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Pupigol festeggia il suo 57esimo compleanno, essendo nato a Roncello (Mi) il 27 aprile del 1950. Per i tifosi granata è il mito vivente, colui che ha incarnato il vero giocatore da Toro, indomito, straordinario sotto rete, ma soprattutto...
Pupigol festeggia il suo 57esimo compleanno, essendo nato a Roncello (Mi) il 27 aprile del 1950. Per i tifosi granata è il mito vivente, colui che ha incarnato il vero giocatore da Toro, indomito, straordinario sotto rete, ma soprattutto autentico nella sua passione. Rimane il miglior realizzatore nei derby, con nove gol segnati agli odiati cugini bianconeri, goleador assoluto del Torino con 171 gol in 433 partite, numeri che stordiscono nel calcio attuale, perchè restano pochissimi i calciatori che vestono un'unica maglia per così tanto tempo. Pupi ha giocato 335 partite di campionato, realizzando 134 reti, 72 match in Coppa Italia con 30 gol e 26 gare in Europa con 7 centri. Ha vinto per ben tre volte la classifica dei capocannonieri: nel 1973 alla pari con Savoldi e Rivera, nel 1975 e 1976. Con la maglia granata si è aggiudicato la Coppa Italia del '71 e il campionato del '76, l'ultimo vinto dal Torino nella sua lunga e travagliata storia centenaria.
"Purtroppo per malintesi societari non è riuscito a chiudere la carriera con la maglia granata: nell'82 è passato all'Udinese e dopo due anni ha chiuso la carriera alla Fiorentina. E' stato convocato in tutte e tre le Nazionali: 19 presenze con quella maggiore (debutto il 31 marzo 73 contro il Lussemburgo), 9 con la B e 10 con la giovanile segnando 5 gol per ognuna delle selezioni azzurre. Ha partecipato anche a due Mondiali: nel 1974 in Germania e del 1978 in Argentina, anche se non è mai stato del tutto preso in considerazione come avrebbe meritato.
"Appese le scarpette al chiodo Pupi si è dedicato ad insegnare calcio ai bambini, un ambiente ancora genuino dove può divertirsi senza essere condizionato dal business e dalle esagerate pressioni del calcio moderno, che Pulici non sopporta e critica spesso nei suoi rari, ma incisivi interventi sui media. Per la quasi totalità dei tifosi granata è considerato il personaggio simbolo del Toro e a molti piacerebbe vederlo con una carica societaria o garante della rinascita del Filadelfia. Ma Pupi finora ha disdegnato ogni incarico, volendo rimanere, per così dire, super partes, preferendo raccontare cos'era il Toro, cos'era il suo calcio, fatto di passione, amore per la gente, interamente ricambiato, volendo rimanere fedele al suo personaggio romantico, legato ad un calcio che ancora faceva sognare.
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