Oggi alle 18.30 si è svolta la cerimonia di intitolazione di uno dei pennoni dello Stadio Filadelfia a Ernő Egri Erbstein , il Direttore tecnico del Grande Torino morto insieme a tutta la squadra il 4 maggio del 1949 nella tragedia di Superga. I pennoni del piazzale sono dedicati ai campioni che hanno fatto grande la storia del Torino. Oltre ai nomi degli "invincibili" morti a Superga, vi sono quelli di altre due figure carismatiche come Giorgio Ferrini e Gigi Meroni e poi si leggono i nomi dei campionati vinti nelle stagioni 1927-28 e 1975-76.
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Al Filadelfia inaugurato il pennone di Erbstein. Cairo: “Atto dovuto”
Egri e il Grande Torino
—Il Presidente della Fondazione Stadio Filadelfia, Luca Asvisio, ha accolto la richiesta della figlia di Ernő Egri Erbstein, Susanna Egri, che aveva chiesto più volte che il padre fosse presente tra i nomi, dato il suo ruolo nella crescita gloriosa del Grande Torino. La signora Egri ha preso la parola: "Finalmente il condottiero degli immortali è ritornato insieme ai suoi giocatori. Il destino ha voluto che morissero insieme, come insieme hanno dato vita a quella squadra ineguagliabile che è andata nella leggenda. Se quei giocatori avessero potuto parlare quando si progettava questa serie di pennoni, avrebbero respinto con forza, con Mazzola in testa, la decisione di escludere il nome di Egri Erbstein, la loro indispensabile guida, da quel simbolo che doveva eternare la memoria della squadra, che aveva continuato trionfalmente a vincere il campionato anno dopo anno. Quella squadra era diventata essa stessa simbolo della comunità che anelava alla rinascita dopo il disastro della guerra. Quella squadra era portatrice di valori che mio padre aveva inculcato ai suoi campioni. Uno fra tutti riguardava il comportamento, lui diceva: "Non dovete mai rispondere con violenza alle provocazioni e alle ingiustizie". Dobbiamo alla sensibilità del presidente Asvisio che è intervenuto a sanare quell'ingiustizia, con l'adesione dei consiglieri della Fondazione Stadio Filadelfia, e con il sostegno dell'animo della tifoseria illuminata che sa e ricorda. Oggi viviamo tempi bui, è ben difficile ritrovare un motivo per rallegrarci ma ecco che oggi qui è emersa una luce. Grazie a tutti voi!".
Le parole di Cairo: "Son contento, un atto dovuto"
—Anche il Presidente del Torino FC è voluto intervenire nella cerimonia: "Son contento: è un atto dovuto, giusto. Io spero di avere dei figli che siano bravi come lei perché ha avuto una perseveranza, una costanza incredibile. Devo dire grazie al presidente Luca Asvisio e ai consiglieri che hanno accontentato Susanna, che è una persona fantastica e si è impegnata in un modo incredibile. Il papà merita perché è stato il direttore tecnico del Torino per 7 anni, dal '42 al '49, e prima ancora dal '39 al '40.. Merita assolutamente sono contentissimo, sono felice di questa giornata e Susanna, che è una signora che ha quasi cent'anni, ma è straordinaria e ha una forza dentro pazzesca. Brava! Grazie mille".
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