- Calciomercato
- Prima Squadra
- Giovanili
- TN Radio
- Interviste
- Mondo Granata
- Italia Granata
- Campionato
- Altre News
- Forum
- Redazione TORONEWS
mondo granata
PESARO – Sabato a metà pomeriggio piove, circa duecento tifosi granata sono a Pesaro. Arrivano da tutta Italia, felici e si uniscono al foltissimo zoccolo duro dei "Pretoriani" del Toro Club "Fedelissimi Granata" di Pesaro. L’acqua non li smuove, sono lì per l’inaugurazione di una nuova via, dedicata agli Eroi del Grande Torino. Quella di Pesaro, non è la prima strada intitolata agli Invincibili di Superga, però ogni città che arricchisce la toponomastica granata, dedicando un luogo alla leggenda, aiuta a perpetuarla e a mantenerla viva. La strada è un luogo cinetico, dinamico, vivo è il luogo ideale per vivere il presente e per non dimenticare la nostra storia.
All’importante evento sono presenti ospiti preziosi. Da Chioggia è arrivato Antonio Ballarin e dall’olimpo dei cuori granata Paolo Pulici. A benedire la via è stato chiamato Don Ugo, il granatissimo sacerdote di Rimini, che ha vissuto la Maratona e lì, in crogiolo di passione ha lasciato il suo cuore.Tutto è pronto, un drappo granata, copre il cartello della nuova via.
Mario Patrignani sale su un piccolo palco e arringa la folla: “Il Grande Torino era il fiore all’occhiello del calcio di tutto il mondo. Nonostante tutte le battaglie, il nostro futuro non può che essere roseo, con un passato così glorioso. Non ho mai tremato. Anche quando volevano farci sparire, i tifosi granata non si sono mai rassegnati. Mi ricordo quella fiaccolata notturna, un serpentone luminoso, di passione umana, lungo sei chilometri da Torino a Superga e adesso siamo qui. Il Toro è rinato, lassù, veramente qualcuno ci ama. Oggi nell’anno del centenario della Società e del trentennale del nostro club, la città di Pesaro ha una nuova via romantica e leggendaria. La Via Grande Torino, Caduti di Superga”. Il Comune di Pesaro, rappresentato dall’Assessore allo sport, è onorato di avere una Via dedicata all’indimenticabile squadra. Poi è la volta di Don Ugo, che si scusa se l’abito talare è bianconero, ma afferma di essere granatissimo, ringrazia come tifoso, come torinese e come sacerdote il comune di Pesaro per la nuova via:” Noi sacerdoti abbiamo il compito di formare i giovani. Dobbiamo dare degli esempi puliti, limpidi, onesti. Il Grande Torino, in ambito calcistico, è stato questo. Quando si vinceva con loro si era vittoriosi moralmente e sul campo, poi nei tempi seguenti le vittorie sono diminuite i granata sono rimasti campioni moralmente. Perché noi granata abbiamo la schiena diritta, mentre altri hanno la schiena ondulata o meglio ingobbita, perché noi non cerchiamo vie traverse per vincere. Gli eroi del Grande Torino, ci hanno donato orizzonti belli, dorati, non opachi orizzonti in bianconero” dopo il suo discorso, don Ugo benedice la via.Un nastro tricolore appare, una forbice portata da due ancelle granata viene impugnata dall’Assessore, un taglio secco, un drappo cade, la nuova via è nata. Il popolo granata applaude. La città di Pesaro, da sempre feudo dell’eroico Patrignani, ha una via granata nella cittadella dello sport. Dopo l’inaugurazione, i tifosi si recano a Palazzo Gradari, per ascoltare e dialogare con Paolo Pulici. Al dibattito partecipano Antonio Ballarin, Ottavio Sessa (coordinamento dei Toro Club), Franco Brunetti (Granatissimo), Ermanno Eandi (ToroNews) e Marco Bonetto (Tuttosport). Le parole di Pulici sono nettare dolce, che allietano gli animi dei tifosi granata. Si vede che lo amano e lui li ricambia con lo stesso affetto. Alla fine arriva Eraldo Pecci, due simpatiche battute, un lazzo, ma di calcio non parla: “Ho fatto un fioretto – dice Piedone – Dopo quello che è successo con calciopoli, per un anno non parlo più di calcio. Sono disgustato”.
La serata si conclude al ristorante, i prodotti ittici del Mar Adriatico si fondono con i canti della Maratona. L’armonia regna sovrana, la famiglia granata si nuovamente compattata, Pulici, Patrignani, tutti i tifosi, si abbracciano, si riconoscono nell’unico colore e capiscono che è veramente bello essere del Toro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA