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Almanacco

Redazione Toro News
Nessuna squadra al mondo ha la Storia che ha il Toro. Storia di cui vorremmo somministrarvi ogni mattina una pillola, legata alla data del giorno stesso, con l'Almanacco.Speriamo di proporvela mettendovi anche al corrente di qualche...

Nessuna squadra al mondo ha la Storia che ha il Toro. Storia di cui vorremmo somministrarvi ogni mattina una pillola, legata alla data del giorno stesso, con l'Almanacco.Speriamo di proporvela mettendovi anche al corrente di qualche curiosità in più; in ogni caso, dopo aver assunto la pillola, si potrà iniziare la propria giornata nel mondo con una piccola dose di orgoglio in più...

4 maggio 1949: Tragedia di Superga.  E' una delle giornate più rappresentative della storia del Toro. Una di quelle favole che, fin dalla più tenera infanzia, viene gelosamente tramandata di padre in figlio: c'era una squadra, la più forte del mondo, che portava il colore granata non solo sulla pelle ma anche dentro al cuore. Erano gli Invincibili, così belli da vedere sul campo che un giorno li vollero in paradiso, nello stadio del cielo, tutti insieme: così li caricarono su un aereo, lo fecero decollare in direzione delle nuvole e questo non atterrò mai più sulla terra.

 

4 maggio 1999: Amichevole Torino-Rappresentativa Lega Calcio. In occasione del Cinquantenario della ricorrenza addirittura la Lega Calcio tributò un saluto alla memoria del Grande Torino: la partita regolare di campionato tra il Torino ed il Napoli venne anticipata al sabato per favorire l’organizzazione dell’evento – i granata s’imposero per 3-2 con rete di Ferrante a tempo abbondantemente scaduto – ed il Delle Alpi ospitò una sfida tra la formazione granata, rinforzata da alcuni ex rappresentativi, ed una selezione dei migliori giocatori, italiani e non, del campionato di serie A. La sfida finì in parità 1-1 e ci volle una rete dell’allora romanista Fabio Junior nel finale per recuperare il vantaggio iniziale siglato, con un’incredibile semirovesciata, da Stefano Fattori.TORINO-RAPPRESENTATIVA LEGA CALCIO    1-1Arbitro: Trentalange di Torino.RETI: pt 27’ Fattori (T), st 27’ Fabio Junior (R).TORINO: Casazza, Pastine, Sorrentino; Balzaretti, Bonomi, Citterio, Comotto, Cravero, Cudini, Fattori, Mezzano, Sassarini; Asta, Crippa, Gaglianone, Pessotto, Sanna, Scarchilli, Scienza, Sommese, Tricarico; Artistico, Ferrante, Lentini, Lopez, Parente, Poggi, Vieri. All. Mondonico.RAPPRESENTATIVA LEGA CALCIO: Marchegiani; Camara, Fresi, Lassisi, Luppi, Macellari, Maldini, Neqrouz, Paramatti, Rinaldi, Vierchowood; Di Biagio, Di Carlo, Gattuso, Mazzola, Nakata, Pecchia, Schenardi, Walem, Zambrotta; R. Baggio, Di Napoli, Fabio Junior, Recoba, Ronaldo, Weah. All. Zaccarelli. 

 

4 maggio 2003: La marcia dei 50.000 a Superga nella Giornata dell’Orgoglio Granata. Era l’anno di Tilly Romero alla presidenza e del celeberrimo “Magallanes come George Best” per presentare alla stampa l’acquisto di punta della stagione. La tifoseria era in guerra aperta con la società e la squadra stava scontando i famosi cinque turni di squalifica del campo inflitti per la sospensione di Torino-Milan causata dall’esasperazione della Maratona, incapace di sopportare e supportare una formazione che in campo nemmeno dava la parvenza di stare giocando a pallone.A rincarare la dose, poi, di quella soleggiata – un’eccezione – mattina di maggio s’era intromessa anche la giornata precedente: al Giglio di Reggio Emilia, che pure aveva portato bene ai granata nelle due gare precedenti, un gol di Vincenzo Iaquinta, allora come oggi in maglia bianconera (ma all’epoca erano i colori dell’Udinese), aveva condannato matematicamente il Torino alla serie B, all’ultimo posto, con tre turni di anticipo.Nonostante tutto, però, anche quel giorno era destinato ad entrare nella Storia, con la S maiuscola, del Toro: cinquantamila tifosi si radunarono allo stadio Filadelfia indicendo la ‘Giornata dell’Orgoglio Granata’ e si misero in marcia verso Superga, passando per il cippo di Gigi Meroni in corso Re Umberto e piazza San Carlo dove sorgeva la sede societaria, per andare a rendere omaggio agli Invincibili e rassicurarli che, nonostante tutto, quel Toro, così irriconoscibile rispetto al loro, non era destinato a scomparire per sempre.