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mondo granata
di Giacomo Serafinelli
Buongiorno Toro...alcuni giorni fa, esattamente il 4 febbraio, ha compiuto 41 anni uno dei più grandi bomber della storia granata: Marco Ferrante. Negli occhi di tutti noi ci sono ancora i suoi gol; Marco ha segnato di destro, di sinistro, di testa, su punizione, in acrobazia (ho ancora vivo il ricordo della “bicicletta” di Venezia), di potenza, di precisione, al volo o a conclusione di azioni elaborate. Inoltre era un rigorista quasi infallibile. Nel '98/'99, a suon di gol (in quella stagione ne mise a segno 27), stabilì il record della cadetteria e trascinò il Toro in A. L'anno successivo, con 18 gol, fu il primo marcatore italiano della massima serie. Con un totale di 125 marcature tra campionato e coppe, Marco Ferrante è il quinto bomber assoluto della storia del Toro.
Sono numeri da brivido, ma sono pur sempre numeri. Dietro ad essi troviamo un giocatore che è stato capace di suscitare emozioni fortissime. Quando Marco era in campo, potevi star certo che prima o poi avrebbe segnato. Anche quando si trovava spalle alla porta col diretto marcatore che gli ringhiava sulle caviglie, era capace di un guizzo improvviso che gli permetteva di trovare quei pochi centimetri sufficienti a girarsi di scatto ed a piazzare il pallone di giustezza là, proprio in fondo all'angolino, dove il portiere non sarebbe mai arrivato. Possedeva una buona tecnica, che gli permetteva di sopperire ad una potenza non grandissima. Sapeva approfittare degli errori della difesa, ma era capace anche di costruirsi gol di pregevole fattura. Auguri Marco, e grazie per tutti questi bei ricordi. Così vicini, così lontani.
Da un bomber ad un altro: ho constatato con favore come l'”argomento” Rolando Bianchi sia foriero di grandi discussioni e dibattiti. A chi mi ha scritto che Bianchi non va santificato rispondo che sono pienamente d'accordo: lasciamo stare i santi là dove sono. Qui si parla solo di calcio e di un professionista pagato per praticarlo. Aggiungo però che finché questo professionista indosserà la maglia del mio Toro, e finché lo farà in maniera rispettosa e dignitosa, lo applaudirò nei momenti belli e lo incoraggerò quando ne avrà bisogno. Adesso ne ha bisogno.
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