A mettere la faccia oggi sarà…

1 – Nickname, età, segno zodiacale, residenza, 2 parole su di te…papabeco, alias Eugenio B., nato a Torino 58 anni fa, segno zodiacale Leone, vivo a Torino, ma il lavoro mi ha portato a girare l’Italia in su  e in giù mille volte…2 – Perché il Toro? Da dove nasce il tuo tifo?Toro nel sangue per  tradizione di famiglia, passione ricevuta da mio padre e trasmessa a mio figlio. Mio padre era giovane ai tempi degli Invincibili, io sono riuscito a vedere il Toro vincere uno Scudetto: speriamo che anche a mio figlio sia riservata qualche soddisfazione… 3 – Qual è stata la tua prima partita allo stadio?30 settembre 1962, avevo 9 anni. Mi ci portò mio padre. Torino-Mantova 1-0. L’ultimo campionato giocato al Fila. Segnò “Chico” Locatelli. Nel Toro giocavano Bearzot e un giovanissimo Ferrini: roba da preistoria…    4 – Il Top 11 granata (escludendo il Grande Torino)… Castellini, Santin, Salvadori; Patrizio Sala, Mozzini, Caporale; Claudio Sala, Pecci, Graziani, Zaccarelli, Pulici. E’ la formazione dello scudetto del ’76… 5 – Il podio dei tuoi calciatori più amati nella storia del Toro…Claudio Sala, Pulici, Zaccarelli, Leo Junior. Aggiungo Giuliano Terraneo, di cui sono stato a lungo amico, anche quando lasciò il Toro.6 – L’allenatore più amato nella storia del Toro…Gigi Radice: ci ha guidati allo scudetto!Ma non posso dimenticare Mondonico, con cui è arrivato l’ultimo trofeo (una Coppa Italia che il “Palazzo” aveva destinato alla Roma),  e che ha alzato la sedia ad Amsterdam.7 – I tre gobbi più antipatici di tutti i tempi (allenatori e/o calciatori)…Tra i gobbi più antipatici vince Lippi per distacco. Poi ci metto Bettega (tra l’altro socio di Lippi nelle note ruberie…) e Casiraghi.8 – Il Toro in 3 parole…Il Toro mi accompagna da mezzo secolo, e non lo lascerò mai.9 – I momenti della tua vita granata di massima rabbia, tristezza e felicità…Rabbia: lo scudetto perso pur facendo 50 punti, con la miglior difesa e il miglior attacco; tristezza: la morte di Gigi Meroni  (avevo 15 anni, e ricordo bene la sua ultima partita); felicità: ho due ricordi, la vittoria dello scudetto (io c’ero!), e l’unica partita che ho visto in compagnia di mio padre e mio figlio.10 – Il personaggio storico e quello contemporaneo preferiti… Il personaggio storico che più mi affascina è il Conte di Cavour; tra i contemporanei scelgo il prof. Umberto Veronesi, un esempio luminoso di scienziato che lotta da decenni contro la malattia più spaventosa: il cancro.11 – La trasmissione televisiva preferita…Sono poco “televisivo”. Mi piace però una rete digitale molto intelligente e piena di trasmissioni ben fatte: RAI 5.12 – Guardo con nostalgia agli anni…Ho nostalgia degli anni del Toro di Radice. Non avrei davvero immaginato che una squadra così forte avrebbe raccolto così poco. Ho davanti agli occhi la fine di quel ciclo: la sconfitta con lo Stoccarda ai supplementari nel 1979. Se penso a quanto ero giovane…   13 –Immagina di partire per un lungo viaggio e puoi portare via un oggetto per ogni categoria…Libro: Se questo è un uomo di Primo LeviFilm: Crimini e misfatti di Woody Allen (ogni riferimento all’arbitro Barbaresco e al furto di Genova è puramente casuale)Disco/CD: tutti i dischi di Bill EvansVino/Birra: Barbera d’Asti Superiore “Moliss” di Agostino Pavia; Birra MenabreaUn attore, un’attrice, un comico: Vittorio Gassman, Penelope Cruz, Antonio Albanese14 – Il tuo hobby?Mi piace cucinare e seguo la musica jazz15 – Vorresti cenare a lume di candela con…Con Anna, mia moglie.  Non ha nessun interesse per il calcio, non è mai entrata in uno  stadio, ma ormai segue le partite su Toro News quando il Toro gioca in casa (e io naturalmente non sono in casa…)16 – Mi piacciono i post di…Mi piacciono i commenti pacati e ben argomentati17 – Spesso mi trovo in disaccordo con i post di…Mi trovo in disaccordo con i commenti astiosi e vittimistici.18 – Il tuo coro allo stadio…Un grido liberatorio che si ripete da generazioni: ALE’ TORO!19 – Il tuo proverbio o citazione…“Che cos'è bianco-nero-bianco-nero-bianco-nero-bianco-nero-bianco? Una suora che ruzzola dagli scalini.” (Woody Allen)