come dicevo, sono passati quattro anni ma sembrano mille.E’ come aver fatto un lungo viaggio, durato tutto questo tempo, in un treno senza finestrini, che ritorna esattamente al punto di partenza.O come aver fatto un viaggio spaziale durato anni, per poi ritornare sulla terra.Lasciando per un attimo da parte la teoria della relatività di Einstein, lo spettacolo che ci si trova di fronte all’aprirsi del portellone, è di alienazione.Tutto è diverso, i rami sino rinsecchiti, la luce del sole non dà più calore e ti chiedi se mai hai conosciuto davvero un posto simile.Questo è il Toro di adesso, con tanto di tifoseria spaccata ormai da tempo.Il Filadelfia è là dove e com’era quattro anni fa, la squadra è in serie B anziché essere in Serie A.Non sempre il tempo migliora le cose, invecchiandole.
Istantanee nacque per fermare attimi che non necessariamente avevano a che fare col pallone che si insacca in porta ma momenti di vita granata, ricordi o frammenti che dal particolare potessero diventare universali.Ben presto mi accorsi che quello che maggiormente mi interessava era scrivere racconti e così presi la decisione, non proprio popolare, di abbandonarmi a narrazioni abbastanza complesse, lunghe quanto si vuole, ma che mi offrissero l’opportunità di creare nella mia mente dei mondi paralleli nei quali entrare per buona parte della settimana.Fino a far scoppiare la bolla il venerdì mattina.
Cosa mi ha dato e cosa mi ha tolto Istantanee?Mi ha dato la soddisfazione di ricevere commenti sugli articoli e di conoscere nuove persone, poi diventate amiche, che mi hanno contattato via mail. La possibilità di pubblicare dei racconti in qualche modo legati al Toro, nonostante la loro lunghezza.Mi ha regalato tante, molte soddisfazioni, tra cui la possibilità di visitare mondi immaginari, nei quali poter interagire con i personaggi, come se mi trovassi realmente dentro la storia.
Istantanee mi ha tolto molte ore di sonno e la possibilità di terminare il mio fantomatico nuovo libro, dovendo sempre impegnare il mio tempo della settimana a costruire nuove storie per la rubrica.Ma questo era il gioco.
Ora siamo arrivati alla puntata 200.A differenza della 100, non è un festeggiamento in pompa magna, le condizioni della squadra non lo permetterebbero, ma un consapevole ringraziamento senza torta a tutti lettori della rubrica, alle persone che hanno continuato a seguirmi nel corso degli anni. Mauro Saglietti
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