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4 maggio: tutti a Superga senza contestazioni ma rispetto

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Com’è  già stato comunicato dal Torino F.C., il 4 maggio la squadra granata andrà a commemorare  gli “Invincibili” e gli altri componenti (giornalisti, dirigenti e pilota) che a bordo dell’...
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

Com’è  già stato comunicato dal Torino F.C., il 4 maggio la squadra granata andrà a commemorare  gli “Invincibili” e gli altri componenti (giornalisti, dirigenti e pilota) che a bordo dell’ aereo G212 morirono nello schianto del velivolo sul colle di Superga, reduce da Lisbona. Fu una serata funesta per tutto il mondo del calcio mondiale e tremenda sciagura per lo sport italiano e per il giornalismo sportivo.

 

Dal 1974 la Messa per il Grande Torino a Superga è celebrata da Don Aldo Rabino, una commemorazione speciale che può capire solo chi ha il Toro nel cuore. Ogni anno la salita e l’omelia  del 4 maggio diventano anche un occasione per fare i bilanci di una stagione calcistica  ma non deve essere e diventare  un luogo di contestazione perché li a Superga si va per pregare, per ricordare  dei ragazzi che con le loro gesta hanno infiammato il calcio italiano dando anche  una risposta al mondo intero di una rinascita italiana dopo il dramma della seconda guerra mondiale. “Mi fa tristezza pensare  - dice Don Aldo Rabino nel suo libro ‘Il Mio Toro, La Mia  Missione’ -  che qualcuno possa avere anche solo il dubbio che salire  quassù sia ormai cosa vecchia, obsoleta , superata.  Io credo  invece che questo sia  il patrimonio più forte che abbia il Torino. Superga è la cassaforte del Torino, perché ne è la sua stessa coscienza. Questo è un pellegrinaggio di chi crede (o crede alla sua maniera), ma un pellegrinaggio di persone vive! Troppo facile inventarsi visite a santuari e adempiere voti a risultati ottenuti… Assai più dignitoso, cristiano e ricco di umanità è salire quassù per ricordare e fare memoria di persone da molti mai viste e conosciute, ma dopo sessantaquattro anni ancor vive e presenti, quasi scolpite nei nostri cuori..”.

 

Parole vere quelle di Don Rabino che devono far ancor più riflettere su cosa si va a fare alle 14.30 a Superga. Ci saranno i giocatori, gli allenatori Ventura e Sullo, il presidente Cairo e gli altri dirigenti insieme ai tifosi. Ecco, la giornata di Superga deve essere un unione granata di tutti indistintamente. Le contestazioni e le polemiche  lasciamole lontane da quella collina che fece ammainare a mezz’asta il vessillo granata in quel maggio del ’49. Solo così si può onorare la memoria di queste 31 persone che persero la vita. La funzione inizierà alle 14.30 e non alle 17 per permettere alla squadra e allo staff tecnico di recarsi in tempo nel ritiro lombardo per la trasferta di domenica contro il Milan.

 

Mai come adesso la squadra,visto il momento difficile che sta attraversando in campionato, ha bisogno di sentire la vicinanza dei propri tifosi  e Superga può far scattare quella voglia di rivincita dopo la batosta del derby. Certo c’è rammarico e amarezza  in questo momento tra i tifosi granata ma sarebbe improprio  mostrarlo a Superga dove invece ogni tifoso deve salire con orgoglio e petto in fuori con una maglia o una sciarpa granata da mostrare a tutto il mondo dello sport.

 

Gino Strippoli

(foto M.Dreosti)