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“The Torino Fc Legend – An Italian fairytale” (302 pagine, Mirco Occhetti Editore/Toronews, prefazione del Presidente Urbano Cairo): questa la “carta d’identità della prima storia del Toro in inglese, scritta da Andrea Rosselli, tra l’altro collaboratore di Toro News, ed in procinto di essere presentata ufficialmente alla stampa ed ovviamente a tutti i tifosi granata.
L’appuntamento è per giovedì 6 dicembre alle ore 18.00 a Torino presso il Basic Village di corso Regio Parco 39 (sala G. Lattes), con introduzione di Sabrina Gonzatto e Beppe Fossati e la partecipazione, fra gli altri, di Stefano Antonelli (a.d. del Torino FC), Saurò Tomà. Claudio Sala, Marco Boglione, Giulio Graglia, Elena Rossin, Mauro Saglietti e Giuseppe Sbriglio.
In vista di questo appuntamento, abbiamo rivolto qualche domanda all’autore per farci conoscere meglio l’opera e la sua genesi.
Andrea, perchè pubblicare una storia del Toro in inglese?
Potrei semplicemente rispondere “perché non c’era”, il che è vero, ma in realtà dietro quest’idea (nata da un’intuizione dell’amico Fabrizio Viscardi) c’è molto di più: un grandissimo amore per la maglia granata e per la leggenda della quale è portatrice, e la volontà di far conoscere tutto questo al di fuori dei confini nazionali. Perché le leggende non meritano confini di alcun tipo, né geografiche né linguistiche: vanno fatte conoscere e basta.
Come mai la presentazione avviene solo ora, a qualche mese dall’uscita del libro?
Semplicemente perché il libro non era in alcun modo legato alle celebrazioni per il centenario, e quindi abbiamo atteso…il compleanno numero 101.
Com’è strutturato il libro?
“The Torino FC legend” ripercorre tutta la storia del Toro, dagli anni antecedenti la fondazione fino allo spareggio per la promozione col Mantova dell’estate 2006. Dopo il primo, dedicato alla nascita della Società, gli altri capitoli sono divisi per decadi, coi soli anni ’40 “spezzati” in due. La grafica è stata curata da Mauro Saglietti, ben conosciuto ai lettori di Toronews ed a tutti i tifosi del Toro, la stampa è stata fatta su carta di alta qualità e le foto sono oltre 40, alcune delle quali inedite.
La struttura è quella di una semplice e “distaccata” descrizione cronologica degli eventi?
Tutt’altro: fin dalle prime righe, si capisce subito che è un libro scritto da un tifoso e soprattutto da tifoso. E’ anche per questo che ho scelto di scriverlo direttamente in inglese, che non è certo la mia madrelingua, anziché in italiano (come sarebbe stato più logico) per poi farlo tradurre. Il mio obiettivo era quello di trasmettere le passioni più vere e genuine di un tifoso granata, e non volevo correre il rischio che una traduzione le potesse in qualche modo snaturare.
E se dovessi descriverlo in una sola frase?
Direi che, raccontandone la storia, ho fatto del mio meglio per rendere l’idea di cosa significa essere del Toro. E mi piace pensare che tra un po’ di tempo potremmo avere qualche simpatizzante in più in giro per il mondo, e certo non per merito mio: lo scudetto ingiustamente revocato, Superga, il Fila, Meroni, Ferrini, Pulici, la finale Uefa, il fallimento…sono storie che si scrivono da sole, e che non possono non far innamorare di questa maglia e del suo immenso carico di valori.
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