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CHIOGGIA - Non poteva che nascere lì. In quella landa di laguna veneta, dove la terra e il mare da sempre si contendono l’esistenza. Il suo popolo abbarbicato, che resiste, come i mitili, in quello spicchio di spiaggia chioggiotta, Venezia in miniatura dal profumo di Toro. In una città dove il cognome Ballarin si tinge di leggenda, Aldo e Dino, sono gli eroi locali, nati negli anni del sogno e scomparsi in un terribile boato su un colle. Il mito si perpetua. Ieri è nato il Toro Club “Aldo e Dino Ballarin” di Chioggia. Il Presidente si chiama Aldo, come il nonno. “Siamo già in cinquanta soci – dice Aldo Cappon, il neo presidente – Nel nostro club sono confluiti molti cuori granata di Padova, Venezia e Rovigo. È da tanto tempo che volevo fondarlo, oggi ci sono le giuste prerogative. Sono contento di onorare la memoria di mio nonno”.Quale modo migliore di inaugurare un club dedicato a due grandi campioni, se non quello di giocare a calcio? Detto fatto.
Alle dieci del mattino, due squadre si incontrano: in maglia bianca con lo stemma del novello club la rappresentativa del Veneto, in maglia granata la rappresentativa di tifosi della Lombardia e dell’Emilia Romagna. Toro contro Toro. Cuore contro cuore. Non importa il risultato, la vera vittoria è stare insieme e festeggiare. Hanno vinto tutti. Due grandi campioni assistono all'incontro l'indimenticabile Policano e uno delgi ultimi eroi del A. C. Torino Calcio Pippo Maniero. Gli occhi di Maria Pia e di Antonio Ballarin, i figli di Aldo si illuminano: “Finalmente è nato il club dedicato a mio padre – sostiene Antonio – oggi per me è un momento importante”. Dopo la partita, la festa. I club amici sono tanti, si ritrovano in un ristorante e appena seduti a tavola, i cori della Maratona diventano la colonna sonora del pranzo. Sono presenti rappresentanti del Toro Club Verona, del “Gigi Meroni” di Milano, di Osio Sotto (Bergamo) e quello di Cento (Ferrara).Animatore della giornata è Marco Cappello, con i suoi frizzi e lazzi, diverte, lancia i cori e con le sue imitazioni rende allegri i commensali. “Il club è nato in un momento stranissimo – afferma Marco – in questa Torino capovolta con la Juve in B. Sono certo che il club avrà fortuna. La sua storia è singolare. Nasce dalla fusione di molti club, è giovane ma antico contemporaneamente. L’entusiasmo e la presenza costante allo stadio dei soci è la sua forza”.
Dopo il pranzo, arriva la lotteria, i premi sono molto belli: dai prelibati prodottoti gastronomici locali ai preziosi toro-oggetti. Marco Cappello è nuovamente il mattatore, poi finita la lotteria si commuove, la sua voce diventa tremula, piange. I tifosi veneti tirano un lungo sospiro, è il momento della consegna del premio “Vecchio Fila” dedicato ad un loro amico Maurizio Pedrazzoli, prematuramente scomparso. Il Premio viene assegnato al personaggio granata che si è maggiormente distinto per altruismo sensibilità, l’onore di riceverlo spetta a Maurizio Giuseppe Montagna, presidente del Toro Club “Gigi Meroni” di Milano. Il momento è toccante. Dopo la cerimonia, i saluti, alcuni partono per Reggio Calabria, altri tornano a casa con il cuore felice. Ancora un volta, come sempre, nella storia del Toro, passato e presente si scambiano i copioni. Il leggendario cognome dei Ballarin, da oggi ritorna protagonista nel mondo del Toro, da Chioggia un faro granata si è accesso per chiamare a raccolta tutti i tifosi del veneto.
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